Parma – Nella sera del 10 luglio due equipaggi della Squadra Volante della Questura di Parma intervenivano presso il Piazzale della Pilotta per la segnalazione al 113 di due soggetti occupati in espliciti atteggiamenti sessuali. Sul posto gli Operatori intervenuti si affacciavano ad uno spettacolo indecoroso, in una zona in cui vi è il passaggio anche di minorenni, accertando i due amanti espletare un rapporto sessuale. Alla vista degli stessi, i due, cittadini italiani classe 1974 lui e 1985 lei, si mostravano sin da subito insofferenti al controllo. In particolare la donna reagiva attivamente all’invito di fornire le proprie generalità scagliandosi contro gli Operatori sferrando loro calci e pugni per sottrarsi al controllo. Vistasi in difficoltà, quando finalmente gli Agenti riuscivano a renderla innocua applicandole le manette di sicurezza, la stessa richiamava l’attenzione del compagno invitandolo ad aiutarla per farla scappare. A questo punto l’uomo incalzava proferendo parole offensive oltre che minacciose agli Operatori. Una volta raggiunti li spintonava affinché perdessero l’equilibrio così da favorire la fuga della compagna. Riusciti ad allontanarlo gli Agenti, non senza difficoltà, facevano salire la donna sull’auto di servizio ove, una volta all’interno, sferrava calci contro il vetro senza tuttavia determinarne la rottura.
A questo punto l’attenzione veniva rivolta all’uomo il quale, nel tentativo di scappare, attingeva con calci e pugni gli Operatori. Richiesto l’intervento di un secondo equipaggio gli intervenuti riuscivano a bloccare l’uomo facendolo salire a bordo dell’auto di servizio.
Condotti presso gli Uffici della Questura i due venivano posti in stato di arresto per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale nonché denunciati in stato di libertà per il reato di atti osceni in luogo pubblico, mentre il solo uomo veniva denunciato altresì per i reati di oltraggio e in quanto destinatario di Avviso Orale anche per la mancata ottemperanza al divieto di detenere e usare apparecchi elettronici e telefoni cellulari.
Il Pubblico Ministero di turno disponeva la misura cautelare degli arresti domiciliari per la donna e il trattenimento presso le camere di sicurezza della Questura per l’uomo, in attesa del rito direttissimo.
A conclusione dello stesso ai due veniva disposto l’obbligo di firma presso la Questura quale misura cautelare in attesa del processo.