Nella serata del 7 gennaio, verso le ore 22.15 circa, la Sala Operativa inviava le Volanti impegnate in servizio di controllo del territorio, nella zona di Via D’Azeglio, dove alcune persone segnalavano un cittadino italiano appena rapinato da parte di alcuni extracomunitari, verosimilmente nordafricani.
Mentre un equipaggio si recava a prendere contatti con il rapinato – cui era stato asportato il telefono cellulare - e con i testimoni le altre pattuglie iniziavano a perlustrare la zona al fine di verificare ed intercettare la presenza di persone extracomunitarie sospette.
Alcune testimoni, che erano riuscite a fotografare uno dei rapinatori, fornivano la foto agli operatori intervenuti i quali provvedevano immediatamente a diramarle agli agenti impegnati nelle ricerche che pochissimi istanti dopo individuavano e bloccavano l’autore materiale della rapina.
Nello specifico si accertava che pochi minuti prima un ragazzo italiano in compagnia di due sue amiche, mentre si trovava in Via D’Azeglio, incrociava un gruppetto di extracomunitari tra i quali uno alto 180 cm, corporatura magra, carnagione olivastra, capelli castani mossi e voluminosi, rasati ai lati, con leggero pizzetto, indossante giubbotto scuro, tuta nera e scarpe da ginnastica azzurre.
Giunti nelle vicinanze dei ragazzi italiani, intenti a fumare, uno degli stranieri si rivolgeva loro chiedendo una sigaretta che di fatto otteneva da una delle amiche della vittima.Il nordafricano meglio prima descritto, invece, con una mossa fulminea, si avvicinava alla vittima, la spingeva con forza all’indietro sbilanciandola e contestualmente gli infilava una mano nella tasca anteriore della tuta indossata, impossessandosi del cellulare “I-Phone” ivi riposto.
Il giovane rapinato chiedeva al nordafricano la restituzione del cellulare ma questi per tutta risposta lo minacciava di morte, accompagnando tale minaccia verbale con il segno della mano che passava sotto la gola allontanandosi poi dal luogo.
Mentre le amiche della vittima contattavano il 113, il giovane rapinato tentava di inseguire lo straniero che lo aveva derubato il quale durante la fuga passava il telefono provento della rapina ad altro magrebino componente il gruppo che poco prima aveva avvicinato i giovani italiani.
La vittima, vistasi ancora una volta minacciata di morte, desisteva dall’inseguire i fuggitivi uno dei quali però, ovvero l’autore materiale della rapina, veniva bloccato poco dopo in Borgo Poi dagli equipaggi delle Volanti.
Il soggetto, algerino, classe 1997, incensurato, clandestino, dopo le formalità di rito, consistite nell’acquisizione della denuncia della vittima, nella raccolta dei contributi dichiarativi dei testimoni e nella successiva acquisizione del referto medico del rapinato - che nell’occorso riportava una leggera ferita alla mano destra - veniva quindi posto in stato di fermo di indiziato di delitto per il reato di rapina aggravata in concorso con persona non identificata.
Successivamente il soggetto veniva associato alla locale casa circondariale, come disposto dal P.M.. In seguito si è tenuta l’udienza di convalida del Fermo innanzi al Gip, che ha convalidato il provvedimento, applicando, su richiesta del Pubblico Ministero, la misura della custodia cautelare in carcere.