Autorità, ospiti, amici, donne e uomini della Polizia di Stato della provincia di Parma, oggi si celebra il 165° anniversario della fondazione della Polizia.
Col tema “Esserci Sempre” ribadiamo il motivo conduttore della nostra attività istituzionale, caratterizzata da un sempre più partecipato impegno civile teso alla difesa delle Istituzioni e a una sicura, ordinata e pacifica convivenza sociale.
A partire da quest’ anno le celebrazioni dell’ anniversario, con decisione del Capo della Polizia-Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Franco Gabrielli, avranno sempre luogo il 10 aprile, data fortemente evocativa in quanto proprio il 10 aprile di 36 anni fa la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana pubblicava la legge 1° aprile 1981, n. 121 sul nuovo ordinamento dell’ Amministrazione della Pubblica Sicurezza, comunemente conosciuta come Riforma della Polizia, ma che intitola il primo capo con la rubrica “Amministrazione della Pubblica Sicurezza e coordinamento delle Forze di Polizia”.
La 121 rappresentava e rappresenta la sintesi ed il risultato migliore del disegno politico-strategico di dare al Paese un apparato di polizia sicuramente democratico e funzionale, nonché proiettato verso il futuro.
Si sottolinea che nel menzionato primo capo il legislatore dell’ epoca, oltre a sancire, fra l’altro, che lo status dell’Amministrazione della pubblica sicurezza è civile con ordinamento speciale, ha disciplinato il coordinamento e la direzione unitaria delle Forze di Polizia e, con grande lungimiranza, ha fissato dei capisaldi circa la natura e l’ entità delle informazioni raccolte e contemporaneamente istituito il Centro elaborazione dati presso il Ministero dell’Interno disciplinando l’ accesso ai dati ed alle informazioni, il loro uso, i controlli, le procedure, le sanzioni in caso di abuso.
Appare superfluo evidenziare l’ estrema attualità di tale opera legislativa che ha veramente anticipato i tempi.
Infine, ha definito le attribuzioni di Ministro dell’ Interno, Prefetti, Questori, Autorità locali di P.S. in materia di ordine e sicurezza pubblica alla luce delle quali il Questore non solo costituisce il vertice provinciale di un apparato – Forza di polizia – omogeneo e gerarchizzato, ma, contemporaneamente, quale Autorità provinciale di pubblica sicurezza, riveste una dimensione funzionale rivolta alla direzione ed al coordinamento a livello tecnico-operativo dei servizi di ordine e sicurezza pubblica di tutte le Forze di polizia.
Quest’anno, peraltro, si celebra pure il 70° anniversario della costituzione della Polizia Stradale.
Sin dalla sua nascita, questa Specialità ha orientato le strategie operative e la propria attività con l’obiettivo di garantire l’esercizio della libertà di circolazione come bene fondamentale tutelato dalla Carta Costituzionale, nel rispetto della legalità e della sicurezza.
Il tributo offerto nello svolgimento dei servizi dalla Specialità è stato enorme: 373 caduti.
Prima di proseguire ritengo perciò doveroso soffermarci per onorare la memoria di coloro che hanno suggellato col massimo sacrificio il giuramento di fedeltà pronunciato, nonché tutti i colleghi che non sono più con noi.
La ricorrenza odierna fornisce anche l’opportunità di analizzare il lavoro svolto nell’ultimo anno dagli appartenenti alla Polizia di Stato e dal personale dell’Amministrazione Civile del Ministero dell’ Interno, che tanto validamente ci coadiuva nei nostri uffici, e può essere un momento di riflessione per valutare lo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica nella provincia, la presenza di fenomeni criminali, l’attività di prevenzione e di contrasto volta a garantire i diritti dei cittadini, i loro beni, la loro incolumità.
Non posso pertanto esimermi, anche per rendere il giusto merito ai miei collaboratori, dall’esporre sinteticamente i molteplici aspetti della recente attività degli uffici territoriali di Parma del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ed anche una limitata serie di numeri e dati statistici.
Vediamo, innanzitutto, l’impegno rivolto a garantire l’ordine pubblico.
La provincia, e la città di Parma in particolare, sedi di prestigiose manifestazioni ed eventi di interesse politico, sindacale, economico, sociale, culturale, religioso, sportivo ed altro a livello nazionale ed internazionale, hanno richiesto una sempre maggiore attenzione da parte dell’Autorità provinciale di pubblica sicurezza anche nell’ultimo anno, con una linea di tendenza che si conferma essere in costante aumento.
Se infatti nel 2015 gli eventi nella provincia, che hanno comportato l’impegno di operatori delle Forze di Polizia in ordine pubblico sono stati 208, nell’anno 2016 il loro numero è salito a 389, con un incremento pari all’87%.
Parallelamente è aumentato del 109% l’ impiego di personale della Questura, soprattutto per attuare i servizi di sicurezza finalizzati a proteggere i cittadini dalla sempre immanente minaccia terroristica.
Ovviamente le risorse umane sono state reperite sottraendole ad altre tipologie di servizi.
Alcuni appuntamenti periodici come il Festival Verdi, la stagione teatrale, le manifestazioni fieristiche e sportive, la 1000 Miglia, i concerti di capodanno ed altri, pur essendo tra i pochi eventi programmabili per tempo, comportano un forte impegno, che attinge pesantemente alle limitate risorse umane disponibili.
Va rilevato che l’Ufficio di Gabinetto del Questore e la DIGOS compiono un’attenta analisi preventiva del livello di rischio, proponendo le opportune iniziative, tra cui l’eventuale presenza di contingenti di rinforzo e di unità artificieri, cinofili antiesplosivo, tiratori scelti, unità operative di pronto intervento.
Peraltro la dialettica tra le forze politiche particolarmente vivace impone l’esigenza di evitare, nei limiti del prevedibile, le occasioni in cui si possano verificare turbative all’ordine pubblico nel corso di manifestazioni politiche o sindacali.
Da qui la necessità di un’adeguata attività di prevenzione.
Alla concreta minaccia del terrorismo si aggiunge il rischio di sporadiche manifestazioni o azioni illegali e violente di protesta, che comportano un notevole incremento dei servizi di controllo del territorio dedicati alla sorveglianza degli obiettivi di volta in volta ritenuti più sensibili.
DIGOS
Nel corso dell’anno la DIGOS è stata notevolmente impegnata sia nell’attività di contrasto ai fenomeni di terrorismo, sia nell’analisi di tutte le dinamiche economico-sociali, comunque sensibili per la tutela dell’ordine e delle sicurezza pubblica.
Sotto questo profilo si sono, infatti, registrati più momenti di tensione, talvolta riflesso di vicende di dimensione nazionale, ma spesso espressione di problematiche locali, come le questioni legate al lavoro e all’annoso problema della casa.
La complessità delle situazioni ha quindi reso necessario un notevole sforzo per assicurare il giusto equilibrio tra un’attività di prevenzione finalizzata a garantire la libera manifestazione del pensiero e della protesta ed un’attività di repressione finalizzata a perseguire quelle degenerazioni idonee a minacciare altri interessi dotati di pari dignità costituzionale.
Infatti la serenità e la capacità di mediazione evidenziate dalle Forze dell’Ordine ha consentito di gestire tutti gli eventi, anche i più delicati, senza che si verificassero significativi incidenti ed al contempo di perseguire puntualmente quelle violazioni della legge penale, spesso attribuibili ai gruppi più oltranzisti, occorse in occasione di iniziative che, travalicando i limiti della contrapposizione democratica, sono sfociate nella commissione di reati, talvolta particolarmente gravi.
Speciale interesse investigativo rivestono pure i movimenti di matrice anarchica, verosimilmente autori del fallito attentato commesso nel giugno dello scorso anno a mezzo di un plico esplosivo spedito all’ EFSA ed intercettato nel corso dei controlli di sicurezza.
Complessivamente sono stati denunciati 160 soggetti per reati che vanno dall’interruzione di pubblico servizio, all’arbitraria invasione di terreni ed edifici, al danneggiamento, alla violenza privata, alle lesioni personali ed altro.
Particolarmente incisiva è risultata altresì l’attività di prevenzione e repressione dei comportamenti violenti in occasione di manifestazioni sportive, che ha prodotto l’emissione di 18 provvedimenti di divieto di accesso agli impianti sportivi con un incremento del 260% rispetto al 2015.
Parimenti intenso è stato l’impegno profuso in occasione delle campagne referendarie, che ha consentito di assicurarne lo svolgimento sereno.
Il descritto rischio terrorismo ha fatto ulteriormente innalzare il livello di attenzione verso gli ambienti più intransigenti del radicalismo di matrice islamica con l’impiego di maggiori risorse umane e tecnologiche sia nel settore della prevenzione che della repressione.
In tal senso la DIGOS di Parma, oltre ad essere costantemente impegnata in una propria attività di penetrazione info-investigativa delle realtà più insidiose del panorama estremistico, svolge il proprio ruolo in coordinamento con gli omologhi uffici, attraverso una continua opera di raccordo informativo, di stimolo e di supporto alle attività di indagine.
Tali attività non hanno fatto emergere, sino ad oggi, l’esistenza in questo territorio di cellule terroristiche operative, consentendo tuttavia di acquisire un importante patrimonio di conoscenze, nonché di procedere all’espulsione di soggetti considerati pericolosi per la sicurezza pubblica, come nel caso di un cittadino marocchino residente in provincia che è stato espulso con provvedimento del sig. Ministro dell’ Interno finalizzato a tutelare la sicurezza dello Stato.
Il controllo del territorio
La diuturna attività di controllo del territorio viene esercitata dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, attraverso la sala operativa e le “Volanti”.
Il servizio, che frequentemente viene rinforzato da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, viene svolto con autoveicoli opportunamente modificati dotati di particolari e moderni dispositivi.
Sono stati garantiti almeno 2 equipaggi per ogni turno, 24 ore al giorno su 365 giorni, che hanno operato 7808 interventi.
Sarebbe auspicabile metterne su strada di più, ma il presente organico proprio non lo consente.
Comunque, nel 2016 le “Volanti” hanno tratto in arresto 137 persone, con un incremento sul 2015 pari al 102% e ne hanno deferite in stato di libertà 698.
Il sistema di controllo del territorio è integrato dalle pattuglie giornalmente assicurate dalle Specialità (Polizia Stradale, Ferroviaria, di Frontiera Area e Postale) e, in caso di necessità, dal 3° Reparto Volo di Bologna.
Il dispositivo dispiegato ha permesso di identificare 75507 persone e controllare 40539 automezzi.
Il descritto apparato di polizia di prevenzione è altresì finalizzato a realizzare la cosiddetta “Polizia di Prossimità”, intesa come strategia di intervento finalizzata a consolidare il rapporto fiduciario e collaborativo tra i cittadini e le forze dell’ordine.
Il suddetto personale, operando sul territorio, entra stabilmente nella vita quotidiana della comunità locale al fine di conoscerne profondamente dinamiche e bisogni per poi farsene interprete e fornire preziosi elementi di analisi per promuovere interventi mirati.
In quest’ottica di particolare valore sono i Patti per la sicurezza stipulati con alcuni Comuni, i programmi di controllo di vicinato e le attività educative ed informative svolte presso scuole o associazioni varie.
L’attività anticrimine
In merito alla situazione generale della criminalità è d’obbligo menzionare subito l’attenta attività infoinvestigativa svolta dalla Squadra Mobile per contrastare il crimine organizzato con particolare riferimento a penetrazioni di tipo mafioso sul territorio.
E’ infatti ben noto che queste ultime costituiscono una minaccia concreta alla vita sociale ed economica e che, quindi, devono essere contrastate con ferma determinazione da tutte le Istituzioni e forze sociali non potendo essere riduttivamente considerate un semplice problema di polizia o giudiziario.
I significativi, epocali mutamenti occorsi negli ultimi anni hanno, altresì, determinato la presenza sempre più consistente di soggetti di origine straniera, che hanno conquistato quote rilevanti del mercato dell’illecito.
Tali presenze, inizialmente confinate in settori secondari e spesso in posizione di subordinazione rispetto alla malavita autoctona, hanno ormai dato origine a nuove forme autonome di organizzazioni a delinquere, caratterizzate spesso da spiccata efferatezza criminale, immotivata violenza ed impermeabilità investigativa dovuta anche alla particolare organizzazione interna ed al vincolo etnico.
Gli interessi di tali organizzazioni sono diversificati e spaziano dall’immigrazione illegale di cittadini extracomunitari, spesso strettamente legata all’induzione ed allo sfruttamento della prostituzione, al traffico di stupefacenti ed armi, fino alla consumazione di reati contro il patrimonio.
Ultimamente, come naturale evoluzione del fenomeno, si è riscontrata una sorta di spartizione tra gruppi appartenenti ad etnie diverse. In particolare è stata rilevata la presenza di albanesi, rumeni, nigeriani dediti prevalentemente alla tratta di esseri umani, allo sfruttamento della prostituzione, al traffico di stupefacenti ed a reati contro il patrimonio.
Sodalizi dell’area nordafricana sono molto attivi nel traffico di stupefacenti.
Organizzazioni nigeriane sono dedite sia al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per la prostituzione che al narcotraffico su tutta la filiera.
Un cenno particolare è per la criminalità di matrice cinese che pur non essendosi finora evidenziata in questa provincia è oggetto di continua osservazione.
La Squadra Mobile ha in corso un attento monitoraggio dei fenomeni delineati, che ha consentito la raccolta di numerosi dati e l’acquisizione di un notevole patrimonio informativo.
Significativa è la lotta al traffico di sostanze stupefacenti, che esige un impegno eccezionale per contrastare una forte offerta su piazza resa indubbiamente tale da un’ altrettanto forte domanda.
Nel 2016 i sequestri di cocaina ed eroina sono aumentati del 73,8%.
Le risorse operative sono parimenti rivolte al contrasto di ogni tipologia di reato, fra cui intendiamo ricordare la così detta “criminalità diffusa”, la corruzione, la violenza di genere, i reati perpetrati ai danni delle fasce più deboli della popolazione: minori ed anziani.
Dall’esame delle statistiche relative ai delitti denunciati alla Polizia di Stato nella provincia di Parma ed ai soggetti che dalla stessa Forza di polizia sono stati denunciati ed arrestati sempre nell’ultimo periodo, in relazione agli stessi dati dell’analogo periodo precedente, possiamo, da una parte, vedere il decremento generalizzato dei reati pur in presenza di un incremento per alcuni ( fortunatamente pochi), dall’altra un indubbio successo per i risultati conseguiti dalla Polizia di Stato nell’ultimo anno, che vede i soggetti arrestati aumentati del 39,6%, e i denunciati in stato di libertà del 41,6%.
Ulteriori elementi significativi ed utili per una riflessione più approfondita sulla situazione della criminalità locale possono essere tratti dall’ esame delle seguenti percentuali risultanti dallo studio degli ultimi due anni.
Persone arrestate: nel 2016 i cittadini comunitari costituiscono il 29,2% del totale (gli Italiani sono 25,8% - nel 2015 erano il 44% - gli stranieri comunitari il 3,4%), gli extracomunitari il 70,8%.
In generale negli ultimi due anni sono sensibilmente diminuiti gli Italiani (-42,7%) e i cittadini comunitari (-14,3%), mentre sono cresciuti del 33% gli extracomunitari.
Persone denunciate in stato di libertà: sempre nel 2016 i cittadini comunitari sono il 44,2% (i connazionali rappresentano il 39,6% - nel 2015 il 45,3% - i comunitari il 4,6%), gli extracomunitari il 55,8%.
I reati più gravi, cioè gli omicidi, sono stati perlopiù perpetrati da Italiani ai danni di stranieri.
Da questi dati sintetici emerge chiaramente la complessità sociale del fenomeno criminale nella provincia, che non può essere affrontato ricorrendo unicamente a strumenti di polizia o giudiziari, ma impone il ricorso a ben altre risorse di natura politico-economico-sociale.
Esse dovrebbero essere dispiegate in modo organico e sinergico con un disegno strategico chiaro e proiettato nel tempo, scevro dal ricorso ad interventi tampone o, peggio, mediatici finalizzati unicamente ad incidere sulla percezione dell’opinione pubblica anzichè intervenire alla radice delle cause per garantire a tutti i cittadini una società sicura, giusta, prospera e libera, anche dalla paura.
Circa le tipologie criminose i dati più significativi vedono un calo generalizzato dei reati denunciati alla Polizia di Stato, che si allinea a quanto osservabile presso le altre Forze di Polizia.
Ritengo possa essere utile esaminare rapidamente alcune cifre riferite non solo alla Polizia di Stato, ma anche alle altre Forze per avere un panorama della situazione della criminalità in provincia e nel capoluogo.
Il totale dei delitti denunciati dal 2015 al 2016 è sceso del 7,6% in tutta la provincia e del 3,75% in Parma.
Più in dettaglio, per le lesioni dolose si registra un -13,4% ( - 20% a Parma ), per le violenze sessuali una stabilità ( ma un -18,2% a Parma), per le rapine un – 17% ( -14,76 a Parma), per le truffe e frodi informatiche un -2,8% ( -20% nel capoluogo).
I furti in generale sono calati del 4,4% in tutta la provincia, ma sono saliti del 2,6% in Parma.
In particolare, mentre i furti in abitazione sono diminuiti del 12,77% ( -7,76% a Parma), ed i furti in esercizi commerciali sono scesi del 10% ( -5,75 a Parma), sono aumentati gli scippi del 18% ( +31,5% a Parma) ed i borseggi del 21% ( +31,8% a Parma).
Infine, gli omicidi volontari si sono incrementati da 1 a 5.
In tutti i casi sono stati scoperti gli autori.
Continua con viva attenzione l’adozione delle misure di prevenzione, che consentono al Questore di utilizzare strumenti di difesa sociale nei confronti di persone ritenute pericolose.
A tal fine sono stati erogati nel corso dell’ultimo anno 80 avvisi orali (+70% rispetto al 2015), 91 rimpatri con foglio di via obbligatorio. 3 ammonimenti ed avanzate ed accolte 3 proposte di sorveglianza speciale.
L’attività della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale vede in prima linea l’impegno dell’Ufficio Immigrazione, che gestisce il sistema autorizzatorio e quello di controllo degli stranieri nella provincia, in cui risiedono circa 65.000 persone regolari con un’incidenza del 14,5% ( oltre 11% a Parma), ben superiore a quella nazionale che è di circa 8,4%.
Una costante attività di controllo del territorio da parte di tutte le Forze dell’Ordine, Polizie Locali comprese, ha consentito di accompagnare numerosi stranieri in posizione irregolare alle frontiere o ai CIE.
Circa l’ attività di polizia amministrativa si evidenzia che sono stati aumentati i controlli verso varie tipologie di attività come le armerie, i “compro oro” e, soprattutto le sale VLT e scommesse ove le verifiche si sono triplicate rispetto all’ anno 2015.
Raddoppiate le denunce all’ Autorità giudiziaria.
Notevole incremento nell’ ultimo anno ha avuto anche l’attività dell’Ufficio Passaporti, che ha rilasciato il 12,9% di passaporti in più rispetto al 2015, pur con un organico ridotto per potenziare i servizi operativi esterni rispetto a quelli amministrativo-burocratici.
Tutte le attività illustrate ed i risultati conseguiti però non si sarebbero potuti realizzare senza il laborioso ed essenziale intervento degli Uffici della Questura deputati al supporto: Ufficio del Personale, Tecnico Logistico, Amministrativo Contabile, Sanitario.
LE SPECIALITA’
La Polizia Stradale con la Sezione di Parma, la Sottosezione di Berceto e i Distaccamenti di Fidenza e di Fornovo di Taro opera su di una rete viaria particolarmente impegnata non solo dai normali utenti della strada residenti nella provincia, ma anche da un consistente traffico pesante.
L’attività di controllo delle pattuglie sulla strada è sempre stata particolarmente attenta e rigorosa, determinando un notevole numero di patenti di guida ritirate nell’ultimo anno pari a 3603, nonché 145 mezzi sequestrati.
Nello scorso anno rispetto all’anno precedente gli incidenti mortali rilevati sono diminuiti del 41,7% e quelli con feriti del 9,35%.
La Polizia Ferroviaria, che si declina nei Posti Polfer di Parma, Fidenza e Fornovo di Taro, oltre a svolgere l’attività di controllo e vigilanza nelle stazioni, negli scali merci e a bordo treno collabora attivamente con gli altri Uffici della Polizia di Stato per la repressione del traffico di stupefacenti ( nel 2016 ha sequestrato tre etti di cocaina ed oltre tre kili di cannabinoidi).
Di rilievo appare il ritraccio, sempre nel corso del 2016, di 278 minori, di cui 95 stranieri, con un incremento del 138% (+83% per i minori stranieri).
Il Settore di Polizia di Frontiera Aerea istituito presso l’ aeroporto “Giuseppe Verdi” provvede a svolgere il servizio d’ istituto proprio della Specialità provvedendo alla sicurezza delle installazioni aeroportuali e delle persone. Nel corso dell’ anno in esame ha attivamente concorso al contrasto dell’ immigrazione clandestina.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni nel decorso anno ha ulteriormente confermato la propria valenza strategica soprattutto nella tutela del traffico online e nel contrasto del cybercrime intercettando quella crescente richiesta di sicurezza proveniente di privati, enti ed imprese.
I risultati di cui sopra sono stati raggiunti grazie alla professionalità ed alla dedizione al dovere di tutto il personale che ho l’ onore di dirigere e che qui devo lodare e ringraziare pubblicamente.
Voglio altresì cogliere l’ occasione per salutare i rappresentanti delle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e dell’ Amministrazione civile dell’ Interno che con la loro costruttiva, seria ed equilibrata azione costituiscono un quotidiano elemento di stimolo e confronto.
Non si creda però che non vi siano problemi. Essi esistono ed in numero consistente. Alcuni sono gravi e se non si provvede quanto prima a risolverli rischiano di incancrenirsi.
Ne esporrò sinteticamente alcuni.
L’ estrema carenza di fondi destinati al mantenimento ed all’ adeguamento delle sedi. Se non si provvede in modo adeguato alla puntuale manutenzione ordinaria degli edifici in breve tempo si generano gravi problematiche fino all’ inagibilità.
L’ età media del personale eccessivamente elevata (circa 48 anni). Occorre immettere in servizio operatori molto più giovani di quelli attuali.
La carenza organica. Si tratta di un ben noto problema a livello nazionale: negli ultimi anni la forza organica della Polizia di Stato, peraltro risalente al 1989, si è ridotta del 15%. Per quanto riguarda la Questura di Parma oggi la carenza risulta essere del 13%.
Esiste tuttavia un altro aspetto critico legato agli organici: la distribuzione del personale nelle varie qualifiche, oggi squilibrata.
Il Governo ha recentemente deciso di porre rimedio a questa situazione varando uno specifico atto normativo teso al riordino delle carriere.
Esso consente di recuperare alcuni ritardi dei quali ha sofferto la Polizia di Stato, rimuovendo cause di stagnazione nelle carriere e nel reclutamento in alcune qualifiche.
Negli anni, per effetto di tale stagnazione, si era verificata la concentrazione in numero elevato di personale nelle qualifiche dei ruoli di base (+8% circa), mentre si era registrata una rilevante carenza nelle qualifiche riguardanti gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria (-53,5% per sovrintendenti ed ispettori).
Tale situazione incideva sulla funzionalità complessiva e limitava fortemente i benefici di progressione giuridica ed economica del personale.
Proprio rispetto a tali deficit, il riordino interviene prevedendo mirate disposizioni e una significativa rimodulazione degli organici che consente anche di incrementare strategicamente alcune dotazioni effettive come, ad esempio, quelle dei ruoli dei sovrintendenti e degli ispettori.
L’Amministrazione intende perciò avviare un processo di modernizzazione prevedendo una maggiore qualificazione e professionalizzazione degli operatori, una semplificazione delle procedure di selezione, anche attraverso un maggiore utilizzo degli strumenti informatici, un ulteriore sensibile aumento degli Ufficiali di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza con il potenziamento delle relative funzioni, al fine di rispondere con sempre maggiore efficacia alla domanda di sicurezza dei cittadini.
Sotto il punto di vista della spinta motivazionale del personale grande attenzione è stata prioritariamente rivolta ai poliziotti dei ruoli di base, per i quali, peraltro, in un’ottica di qualificazione professionale è stata introdotta la previsione del titolo di studio di scuola secondaria di secondo grado per l’accesso alla prima qualifica.
Il ruolo degli ispettori viene valorizzato con la sua caratterizzazione “a sviluppo direttivo” e con la previsione del possesso della laurea triennale, dando voce alle aspettative del personale intermedio che potrà così anche accedere più agevolmente alla carriera dei funzionari.
Il progetto punta altresì a riconoscere l’alto profilo specialistico e l’apporto fondamentale dei ruoli tecnici, per i quali la valorizzazione avverrà attraverso una maggiore apertura di carriera verso i ruoli superiori e potenziando, per la carriera dei funzionari tecnici, le dotazioni organiche delle posizioni a più alta specializzazione
Con questo intervento ho inteso esporre in modo concreto l’impegno costante della Polizia di Stato nella provincia di Parma per la sicurezza dei cittadini.
Impegno che è incondizionatamente condiviso con tutte le altre Forze di Polizia, che salutiamo fraternamente, operanti sul territorio sotto il sempre presente coordinamento del sig. Prefetto, che ringraziamo per la competente attenzione con cui segue le vicende dell’ordine pubblico.
Un cordiale saluto anche alle Polizie Locali, sempre più coinvolte nell’ attività di controllo del territorio.
Un saluto ed un sincero apprezzamento intendiamo rivolgere al sig. Procuratore ed ai Sostituti della Procura della Repubblica di Parma sotto la cui efficace direzione si esplica l’ attività di polizia giudiziaria.
La sintonia e l’efficiente coordinamento degli organi dello Stato preposti alla sicurezza non possono, da soli, garantirne un soddisfacente livello, perché essa non è un bene oggettivamente quantificabile e da troppo tempo è usata strumentalmente nella competizione politica, incidendo negativamente sulla sua percezione.
Se tale errore verrà corretto, se anche chi indirizza l’opinione pubblica comprenderà che la percezione della sicurezza è importante quanto la sua stessa essenza ed entrambe sono un interesse ed un bene comune a cui tutti devono contribuire, esse potranno raggiungere dei livelli insperati di positività e, si auspica, coincidere.
Infine con tutto il cuore intendo ringraziare la nostra ospite dottoressa Sabina Magrini, Direttore del Complesso Monumentale della Pilotta ed il suo staff, la dottoressa Giovanna Paolozzi Strozzi, Sovrintendente per L’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Parma e Piacenza, la dottoressa Anna Maria Meo, Direttore Generale del Teatro Regio, il Comune di Parma, la Coldiretti, il Consorzio del Parmigiano Reggiano, il Consorzio del Prosciutto di Parma, le Cantine Ceci, nonché tutti coloro, collaboratori ed amici, che si sono prodigati per organizzare questa cerimonia e tutte le altre persone, appartenenti alle istituzioni o privati cittadini, che in ogni occasione ci gratificano e con la loro vicinanza ed il loro supporto.