Nella giornata di martedì 7 febbraio 2017, presso l’auditorium della “Caserma Vice Brigadiere Francesco ZIZZI” della Polizia di Stato di Parma, sita in via Chiavari civico 15, si è tenuta la sessione conclusiva del ciclo di formazione e addestramento per l’utilizzo del dispositivo di autodifesa e dissuasione a base di “oleoresin capsicum”, da oggi in dotazione di reparto agli operatori della Squadra volante in servizio di controllo del territorio.
All’incontro, tenuto per la parte relativa agli aspetti giuridici dal Dirigente l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Parma, Commissario Capo dottoressa Chiara IPPOLITI, per la parte sanitaria dal Medico Capo della Polizia di Stato Attilio MAISTO e per la parte addestrativa dall’istruttore di tecniche operative Vice Sovrintendente della Polizia di Stato Alessandro ROSSI, hanno preso parte oltre agli agenti della Polizia di Stato in forza alla Squadra Volante della Questura di Parma, il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma Sostituto Procuratore della Repubblica dottoressa Manuela PODDA, il Vice direttore dell’Istituto penitenziario di Parma dr.ssa Lucia MONASTERO, un medico del Pronto Soccorso del locale Ospedale Maggiore dottor Ivan COMELLI, il direttore della sala operativa del 118 locale dr. Adriano FURLAN, la dr.ssa Emma MONGUIDI accompagnata da un’aliquota del Comando Polizia Municipale del Comune di Parma, ed alcuni capisquadra del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco di Parma.
Nella riunione sono stati affrontati tutti gli aspetti giuridici, sanitari e tecnico-operativi relativi all’utilizzo del dispositivo a base di “oleoresin capsicum”, e divulgate le linee guida fornite dal Ministero dell’Interno circa il corretto utilizzo dello stesso nel corso dei servizi di controllo del territorio. Gli operatori potranno quindi ricorrere al dispositivo nebulizzatore contenente “capsicum” (principio urticante derivante dalla pianta del peperoncino) ai fini di dissuasione e autodifesa in caso di aggressione, minaccia, posta in essere nei confronti degli operanti o di un’altra persona, oppure per vincere una resistenza attiva posta in essere da un soggetto che deve essere fermato, vietandone, invece, l’uso per fini meramente intimidatori, preventivi o punitivi.
L’azione urticante del principio attivo del dispositivo in argomento agisce infatti provocando un’irritazione temporanea sul soggetto attinto tale da renderlo momentaneamente inoffensivo ed agevolare quindi l’operato degli agenti che devono procedere al contenimento di questa persona.
Durante la riunione sono state affrontate tutte le tematiche teoriche e quelle pratiche, con prove di tecniche operative per il migliore utilizzo di un importante strumento, che nel futuro potrà sicuramente aiutare l’operato delle forze dell’ordine in quelle situazioni più complesse che prevedono l’utilizzo della forza.