Lo scorso 19 novembre alle ore 22.00 la centrale operativa della Questura di Parma ha inviato le volanti in via Roncoroni 5 a seguito di segnalazione di un incendio divampato all’interno di un appartamento al piano rialzato. Le unità operative, giunte celermente sul posto hanno trovato in azione una squadra dei VV.FF. che stava provvedendo allo spegnimento delle fiamme ed il titolare dell’appartamento coinvolto dalle fiamme, identificato per G.G C. italiano classe 74, residente a Parma, oltre a due condomine dello stesso stabile.
Inizialmente l’occupante l’appartamento asseriva di essere uscito di casa pochi minuti prima, lasciando acceso il forno, causando probabilmente l’innesco dell’incendio, versione questa smentita immediatamente dai VV.FF i quali dichiaravano che le fiamme si erano generate in una delle due camere da letto, dovendo però attendere il diradamento del fumo per procedere ad un più attento sopralluogo.
Dalle sommarie informazioni nel frattempo raccolte dagli agenti nei confronti di tutti i condomini presenti sul posto è emerso che alle 21.45, iniziava a diffondersi per lo stabile un forte odore di fumo proveniente dal pian terreno, notando subito dopo che la fuoriuscita del fumo era concentrata sulla parte posteriore di un appartamento del piano rialzato, nell’area corrispondente alla zona notte.---
E’ emerso altresì che, mentre alcuni numerosi condomini accorrevano in strada chiamando i numeri di emergenza, il titolare dell’appartamento giungeva dal lato di via Naudin con una birra aperta in mano e si fermava tranquillamente a chiedere cosa stesse accadendo; Lo stesso, informato degli eventi in corso, riferiva ai condomini di essere uscito lasciando acceso il forno, causando accidentalmente l’innesco dell’incendio presso la propria abitazione. Circostanza che l’uomo poi ha ribadito agli agenti intervenuti sul posto.
La versione da questi fornita è stata tuttavia smentita al termine dell’opera di spegnimento delle fiamme quando gli agenti, la quadra dei VV.FF. ed il personale del locale Gabinetto di Polizia Scientifica hanno proceduto ad un accurato sopralluogo dei locali dal quale è emersa una matrice dolosa dell’incendio. Infatti dalle camere da letto coinvolte dal rogo venivano rinvenuti diversi metri di strisce di carta, in parte combusta, che proseguivano per tutte le altre stanze a mò di miccia, avvolgendo anche diversi elementi di arredo. Nell’occasiono sono stati inoltre rinvenuti a terra due falconi vuoti di alcol etilico 90° “AMACASA”, debitamente repertato dal personale della scientifica e sequestrato.---
Pertanto, in considerazione degli esiti investigativi emersi nel corso del sopralluogo, delle dichiarazioni rese dalle testimoni, essendo apparsa in tutta la sua evidenza la condotta riprovevole e quanto pericolosa in quanto totalmente incurante dell’incolumità personale degli altri condomini nella realizzazione del suo malsano progetto, il titolare dell’unità abitativa incendiata è stato tratto in arresto per il reato di incendio doloso aggravato.
A supporto dell’attività di polizia giudiziaria in corso le risultanze mediche successive al controllo sanitario dell’uomo hanno dato un valore di CarbossiHb (FCOhb) pari al 7,1%, su un range normale pari a 0,0 – 0,8% ; a parere del medico curante tale valore era plausibile con una esposizione del soggetto al fumo per diversi minuti. L’arresto è stato convalidato ed è attualmente in attesa di giudizio.