NEL CORSO DEI CONTROLLI EFFETTUATI IN STAZIONE
Era da poco giunta in stazione a bordo di un treno proveniente da Bologna. Una ragazza nigeriana, verso le nove della sera, viene fermata per un controllo dai poliziotti della Polizia Ferroviaria. Un controllo routinario che però desta fin da subito qualche sospetto. La ragazza viene invitata negli uffici e qui la donna comincia a perdere la calma fino a quel momento messa in mostra. Un atteggiamento non compatibile con il tenore e la breve durata dei controlli effettuati. In particolare la giovane nutriva una particolare attenzione per la borsetta che aveva al seguito tanto da indurre gli operatori a verificarne il contenuto che emanava il tipico odore della sostanza stupefacente di tipo "marijuana". Infatti si rinvenivano due involucri di cellophane trasparenti contenenti una mistura di colore verde di foglie ed infiorescenze compattate a formare due panetti per un peso complessivo lordo di oltre un chilo, sostanza che sottoposta a successivi esami tecnico-scientifici confermava i dubbi degli operatori di Polizia risultando effettivamente stupefacente del tipo marijuana che veniva pertanto immediatamente sequestrata.
La donna venticinquenne, di nazionalità nigeriana, incensurata e regolarmente soggiornante in Italia, con residenza anagrafica in Parma ma di fatto senza una effettiva dimora, veniva tratta in arresto per il delitto di traffico di stupefacenti. Sottoposta a giudizio direttissimo, in esito al quale veniva convalidato l'arresto, il giudice la condannava alla pena di anni due di reclusione, al pagamento di seimila euro di multa, oltre che delle spese processuali. La pena detentiva veniva sospesa e contestualmente veniva disposta la confisca e distruzione della sostanza stupefacente.