LE INTIMIDAZIONI COMMESSE VIA FACEBOOK
Pochi giorni fa, un ragazzo italiano di 17 anni, accompagnato dal padre, ha fatto ricorso alla Polizia per riferire di essere stato vittima di una
rapina ad opera di un coetaneo, il quale poi, nei giorni seguenti, aveva iniziato ad estorcergli, in varie occasioni, somme di denaro sempre
maggiori.
In particolare, il giovane, ha raccontato che un pomeriggio, verso la fine del mese di maggio u.s., era stato avvicinato da un ragazzo di colore,
da lui conosciuto solamente col soprannome, il quale, con la minaccia di un coltello, lo aveva rapinato della somma di 20 euro che aveva nel
portafogli.
Dopo alcuni giorni il rapinatore, inserito tra le amicizie di FACEBOOK, lo aveva contattato sul social network a mezzo chat, e gli aveva intimato
di andare ad un appuntamento in piazza Garibaldi.
Per timore… o per dimostrare di non averne, il ragazzo italiano si era recato all'appuntamento e si era incontrato con quell'altro, il quale
gli aveva detto che qualcuno aveva fatto denuncia per i 20 euro che gli aveva preso e, conseguentemente, a suo padre era arrivata una multa di 350
euro. Con tono minaccioso, il ragazzo diceva alla vittima che doveva dargli la predetta somma altrimenti sarebbero stati guai. La vittima, il
giorno seguente, intimorita dagli atteggiamenti violenti e minacciosi supportati da una corporatura atletica e massiccia, si recava
all'appuntamento e consegnava la somma richiesta ma l'estorsore gli chiedeva altri soldi.
Due giorni dopo la vittima versava altri soldi racimolati dando fondo ai propri risparmi costituiti dalla "paghetta" percepita settimanalmente. Ma
le richieste non proseguivanoe a nulla erano valsi i tentativi di spiegare che i soldi erano finiti. Senza aver ancora raccontato nulla a nessuno
per timore di ritorsioni il giovane ha l'idea di lasciare di lasciare il computer acceso ed aperto sul suo profilo Facebook ed in particolare
nella chat con l'estorsore che gli intimava di portargli i soldi. Quasi subito il padre del ragazzo si accorgeva di quanto stava accadendo
decidendo, insieme al figlio, di chiedere aiuto alla Polizia che accedendo al profilo Facebook del minore, verificava, in diretta che l'estorsore
chiedeva altro denaro. Dopo aver istruito la vittima i poliziotti suggerivano di dare un appuntamento all'estorsore per un incontro nel corso del
quale, puntualmente si sono ripetute le minacce. Poco dopo i poliziotti ponevano fine alla vicenda arrestando l'estorsore, anche lui minorenne.