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RAPINA AL SUPERMERCATO

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LA POLIZIA SCOPRE GLI AUTORI

La rapina risale al settembre scorso: Erano le 18,40 i poliziotti si sono recati al supermercato CONAD di via Guido Rossa nr. 12/A per una rapina.
Due individui con il volto travisato da occhiali da sole e cappellino da baseball, dopo essere entrati nel supermercato, si avvicinavano alle due casse in quel momento aperte e, minacciando i dipendenti con un cutter ed un coltello, si impossessavano del denaro contenuto nei registratori di cassa, 4.419 euro.
Successivamente, i cassieri riferivano che i rapinatori si erano espressi con accento napoletano e, usciti dal supermercato, si dirigevano in direzione del parcheggio adiacente facendo perdere le proprie tracce.
I poliziotti sequestravano le immagini del sistema di videosorveglianza che aveva ripreso i rapinatori in azione.
La visione delle immagini confermava le caratteristiche fisiche dei due rapinatori così come descritti dai testimoni ed, in particolare, quella del primo rapinatore indicato come molto alto ed esile.
Le iniziali indagini non portavano alla loro identificazione.
Soltanto lo scorso 29 dicembre, la polizia riusciva a risolvere anche questa rapina ponendo in stato di fermo di indiziato di delitto GROSSI Emanuele e RODRIGUEZ RAMIREZ Ronald Daniel in quanto autori di sei rapine, in pregiudizio di altrettante farmacie e negozi perpetrate in soli 10 giorni.
Nel contesto, l'Ispettore della Sezione Antirapine instaurava un proficuo colloquio investigativo col GROSSI Emanuele, in quanto "già trattato" nel 2005 per una rapina ad un supermercato ove lo stesso lavorava come cassiere. In particolare, per quell'episodio, dalle indagini era emerso che il GROSSI era in accordo col rapinatore e, pertanto, era stato indagato per simulazione di reato ed appropriazione indebita.
Il GROSSI, ricordando di essere stato trattato con estrema professionalità dal poliziotto, rendeva ampia confessione sulle sei rapine contestate.
Proprio in base a questo "rapporto fiduciario", il GROSSI intendeva confessare anche una ulteriore rapina commessa nel mese di settembre precedente.
In particolare, il GROSSI confessava anche la rapina consumata il 13 settembre 2013 in pregiudizio del supermercato CONAD di P.le Mattarella.
Riguardo al complice, il GROSSI dichiarava di non volerne fare il nome. Unico indizio trapelato al riguardo era che "l'ignoto rapinatore" mandava i saluti a "quel poliziotto"
A quel punto, se il rapinatore aveva mandato i saluti, significava che doveva essere stato arrestato proprio da "quel poliziotto"; pertanto, veniva operato un minuzioso screening di tutti i rapinatori con le caratteristiche fisiche del malvivente di origini campane come indicato dai testimoni arrestati negli ultimi anni.
Tra i vari "candidati" veniva individuato VINGELLI Salvatore, rapinatore di origini napoletane, anch'esso posto in stato di fermo di indiziato di delitto il 24 agosto 2011 dagli investigatori dell'Antirapina, in quanto autore di tre rapine perpetrate in soli tre giorni.
Venivano esperite indagini mirate sullo stesso riuscendo ad evidenziare una molteplicità di indizi a suo carico.
Infatti, il VINGELLI era in comunità col GROSSI Emanuele in provincia di Brescia ove era stato collocato agli arresti domiciliari a seguito della condanna per i tre episodi di Parma e dalla quale era evaso il 7 settembre 2013.
Nel corso della sua latitanza, protrattasi dal 7 al 28 settembre 2013 (quando è stato arrestato a Pistoia) oltre a consumare la rapina col GROSSI a Parma, è stato indagato anche per altre rapine perpetrate in Toscana.
La molteplicità di indizi confluiva in una copiosa informativa con la quale GROSSI Emanuele e VINGELLI Salvatore sono stati indagati in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica in quanto autori della rapina perpetrata il 13 settembre 2013 in pregiudizio del supermercato CONAD di P.le Mattarella.
Il Pubblico Ministero preso atto della molteplicità di gravi indizi di colpevolezza, ha richiesto al G.I.P. l'emissione di una misura restrittiva della libertà personale nei confronti del GROSSI e del VINGELLI.
I giorni scorsi, il G.I.P. Dott.ssa Paola ARTUSI, ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due indagati già detenuti nel carcere di Pistoia


19/02/2014

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