Autori di una serie infinita di furti di portafogli
Il 13 maggio 2009, una dipendente dell'Università denunciava il patito furto, dall'interno della Facoltà di Medicina e Veterinaria dell'Università di Parma, del proprio portafogli contenente 20 euro, documenti, assegni, tessera bancomat, carta di credito, macchina fotografica, un PC portatile.
Altresì, l'autore del furto, con la carta di credito della vittima effettuava due acquisti per la somma totale di 190 euro.
L'acquisizione delle immagini degli esercizi commerciali e dell'Università, permettevano di accertare che, l'autrice del furto e degli acquisti fraudolenti era una nota pregiudicata e tossicodipendente A.S., già indagata in passato per analoghe azioni delittuose, la quale veniva nuovamente indagata in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica per il reato di furto ed utilizzo fraudolento di carte di credito.
Il 7 luglio 2009, una parente di un degente dell'ospedale Maggiore, denunciava il patito furto del proprio telefono cellulare e del portafogli contenente 120 euro, documenti, tessera bancomat che aveva lasciato appoggiati sul comodino della stanza, nel tempo strettamente necessario per far deambulare il congiunto.
Altresì, l'autore del furto, con la carta di credito della vittima effettuava un prelievo di 250 euro ed acquisti per la somma totale di 870 euro circa.
L'acquisizione delle immagini estrapolate dagli impianti di videosorveglianza degli esercizi commerciali e della banca, permettevano di accertare che l'autore del furto era sempre l'A.S., mentre il prelievo e gli acquisti fraudolenti erano stati effettuati con la complicità del compagno P.Y.
A.S. veniva indagata in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica per il reato di furto ed utilizzo fraudolento di carte di credito in concorso; P.Y. solamente per l'utilizzo fraudolento di carte di credito in concorso.
Il 24 luglio 2009, due studenti che si trovavano all'interno della biblioteca della facoltà di Fisica dell'università di Parma denunciavano il patito furto della somma di 40 e 50 euro dai propri portafogli, lasciati incustoditi all'interno delle borse.
L'acquisizione delle immagini estrapolate dall'impianto di sorveglianza dell'Università, permettevano di accertare che, l'autrice del furto era sempre l'A.S., la quale veniva nuovamente indagata in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica per il reato di furto.
Il 25 giugno 2009 due ospiti di un ostello sito in Collecchio, denunciavano il patito furto di due telefoni cellulari una macchina fotografica, dei portafogli contenenti 320 euro e della carta di credito, ad opera di una ragazza che veniva sorpresa all'atto di compiere il furto e che veniva riconosciuta, con certezza dalle due vittime, nella fotografia ritraente l'A.S.
A.S. veniva indagata in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica per il reato di furto in privata dimora.
Il 9 agosto 2009 due ospiti dell'oratorio della parrocchia di Collecchio denunciavano il patito furto dall'interno della loro stanza, di un telefono cellulare due macchine fotografiche, un giubbotto ad opera di una donna che fuggiva poi a bordo di una autovettura condotta da un uomo.
Alle vittime venivano mostrati due fascicoli fotografici in cui riconoscevano, con assoluta certezza, gli autori del furto nell'A.S. ed in P.Y. che venivano indagati in stato di libertà per il reato di furto in abitazione in concorso.
Il 12 ottobre 2009 una donna che si trovava all'interno della Casa della Musica in Parma, denunciava il patito furto dalla propria borsetta, lasciata momentaneamente incustodita, del portafogli contenente 70 euro e vari documenti.
L'acquisizione delle immagini videoregistrate permetteva di accertare che gli autori del furto erano sempre l'A.S. e P.Y., che venivano così nuovamente denunciati per il reato di furto aggravato in concorso.
Il 23 novembre 2009 una dipendente della Facoltà di Farmacia dell'Università di Parma denunciava il patito furto del proprio portafogli contenente denaro documenti ed assegni dalla propria borsetta lasciata momentaneamente incustodita.
Subito dopo una donna si presentava presso una banca cercando di monetizzare un assegno asportato alla vittima e compilato per l'importo di 700 euro.
Il tentativo non andava a buon fine grazie alla scrupolosità dell'impiegato di banca.
La successiva acquisizione delle immagini della banca permettevano di accertare che, la persona che aveva tentato di cambiare l'assegno, era sempre l'A.S. la quale veniva indagata in stato di libertà per il reato di furto aggravato e falso.
Il 25 novembre 2009, una dipendente della facoltà di farmacia dell'Università di Parma denunciava il patito furto del proprio portafogli contenente 50 euro, documenti e una carta di credito dalla borsetta che aveva lasciato momentaneamente incustodita.
Immediatamente dopo il furto, la carta di credito della vittima veniva utilizzata per effettuare un acquisto per l'importo di 129 euro, all'interno di un negozio del vicino CAMPUS. Veniva mostrato un fascicolo fotografico al dipendente del negozio il quale riconosceva con assoluta certezza nelle foto ritraenti A.S. e P.Y. i due clienti che avevano fatto l'acquisto pagando con la carta di credito della vittima.
Anche questa volta A.S. e P.Y. venivano denunciati in stato di libertà per i reati di furto aggravato ed utilizzo fraudolento di carte di credito.
Il 10 gennaio 2010, un avventore del circolo il CASTELLETTO subiva il furto delle chiavi dell'auto, dall'interno della tasca della giacca appoggiata alla sedia.
Sempre la sera del 10 gennaio 2010, un altro avventore del circolo IL CASTELLETTO subiva il furto del proprio telefono cellulare dall'interno della giacca appesa all'appendiabiti.
Le due vittime riconoscevano con certezza, nella foto della A.S. e di P.Y., pubblicate sulla Gazzetta di Parma, a seguito dell'arresto in flagranza avvenuto il 17 gennaio 2010 la donna ed il ragazzo che li avevano derubati.
Anche in questa occasione, A.S. e P.Y. venivano denunciati in stato di libertà per il reato di furto aggravato in concorso.
Il 25 febbraio 2012, A.S. e P.Y. venivano indagati in stato di libertà per il reato di ricettazione in concorso per aver venduto due polizze di pegno di gioielli, precedentemente rubate ad una donna di Parma.
Le individuazioni fotografiche e le immagini acquisite presso gli esercizi commerciali permettevano, di accertare le responsabilità dei predetti A.S. e P.Y. che venivano appunto indagati in stato di libertà per il reato di ricettazione in concorso.
Il 31 gennaio 2012 un dipendente dell'ARPA, denunciava il patito furto del proprio portafogli che custodiva all'interno del proprio ufficio. Il portafogli conteneva 60 euro documenti e la carta bancomat.
Subito dopo alla vittima pervenivano 4 sms relativi ad altrettanti tentativi di prelievo bancomat effettuati con la tessera bubata.
Gli accertamenti esperiti dalla squadra Mobile permettevano di individuare i due Istituti di credito presso i quali erano stati effettuati i tentativi di prelievo.
La successiva acquisizione delle immagini permettevano di accertare che ad utilizzare la tessera bancomat rubata erano stati sempre l'A.S. e P.Y.
Entrambi venivano indagati in stato di libertà per il reato di furto in privata dimora ed utilizzo fraudolento di carte di credito in concorso.
Il 22 febbraio 2012 una dipendente di un poliambulatorio di Fidenza, denunciava il patito furto del proprio portafogli contenente 45 euro documenti e la tessera bancomat che custodiva all'interno dell'armadietto personale.
Subito dopo alla vittima giungeva un sms relativo ad un tentativo di prelievo bancomat con la sua tessera.
L'acquisizione delle immagini della banca e l'individuazione fotografica effettuata dalla vittima, permettevano di accertare che a commettere il furto ed il successivo tentativo di prelievo era sempre l'A.S.
Anche questa volta A.S. veniva indagata in stato di libertà per i reati di furto in privata dimora ed utilizzo fraudolento di carte di credito.
Le indagini per la maggior parte degli episodi delittuosi di cui sopra sono state svolte dagli investigatori della Sezione Rapine della Squadra Mobile.
In alcuni episodi, comunque, le indagini sono state eseguite dai carabinieri di Parma, di Collecchio e dalla Polizia Ferroviaria di Fidenza.
Da evidenziarsi la frequenza con la quale i due pregiudicati sono stati indagati. Una serie infinita di furti che ha mietuto decine di vittime. Infatti gli episodi contestati sono sicuramente solo una piccola parte di quelli commessi. Infatti in tutti gli episodi contestati, l'elemento indispensabile sono state le immagini o la testimonianza delle vittime, che raramente accade.
Un periodo in cui non sono stati perpetrati furti. È logicamente stato quando erano detenuti in carcere.
I predetti A.S. e P.Y. sono stati rintracciati la settimana scorsa rispettivamente a Fidenza e a Collecchio e sono stati arrestati in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare.