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159° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELLA POLIZIA

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Parma

LA CELEBRAZIONE A PARMA

Oggi si festeggia il 159° Anniversario della Fondazione della Polizia.

In mattina il Prefetto con il Questore ed il Presidente dell'Associazione Nazionale della Polizia di Stato hanno deposto una corona di alloro alla lapide che in Questura ricorda i caduti della Polizia.

Poi nella splendita cornice dell'Auditorium Paganini ha avuto luogo la celebrazione ufficiale con la lettura dei messaggi inoltrati dal Capo dello Stato, dal Presidente del Consiglio, dal Ministro Maroni e dal Capo della Polizia Manganelli, dopo che il coro delle voci bianche della Corale Giuseppe Verdi intonato l'inno d'Italia.

Quindi prima di procedere alla consegna dei riconoscimenti per meriti di servizio, il Questore di Parma Salvatore Longo, nella sua relazione ha ha evidenziato come, a 159 anni dalla sua fondazione ed a 30 anni dalla riforma che ne ha ridisegnato la fisionomia e gli assetti organizzativi, la Polizia di Stato festeggia la ricorrenza, forte di un inalterato spirito di servizio nei confronti della collettività e di un costante orientamento alla realizzazione delle finalità assegnatele dall'ordinamento. Il frutto di quella riforma è - a distanza di molti anni - un'organizzazione più elastica, più adatta ai tempi e più democratica, che oggi non potrebbe essere concepita senza l'apporto decisivo del personale femminile.

La Polizia non può, da sola, dare risposta all'insicurezza e alla lotta contro la criminalità: oggi più che mai è essenziale la collaborazione dei cittadini. Per riaffermare in modo sintetico ed efficace tale esigenza, anche nel 2011 le celebrazioni hanno come motto «C'è più sicurezza, insieme».

Altrettanto importante risulta la collaborazione con gli Enti Locali: le nuove attribuzioni ai sindaci - che dovranno essere armonizzate con quella delle autorità di Pubblica Sicurezza ai vari livelli, secondo criteri di razionalità, sussidiarietà e complementarietà - sono il punto di partenza di un diverso modello di sicurezza.

La provincia di Parma è caratterizzata da condizioni ancora ampiamente governabili che non destano al momento particolare preoccupazione. L'andamento della criminalità, nel corso del 2010, non ha fatto registrare scostamenti rispetto a quanto riscontrato in ambito nazionale e regionale: sostanzialmente i dati del 2010 coincidono con quelli del 2009. Identico il numero complessivo delle rapine (con prevalenza di quelle consumate sulla pubblica via e in danno di esercizi commerciali); poco significativi i reati di usura, riciclaggio, associazione per delinquere e di tipo mafioso. In leggero calo risultano le violenze sessuali mentre un trend costante manifesta il fenomeno dei furti ed in particolare quello dei furti in abitazione. I delitti informatici passano da 74 a 49 ed in flessione sono anche i casi di stalking (73 nel 2009 e 57 nel 2010). Nell'attività di contrasto al narcotraffico la Squadra Mobile ha sequestrato oltre 52 chilogrammi di stupefacenti tra eroina, cocaina ed hashish e tre litri di gamma butirolattone, pari a circa seimila dosi. Soprattutto con riferimento al mercato della droga, in continua espansione è la presenza della criminalità straniera.

I dati non mostrano chiaramente fenomeni riconducibili all'attività delle associazioni mafiose, tuttavia non si può escludere che infiltrazioni o tentativi di infiltrazione di organizzazioni criminali nel tessuto economico locale si siano verificati o si possano verificare. In questo ambito va monitorato ogni piccolo segnale, intensificando le già proficue forme di collaborazione avviate con l'Unione Parmense degli Industriali.

Non di particolare significato la criminalità politica evidenziatasi per sporadici episodi legati all'ecologismo radicale, all'animalismo, alle campagne contro le politiche securitarie e del carcerario; vengono attentamente monitorate le attività dei cittadini stranieri più vicini all'integralismo islamico, dei gruppi antagonisti e del movimento di estrema destra "Casa Pound".

Il puntuale controllo del territorio è essenziale. Risulta quindi fondamentale l'opera svolta dall'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, con le attività delle volanti, dei poliziotti di quartiere e della centrale operativa, vero e proprio cardine del sistema.

Nell'ultimo anno 69.452 sono state le chiamate al 113 e 534 gli interventi delle volanti su allarme COT, mentre i contatti del poliziotto di quartiere sono stati 3.187, risolvendo direttamente più del 70% dei problemi portati alla attenzione degli operatori. Le 163 pattuglie (su un totale di 3.482) messe in campo per condurre servizi straordinari, oltre alle 1.232 pattuglie congiunte con i militari dell'Esercito, possono dare l'idea dello sforzo condotto.

L'attività di prevenzione, in sinergia con l'attività investigativa della Squadra Mobile, della Digos, della Divisione Anticrimine e delle Specialità ha prodotto oltre 1.760 denuncie in stato di libertà e 278 arresti.

La Squadra Mobile ha investigato sui fatti più cruenti individuandone gli autori in tempi brevissimi ma ha anche condotto indagini lunghe ed impegnative, tra le quali spicca l'operazione denominata "Il corsaro", conclusasi lo scorso 28 aprile con l'esecuzione di 52 misure cautelari in carcere.

Continuo è stato l'impegno dell'Ufficio Immigrazione per la gestione degli oltre 50.100 stranieri regolarmente soggiornanti nel nostro territorio: sono stati rilasciati oltre 25.600 titoli di soggiorno, a fronte di 103 istanze rigettate.

Parallelamente, è proseguita la pressione nei confronti della immigrazione clandestina: 156 richieste di espulsione amministrativa, 13 trattenimenti presso i Centri di identificazione ed espulsione, 6 accompagnamenti coatti alla frontiera, 97 ordini del Questore a lasciare entro cinque giorni il territorio nazionale.

Prudenza ed equilibrio hanno caratterizzato gli interventi in occasione dei servizi per pubbliche manifestazioni, con lo scopo primario di evitare gravi riflessi negativi per la sicurezza pubblica e di interrompere situazioni illegali in grado di innescare pericolosi contrasti. Tutte le manifestazioni si sono svolte senza particolari incidenti.

A tal fine è risultata essenziale l'opera svolta dalla Digos che, con l'attività informativa sempre puntuale, ha fornito ai funzionari in piazza gli strumenti adeguati per agire con la necessaria tranquillità. La Divisione Polizia Amministrativa ha con rinnovato impegno controllato gli esercizi pubblici; in qualche circostanza ciò ha portato al provvedimento questorile di sospensione della licenza ex art.100 del T.U.L.P.S. La Divisione Anticrimine ha prodotto, nel 2010, 212 accertamenti per certificazioni antimafia, 21 avvisi orali, 35 rimpatri con f.v.o., 1 proposta di sorveglianza speciale, 6 ammonimenti per stalking.

Essenziale è stato infine il lavoro svolto dalle "Specialità": la Polizia delle Comunicazioni in materia di reati commessi attraverso la rete telematica, la Polizia Ferroviaria che, oltre ai normali servizi di controllo in ambito ferroviario e di scorte ai treni, si è prodigata nei servizi di ordine pubblico; la Polizia di Frontiera, impegnata nel controllo dell'aeroporto di Parma, e la Polizia Stradale che ha garantito quotidianamente la sicurezza su strade ed autostrade.

I risultati qui sintetizzati sono stati ottenuti pur con sensibile diminuzione di risorse umane e finanziarie, attivando tutte le soluzioni organizzative possibili e ricorrendo a 55.696 ore di lavoro straordinario. Il Questore ha concluso, affermando che l'attaccamento che uomini e donne della Questura di Parma e delle "Specialità", anche in situazioni difficili, hanno dimostrato verso questa Istituzione, certamente concorre a rafforzare quel trend nazionale che, da diversi anni, vede crescere il gradimento da parte della popolazione nei confronti della Polizia di Stato.


21/05/2011

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