Nel corso della settimana, la Polizia di Stato, ha intensificato i servizi di controllo finalizzati alla prevenzione di qualsiasi tipo di illegalità nel territorio parmense. Tale attività, frutto del lavoro sinergico di tutte le articolazioni della Questura, ha fatto si che venissero raggiunti importanti risultati sia in termine di prevenzione che in termini repressione.
Il dispositivo di controllo del territorio, finalizzato a prevenire la commissione dei reati, ha come obiettivo principale quello di individuare, identificare e allontanare i soggetti che mettono in pericolo la sicurezza e la civile convivenza nella città.
Proprio in tale ottica, nel corso della settimana, è stato possibile identificare e allontanare dalla città 3 soggetti potenzialmente pericolosi e, in particolare, grazie al lavoro scrupoloso delle Volanti, è stato fermato un 24enne di origini nigeriane in viale Dei Mille, il quale è risultato irregolare sul territorio nazionale e gravato da vari precedenti di polizia, come spaccio, ricettazione e falsa attestazioni a Pubblico Ufficiale. Per lui la Questura ha trovato posto nel Cpr di Bari.
Per un 22enne di origini rumene, gravato da precedenti specifici per reati contro il patrimonio, trovato in via Duca D’Alessandro mentre si aggirava in modo sospetto tra le auto parcheggiate, invece, è stato raggiunto da u foglio di via obbligatorio e allontanato, in via preventiva, dalla città di Parma.
Un 38enne, cittadino di origini egiziane, con precedenti giudiziari per reati contro la persona e il patrimonio, è stato rimpatriato con accompagnato coatto alla frontiera di Malpensa, mentre è stato ritirato il passaporto a un cittadino pakistano, come misura alternativa alla collocazione in un Centro di Permanenza per i Rimpatri, con contestuale sottoposizione all’obbligo di firma, in attesa di accompagnamento coatto alla frontiera.
Da ultimo, è stato fermato un minore, nato a Parma, il quale si era allontanato volontariamente dalla comunità alla quale era stato affidato in regime di custodia cautelare, in quanto indagato per il reato di estorsione. Dagli accertamenti è risultato che il giovane, nel frattempo, pur se aveva terminato la custodia cautelare, era stato affidato ad una comunità per minori di Bologna per essere avviato ad un programma di recupero. Pertanto, lo stesso è stato accompagnato e messo a disposizione della struttura di recupero.