La Squadra Mobile della Questura di Parma arresta il colpevole e denuncia le tre vittime.
Nel pomeriggio del 1 maggio scorso, C.P., accompagnato dai parenti C.E e C.A, si è presentato presso la Questura ove riferiva di essere vittima di estorsione in quanto ignoti, nella notte, gli avevano rubato il furgone, dallo stesso utilizzato per la vendita ambulante. Aggiungeva, inoltre, che in mattinata un amico, appreso del furto, si era offerto di fare un “paio di telefonate” ad alcuni “conoscenti” per vedere se si poteva recuperare il mezzo, indispensabile alla vittima per svolgere la propria attività lavorativa.
In effetti, dopo un’ora, l’amico contattava la vittima dicendogli di avere trovato le “persone giuste”, ma che occorrevano 1.500 euro per la restituzione.
L’amico riferiva alla vittima che si sarebbe prodigato per ottenere uno sconto e, infatti, nelle successive telefonate riferiva che “quelli” si sarebbero accontentati di soli 1.000 euro.
Gli investigatori dell’Antirapina, contattati dalla centrale operativa, si recavano presso gli Uffici della Squadra Mobile ove C.P. presentava denuncia per l’estorsione in atto e consegnava i mille euro che venivano fotocopiati.
I successivi contatti tra la vittima, che si spostava assieme ai due parenti, e il loro amico che si prestava a fare da tramite, venivano monitorati dagli investigatori dell’Antirapina.
Dopo un primo contatto avvenuto nella zona di via Montebello ove le vittime hanno consegnato il denaro al loro “amico”, quest’ultimo a bordo della propria auto si allontanava ed il personale operante, considerato che da alcune dinamiche il suo ruolo era apparso ben più attivo del semplice ignaro intermediario, decideva di non intervenire al fine di poter arrivare al furgone sottratto.
Dopo circa mezz’ora, l’amico telefonava alla vittima riferendogli di farsi trovare in strada Argini nei pressi del supermercato.
Giunti sul posto, il personale operante si posizionava in modo tale da precludere eventuali via di fuga e contestualmente giungeva il furgone rubato alla cui guida vi era l’amico delle vittime.
C.A., C.P. e C.E, appena l’amico scendeva dal furgone gli si avventavano contro tempestandolo di schiaffi, calci e pugni. Gli investigatori dell’antirapina, pronti a dover intervenire per fronteggiare una eventuale reazione violenta dell’estorsore si son trovati a dover intervenire con decisione per sottrarlo al linciaggio da parte delle tre vittime.
Il non più “amico”, identificato in BRANDI Francesco cl. 77 originario di Napoli, veniva sottoposto a perquisizione personale e nelle sue tasche veniva rinvenuta la somma di 400 euro il cui numero di serie corrispondeva a parte delle banconote fotocopiate un’ora prima in Questura oltre ad una forbice e ad un coltello.
Posto innanzi all’evidenza dei fatti BRANDI Francesco ammetteva di aver organizzato il tutto ed accompagnava il personale operante in un parcheggio di Vicofertile ove, nascosti nel bracciolo dei sedili della sua auto, si rinvenivano i restanti 600 euro anch’essi recanti il medesimo numero di serie delle banconote fotocopiate in Questura.
BRANDI Francesco, stante la flagranza del reato, veniva arrestato per il reato di estorsione ed accompagnato presso gli uffici della Squadra Mobile ove lo stesso si giustificava asserendo di aver perso il lavoro e di trovarsi in precarie condizioni economiche.
I 1.000 euro, il furgone oltre ai due oggetti atti ad offendere venivano sequestrati.
A causa dei violenti colpi ricevuti, BRANDI Francesco veniva accompagnato presso il locale Pronto Soccorso ove veniva medicato e dimesso con una prognosi di 10 giorni s.c.
Il 2 maggio seguente, l’arrestato veniva accompagnato presso il locale Tribunale ove l’arresto veniva convalidato con rinvio al 10 maggio per la decisione di merito.
Nella mattinata di ieri, C.A, C.P. e C.E. sono stati convocati presso gli Uffici della Squadra Mobile ove gli sono stati restituiti il furgone ed i 1.000 euro dissequestrati, ritirando, altresì, una denuncia per lesioni personali aggravate.