LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UN MEDICO, CONSULENTE TECNICO D’UFFICIO CHE HA RICHIESTO INDEBITAMNETE UNA SOMMA DI DENARO NELL’AMBITO DI UNA VISITA SANITARIA, VOLTA AL RICONOSCIMENTO DELL’INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO.
La Polizia di Stato ha tratto in arresto un medico, donna, all'interno del suo studio sito presso il comune di Termini Imerese, per aver indotto indebitamente una paziente a consegnarle una somma di denaro al fine di riconoscere alla genitrice della parte lesa i requisiti necessari per potersi avvalere della cosiddetta indennità di accompagnamento.
Nei giorni scorsi i poliziotti del Commissariato di P.S. Bagheria hanno ricevuto l'accorata denuncia da parte di una donna che segnalava come, nell'ambito di una visita sanitaria disposta dall'Autorità Giudiziaria, nel contesto di un procedimento civile finalizzato alla verifica della sussistenza, in capo all'anziana madre malata, dei requisiti necessari all'erogazione della cosidetta indennità di accompagnamento, nei confronti di un medico donna, nominata consulente tecnico d'ufficio e, pertanto, avente la qualifica di pubblico ufficiale, che le avrebbe richiesto indebitamente per la propria attività professionale la somma di 1.000,00 euro in cambio di una perizia favorevole all'accertamento dei requisiti.
La professionista tratta in arresto, avrebbe "candidamente" formulato una esplicita richiesta nei confronti della donna, indicando precise modalita per la consegna della stessa.
I poliziotti, a seguito della segnalazione, hanno informato la locale Procura di Termini Imerese, la quale ha autorizzato, nell'ambito delle indagini di P.G., intercettazioni audio e video, nella previsione della consegna della somma richiesta alla professionista.
La denunciante, recandosi successivamente presso lo studio del medico, ha consegnato la busta contenente il denaro richiesto, preventivamente fotocopiato dagli agenti del Commissariato P.S. di Bagheria.
La dazione di denaro in argomento è stata documentata da riprese audio-video.
Quando la parte lesa ha lasciato lo studio medico, i poliziotti hanno fatto ingresso presso l'immobile ed hanno contestato formalmente il reato previsto e punito dall'art. 319 quater del codice penale.
La professionista, a fronte dei fatti a lei attribuiti dai poliziotti, ha negato decisamente di avere ricevuto alcuna somma di denaro.
I poliziotti, a quel punto, hanno effettuato una perquisizione all'interno dell'ambulatorio e ritrovato nel contenuto di una borsa in pelle, di proprietà del medico, 20 banconote da 50 euro.
Il predetto denaro è risultato uguale a quello precedentemente fotocopiato dagli agenti del Commissariato.
Il medico è stato tratto in arresto e l'Autorità Giudiziaria ha disposto l'accompoagnamento della persona arrestata presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.