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LA POLIZIA DI STATO SVENTA UN FURTO IN APPARTAMENTO, IN ARRESTO UNA DONNA.

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LA POLIZIA DI STATO SVENTA UN FURTO IN APPARTAMENTO ED ARRESTA UNA GIOVANE DONNA. ATTIMI DI TERRORE PER LA PROPRIETARIA DELL’IMMOBILE, PRESENTE IN CASA, DA SOLA COL FIGLIO DISABILE, ALL’ATTO DEL TENTATIVO DI IRRUZIONE.

La Polizia di Stato ha tratto in arresto NENADOWSKI Suzana, 19enne nata a Roma, con svariati precedenti di polizia, ieri pomeriggio, responsabile del reato di tentato furto in abitazione, in concorso.

Intorno alle 16:30 più chiamate effettuate al "113" da una voce femminile, letteralmente terrorizzata, hanno informato la Polizia di Stato del tentativo di irruzione di ignoti nell'appartamento di un edificio, in zona "Fiera".

Numerose pattuglie di zona, del Commissariato di P.S. "Libertà", si sono precipate all'indirizzo; al piano segnalato hanno, in effetti, sorpreso due giovani donne, all'opera sulla porta di accesso di un'abitazione; la Nenadowski armeggiava sulla serratura con un voluminoso e rigido foglio di carta ripiegato, mentre la complice teneva acceso, in corrispondenza dello spioncino, un accendino, così da precludere a chi stesse dentro la possibilità di vedere all'esterno.

A riassumere ai poliziotti cosa fosse accaduto prima del loro arrivo, l'ancora tremante proprietaria dell'immobile che, solo dopo svariati rintocchi da parte degli agenti, ha loro schiuso la porta di casa.

Le due giovani donne, la Nenadowski e la complice di 21 anni, quest'ultima, per altro, in stato di gravidanza, avevano ripetutamente tentato di forzare la serratura della porta; l'azione di scasso era stata udita distintamente dalla proprietaria, sola in casa con un figlio disabile.

La proprietaria, pur preoccupata, con lucidità e presenza di spirito, quando le malviventi erano riuscite nell'intento di sbloccare la serratura e stavano per fare accesso nell'appartamento, era riuscita a raccogliere tutte le forze in corpo e richiudere la porta, assicurarla con le mandate e contattare il "113".

Tutto ciò fino all'arrivo degli agenti.

Pur dovendo rispondere entrambe del tentativo di furto, due particolari lasciano intendere che le malviventi avessero contezza della presenza in casa di persone e che quindi, facilmente, il reato avrebbe potuto trasformarsi in rapina: l'accensione dell'accendino dinanzi allo spioncino e la circostanza che qualcuno dall'interno avesse già richiuso la porta e respinto l'indesiderato ingresso.

Presumibile, secondo gli agenti, che il tentativo di furto, fosse stato preceduto da un approfondito studio di usi ed abitudini dei proprietari.

L'appartamento, presidiato da una donna, convivente con figlio disabile e quindi in condizione di minorata difesa, si sarebbe, dunque, prestato ad una facile irruzione, delineando un piano criminale ancor più sordido e vigliacco.

Durante le fasi dell'identificazione, anche la Nenadowski ha riferito ai poliziotti di essere incinta, così come la complice.

Le analisi effettuate presso un nosocomio cittadino hanno escluso lo stato di gravidanza.


12/06/2015

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