IL MALVIVENTE, IN TRASFERTA A TORINO, SI E' RESO AUTORE DI UNA VIOLENTA AGGRESSIONE A SCOPO DI RAPINA IN DANNO DI UNA GIOIELLERIA.
Aveva destato clamore, nel torinese, il grave episodio che era accaduto la mattina del 12 febbraio 2014, nel capoluogo piemeontese, nella centralissima via XX settembre, poco prima delle ore 12:00, quando due individui avevano consumato una violenta rapina all'interno della gioielleria "Trumaz".
A seguito delle indagini sviluppate nell'immediatezza del fatto, Agenti della Polizia di Stato, appartenenti alle sezioni "Antirapina" delle Squadre Mobili di Torino e Palermo, hanno tratto in arresto D.R.G., 17enne palermitano, individuato quale responsabile del grave episodio.
Il minorenne è stato arrestato nel capoluogo siciliano, in esecuzione di provvedimento di Custodia Cautelare in Carcere, emessa dal Tribunale per i minorenni di Torino, su richiesta della locale Procura dei minori.
Intorno alle 12:00 del 12 febbraio 2014, un giovane aveva fatto ingresso nei locali della gioielleria dicendo di voler acquistare un orologio per fare un regalo alla fidanzata in vista dell'imminente festa di San Valentino.
Proprietario e finto cliente, durante le fasi della trattativa, sono stati raggiunti da un postino, in realtà un secondo rapinatore senza scrupoli, indossante giacca e casco delle Poste Italiane rubati qualche giorno prima a Moncalieri.
L'ingresso del finto postino ha segnato il precipitare degli eventi.
L'uomo, dopo aver mostrato al gioielliere della corrispondenza, ha estratto una pistola, manifestando le sue reali intenzioni e suscitando l'inattesa reazione della vittima.
Ne è nata una colluttazione a conclusione della quale il finto postino avrebbe avuto la peggio se non fosse stato "efficacemente" coadiuvato dal suo complice, intervenuto con uno spray urticante spruzzato sul viso della vittima (al riguardo, si veda minuto 00:58 del video)
Il gioielliere, reso ormai inoffensivo, è stato, quindi, più volte colpito al volto con il calcio della pistola, subendo fratture ed ecchimosi giudicate guaribili in più di 20 giorni.
La vittima, una volta ferita, è stata costretta ad aprire la cassaforte dalla quale i malviventi hanno prelevato gioielli per un valore di oltre trecentomila euro.
I due sono poi velocemente fuggiti a bordo di altrettanti ciclomotori, uno dei quali sottratto allo stesso gioielliere, mentre fuori dal negozio alcuni clienti davano l'allarme al 113.
L'individuazione del minore è giunta al culmine di una intensa collaborazione sviluppata dai poliziotti delle due omologhe articolazioni investigative che, dal giorno della rapina, hanno lavorato gomito a gomito e senza sosta.
A mettere in contatto le due Squadre Mobili ed a fornire l'input all'intera indagine, una preziosa segnalazione giunta agli investigatori direttamente dalla vittima che, in ragione della sua "familiarità" con il dialetto palermitano, ha notato come il linguaggio dei suoi aggressori denotasse una inflessione dialettale, appunto palermitana.
I poliziotti della Mobile torinese, sulla base della segnalazione giunta dalla vittima, hanno informato i colleghi palermitani, spedendo loro importanti immagini della rapina registrate dalle telecamere dell'esercizio e che avevano ripreso il finto cliente a volto scoperto.
A dispetto della giovane età, il 17enne è soggetto dal consistente curriculum criminale e quindi già conosciuto dai poliziotti dell'"Antirapina" siciliana che hanno così impiegato poco a riconoscerlo.
I poliziotti della Mobile di Torino, con il supporto anche della Polizia Scientifica, hanno compiuto una serie di accertamenti che hanno fornito elementi determinanti, che hanno portato alla emissione del provvedimento di custodia in carcere. In particolare, dallo sviluppo dei tabulati telefonici dell'utenza in uso al minore, è stata provata la sua presenza a Torino proprio il giorno della rapina. La comparazione fisiognomica delle immagini registrate e le foto segnaletiche del minore hanno completato il forte quadro indiziario emerso nei confronti del rapinatore.
Indagini in corso per risalire al complice ed alla refurtiva.