Questura di Palermo

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LA POLIZIA DI STATO ARRESTA IL COMPONENTE DI UNA BANDA DI RAPINATORI.

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IL GIOVANE, INSIEME A TRE COMPLICI, RESPONSABILE DI UNA VIOLENTA AGGRESSIONE CON CALCI E PUGNI ALLA TITOLARE DI UNA TABACCHERIA.

Agenti della Polizia di Stato, appartenenti al Commissariato di P.S. Oreto-Stazione", hanno tratto in arresto DEMMA Pietro Alex, 20enne palermitano, di via Messina Marine, resosi responsabile del reato di calunnia ed in concorso dei reati di rapina aggravata e di ricettazione.

I fatti risalgono al sabato sera dello scorso 22 febbraio quando l'uomo, insieme ad altri tre complici, alcuni dei quali armati di pistole e taglierini, ha seminato il panico in due esercizi del centro cittadino.

I poliziotti del Commissariato "Oreto-Stazione" hanno ricostruito che, in rapida successione, il commando ha fatto irruzione in un panificio di via Franz List ed in una tabaccheria di via Generale Arimondi.

Nel primo caso, il bottino è stato di 250,00 euro, nel secondo di 120,00 euro.

Al di là del, tutto sommato, esiguo denaro raggranellato, ciò che ha destato particolare sgomento, è la violenza arrecata dai malviventi ai titolari della tabaccheria.

Marito e moglie sono stati infatti chiusi nello sgabuzzino dell'esercizio, cosicché i rapinatori potessero fare man bassa dei proventi che, nel fine settimana, ritenevano potere essere notevoli.

L'aver constatato che in cassa fossero presenti soltanto 120,00 euro ha acuito, però, la rabbia dei quattro che hanno ritenuto di usare le maniere forti con i titolari.

I malviventi sono rientrati nello sgabuzzino e, forse per costringere il marito a consegnare altro denaro, hanno sferrato un violento pugno alla moglie.

Il tabaccaio ha reagito ed ha pagato con numerose ferite da taglio alla mano il suo strenuo tentativo di difendere la moglie.

Le concitate fasi di una rapina che sembrava essersi "complicata" non poco hanno consigliato ai malviventi di battere in ritirata.

La fuga, a piedi, dal locale conclusasi a bordo di una fiat 500, risultata rubata, è stata osservata da alcuni passanti che hanno annotato marca, modello e porzione alfa numerica della targa ed hanno segnalato tutto al "113".

La nota, diramata via radio dalla Centrale Operativa, è stata recepita anche da una pattuglia antirapina del Commissariato P.S. "Oreto-stazione" che ha incrociato il veicolo segnalato in via Cala.

Ne è nato un lungo inseguimento, dispiegatosi per le vie del litorale palermitano e conclusosi in piazza Scaffa, grazie anche all'intervento in ausilio di altre pattuglie .

Prima che i poliziotti riuscissero a bloccare la vettura e quindi ad ammanettarne gli occupanti , dall'abitacolo è riuscito però a scappare il quarto malvivente che, con sé, ha probabilmente portato via l'esiguo bottino delle due rapine.

L'uomo, fuggito velocemente, non è tuttavia riuscito a camuffare il suo volto, visto e memorizzato da uno degli agenti del Commissariato Oreto ed inoltre, nella fretta di uscire dall'abitacolo, ha dimenticato il suo giubbotto.

All'interno della vettura i poliziotti hanno, infatti, ritrovato, oltre gli scalda collo utilizzati dai rapinatori per travisare l'identità, taglia balse e due pistole, repliche di originali, anche un giubbotto le cui tasche contenevano un telefono cellulare e le chiavi di un'autovettura.

Gli agenti, dopo aver tratto in arresto i tre complici, si sono messi subito sulle tracce del quarto uomo.

Un'attività d'indagine minuziosa e dettagliata, basata sia su riscontri tecnici che su altri elementi investigativi ha consentito d'identificare DEMMA quale complice delle suddette rapine.

In particolare, i poliziotti hanno accertato che l'uomo era stato fermato più volte alla guida dell'autovettura, non di sua proprietà, cui facevano riferimento le chiavi rinvenute all'interno del giubbotto.

In secondo luogo, il ventenne, probabilmente, ricordatosi di aver dimenticato l'indumento all'interno dell'autovettura, nel maldestro tentativo di crearsi un alibi, si è recato presso una stazione dei carabinieri per denunciare di aver subito una rapina ad opera di ignoti che gli avevano sottratto il giubbotto, con all'interno un telefonino e delle chiavi.

I tentativi del ventenne non sono serviti a nulla, i poliziotti della squadra investigativa, raccolti tutti gli elementi tecnici e investigativi e, riconosciuto anche il volto rimasto indelebile negli occhi dell'agente, lo hanno identificato.

Venerdì pomeriggio, gli agenti del Commissariato "Oreto-Stazione" hanno eseguito l'ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere per i reati di rapina e ricettazione in concorso con Calì Danilo, Trippodo Vincenzo Mauro e Trippodo Gioacchino, e per il reato di calunnia in quanto con denuncia ha falsamente attribuito ad ignoti la commissione di una rapina in suo danno, al semplice scopo di assicurarsi l'impunità .


18/05/2014

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