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LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UNA BANDA DI VIOLENTI RAPINATORI.

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I QUATTRO, AUTORI DI UNA RAPINA COMPIUTA UN ANNO FA' NEL DOMICILIO DI UN PROFESSIONISTA E CHE FRUTTO' OLTRE CENTOMILA EURO.

Agenti della Polizia di Stato, appartenenti alla sezione investigativa del Commissariato P.S. "Oreto-Stazione", hanno eseguito un' Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere nei confronti di quattro palermitani, Lo Giudice Gaspare, 36enne, di via Agesia di Siracusa, D'Alessandro Emanuele, 33enne di cortile S. Isidoro, D'Alessandro Giuseppe, 22enne di via Agesia di Siracusa e Calandra Diego, 32enne di via Costante Girardengo.

Il provvedimento è stato disposto dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, dr. Luigi Petrucci su richiesta del P.M., dr. Maurizio Bonaccorso.

Con l'esecuzione del provvedimento restrittivo, i poliziotti hanno brillantemente risolto il caso di una rapina di rara efferatezza in danno di un noto professionista cittadino.

La sera del 14 maggio dello scorso anno, la violenza raggiunse la vittima fin tra le mura domestiche.

Il professionista, dopo avere trascorso un pomeriggio di lavoro, fece ritorno a casa e si accingeva a cenare quando fu attirato poco fuori dall'uscio dell'appartamento con una scusa.

Il pretesto consentì ad una banda, composta da quattro malviventi, di fare ingresso nell'appartamento dove fu trascinata la stessa vittima.

Con nastro adesivo ed una sciarpa trovata in casa, i quattro immobilizzarono la vittima, rischiando anche di soffocarla.

La tennero sotto scacco per una quarantina di minuti, puntandole anche una pistola al collo.

I malviventi fecero letteralmente razzia di quadri, monili ed oggetti di antiquariato, sommando alla fine un bottino del valore superiore ai centomila euro.

Le indagini dei poliziotti, sin dalle prime battute, si orientarono sul telefonino della vittima, portato via insieme al resto della refurtiva.

I malviventi commisero un'ingenuità che, alla fine, gli è costata cara: utilizzarono l'apparecchio telefonico della vittima, seppur soltanto nelle fasi immediatamente successive alla rapina.

Attraverso una certosina attività di ricostruzione, i poliziotti, nel corso dei mesi, sono riusciti a dare un nome ed un volto ai fruitori dell'apparecchio telefonico ed ai destinatari delle chiamate.

Ipotizzata, seppur con ragionevole certezza, la rete dei componenti della banda, attraverso l'esame del traffico telefonico, è stato possibile riscontrare la presenza di tutti e quattro nel luogo della rapina e verificarne il silenzio telefonico durante la consumazione della stessa.

Attraverso la mappatura delle celle impegnate dal cellulare rubato si è invece ricostruito il percorso di fuga dei malviventi, alcuni dei quali si sono occupati di condurre al riparo la refurtiva in un magazzino dello "Zen 2", quartiere di residenza di tutti e quattro.

Una perquisizione effettuata nel domicilio del Calandra ha permesso, inoltre, di rinvenire un passamontagna ed una pistola, plausibilmente gli stessi utilizzati durante la rapina.

D'Alessandro Giuseppe è stato raggiunto dai poliziotti nella sua abitazione di via Agesia di Siracusa dalla quale ha tentato una rocambolesca fuga.

Il malvivente, quando ha sentito suonare la Polizia, ha tentato di allontanarsi sui tetti dei padiglioni del popoloso quartiere, ma è stato raggiunto ed ammanettato dagli agenti.

A Lo Giudice il provvedimento restrittivo è stato notificato presso il suo domicilio dove si trovava ristretto in custodia cautelare domiciliare per altra causa.


14/05/2014

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