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LA POLIZIA DI STATO SEQUESTRA BENI AL GIOIELLIERE MAFIOSO MATTEO SCRIMA

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L'ufficio Misure di Prevenzione ha dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro patrimoniale nei confronti di Scrima Matteo lavoratore precario (ex "pip") appartenente alla famiglia mafiosa di "Brancaccio".

Lo scorso mese di agosto l'Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo ha dato esecuzione al provvedimento di sequestro che il Tribunale Sezione Misure di Prevenzione ha emesso nei confronti di SCRIMA Matteo 53 enne palermitano, organico alla famiglia mafiosa di Brancaccio. Il provvedimento è stato emesso su proposta del Questore di Palermo a seguito di indagini condotte dall'Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo e colpisce una gioielleria riconducibile alla gestione dello Scrima, sita in zona centrale della città, nonché il Bazar per la vendita di articoli vari operante all'interno del Florio Park Hotel di Cinisi, oltre beni immobili, per un valore di due milioni di Euro. L'attività commerciale di vendita preziosi viene iniziata dallo Scrima, in assenza di redditi nel 1988 e prosegue nel tempo seppure, a seguito di guai giudiziari, questi preferisce formalmente non comparire già dal 1997. Dal 2010 al 2011 Scrima Matteo figura inserito nella lista della Social Trinacria Onlus (ex Pip) percependo la sua ultima retribuzione nel mese di ottobre 2011 data del suo arresto. Il vero calibro del personaggio, con precedenti per ricettazione e riciclaggio, emerge nel corso dell'indagine di polizia denominata "Araba Fenice", svolta dalla locale Squadra Mobile, che conduceva all'emissione del provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla DDA di Palermo in data 28 novembre 2011 nei confronti di 15 soggetti inseriti nella consorteria mafiosa di Brancaccio tra i quali spiccavano Lupo Cesare, Capo della famiglia, nonché Graviano Nunzia sorella dei famosi Benedetto, Giuseppe e Filippo. Già raggiunto da pregressi provvedimenti giudiziari, Scrima, si affermava nel tempo quale personaggio dotato di una spiccata pericolosità sociale, occupando un ruolo di rilievo in seno alla consorteria criminale, tanto da essere ritenuto affidatario e custode della cassa della cosca mafiosa di Brancaccio. La considerazione di cui gode lo Scrima all'interno di Cosa Nostra, emerge peraltro dalla sua partecipazione alla riunione tenutasi a "Villa Pensabene" nella giornata del 7 febbraio 2011, presso l'omonimo ristorante sito in località San Lorenzo, che costituisce uno dei più importanti summit di mafia degli ultimi anni (peraltro documentato nel corso di quell'indagine) e dal quale parteciparono, oltre allo stesso Matteo Scrima, Lupo Cesare e Sacco Antonino, nonché personaggi di rilievo di altre famiglie del palermitano, tra gli altri, Caporrimo Giulio classe 69 reggente della famiglia mafiosa di Tommaso Natale, Seidita Salvatore classe 37 della famiglia mafiosa della Noce, Gambino Alfonso classe 41 già legato alla famiglia di Spatola Rosario e Peppuccio Calascibetta della famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesù, quest'ultimo ucciso nell'agguato di settembre 2011. Il sequestro patrimoniale ha colpito i seguenti beni: 1. Società in nome collettivo "Fratelli Scrima di Scrima Antonio & C. con sede in Palermo, via Lincoln 69; 2. Bazar sito all'interno del Florio Park Hotel di Cinisi; 3. Appartamento sito in Palermo Corso dei Mille 1302; 4. Due Box siti in Palermo Corso dei mille 1296.
25/09/2013

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