Fallisce il colpo ad un ufficio postale, due uomini finiscono in manette grazie ad un poliziotto fuori servizio. Sono in corso le ricerche dei due complici
Sfortunata coincidenza per i due rapinatori che, stamane, avevano deciso di assaltare l'ufficio postale di via La Masa, ove si era recato un Poliziotto, libero dal servizio, per effettuare alcune operazioni di sportello.
Si tratta di TAGLIAVIA Giovanni 41enne e FEDERICO Carmelo 20enne.
I due, giunti in prossimità dell'ufficio postale, venivano notati dall'agente, in quanto con fare guardingo davano un'occhiata in giro cercando di celare il volto con una bandana ed abbassando il berretto sul viso.
Tale mossa non sfuggiva all'occhio attento del poliziotto che intuendo subito le loro intenzioni contattava tempestivamente la Centrale Operativa, tenendo sempre la situazione sotto controllo.
Dopo pochi istanti i due uscivano dall'ufficio postale in compagnia di una terza persona, ed una quarta si ricongiungeva a loro correndo tutti in direzione via Principe di Belmonte.
L'agente sempre in contatto con la Centrale Operativa avviava il motore della propria autovettura per seguirli notando che i quattro si dividevano; mentre i due rapinatori salivano su di una Fiat Panda gli altri si dileguavano a piedi per le vie limitrofe.
Contemporaneamente gli agenti in servizio presso la Squadra Mobile Sezione Investigativa Contrasto al Crimine Diffuso, che si trovavano a breve distanza in via Emerico Amari in servizio di pattugliamento cittadino, giungevano a bordo delle motociclette in dotazione inviati dalla Centrale Operativa e intercettata l'autovettura segnalata, gli ostruivano il passaggio bloccandola.
A dare ausilio agli agenti, intervenivano sul posto anche le "Volanti" tempestivamente allertate dalla Sala Operativa.
I rapinatori venivano fatti scendere dall'auto e controllati, addosso al Tagliavia veniva trovata la somma di 195,00 euro circa ed all'interno dell'abitacolo alcuni indumenti usati per camuffarsi di cui non sapevano fornire spiegazione sulla loro provenienza.
Entrambi venivano accompagnati presso gli uffici della Questura e dopo le formalità di rito, condotti presso la Casa Circondariale "Ucciardone".