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ARRESTATO UN RAPINATORE AUTORE DI UNA VIOLENTA RAPINA IN GIOIELLERIA

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LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UNO DEI TRE COMPONENTI DI UNA VIOLENTA RAPINA IN GIOIELLERIA CHE FRUTTO' UN BOTTINO DI CIRCA 200.000 EURO

Agenti della Polizia di Stato, appartenenti alla sezione "Antirapina" della Squadra Mobile di Palermo hanno tratto in arresto Aiello Marco, 22enne pluripregiudicato palermitano di via del Medico, ritenuto responsabile del reato di rapina aggravata in concorso ai danni di una gioielleria.

I poliziotti hanno, in tal modo, dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare domiciliare emesso dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, dr. Luigi Petrucci su richiesta del P.M., dr. Lenzi.

L'episodio delittuoso la cui responsabilità, in concorso, è ascritta all'Aiello rappresenta, in tema di assalti a gioiellerie, uno dei precedenti più violenti registratosi nella zona del palermitano, almeno nel recente periodo.

Lo scorso 30 dicembre, intorno alle 11:00, due malviventi a volto coperto da passamontagna, fecero irruzione nei locali della gioielleria "Sasso" di piazza Tommaso Natale ove, in quel momento, si trovavano il titolare ed una cliente.

I pochissimi minuti del blitz furono sufficienti a scatenare la violenza dei due complici che non usarono tanti giri di parole per far capire al titolare di puntare alla cassaforte.

Uno dei due malviventi, armato di pistola, brandì l'arma tenendola costantemente puntata all'indirizzo del titolare a cui entrambi i complici dettarono con le grida le loro perentorie indicazioni.

Mancò poco perchè il drammatico assalto non sfociasse nel sangue allorquando il malvivente armato di pistola, ritenendo che il titolare stesse temporeggiando nell'aprire la cassaforte, esplose un proiettile che sfiorò la vittima, per altro poi colpita con un violento pugno anche dal secondo malvivente.

I complici riuscirono così a "ripulire" l'intera cassaforte e le vetrine dell'esercizio riempiendo di preziosi un capiente borsone portato al seguito nel corso del raid.

Per evitare inattese reazioni della cliente, alla donna furono legate le mani con apposite fascette.

I poliziotti dell' "Antirapina", giunti in piazza Tommaso Natale poco dopo la rapina, riuscirono in breve a ricostruire, non solo la dinamica dell'assalto ma anche le fasi preparatorie e quelle immediatamente successive.

Un importante contributo fu fornito dall'impianto di telecamere a circuito chiuso della gioielleria e dalle telecamere di sorveglianza di un vicino tabacchi, ubicato in via Bergamotto, strada ad angolo con la piazza Tommaso Natale.

Queste ultime telecamere testimoniarono di come, qualche ora prima la rapina ed in due riprese, i complici fossero giunti per posteggiare prima un motorino e poi una vettura.

A fare da "apripista" in gioielleria ai due malviventi era stata una donna, ritenuta il volto "buono" e "rassicurante" della banda, incaricata di suonare al campanello dell'esercizio per far sbloccare le porte e consentire l'ingresso dei due complici prima di defilarsi e scomparire nel nulla.

Nei piani dei malviventi il motorino sarebbe servito ad assicurare l'agile fuga dei due rapinatori, effettivamente avvenuta a bordo dello stesso mezzo, mentre la vettura sarebbe stata portata via con più calma dalla donna.

La non preventivata sparatoria scompaginò probabilmente i piani della banda che decise di abbandonare la vettura in via Bergamotto.

Quella vettura è risultata essere intestata ad un congiunto di Aiello ed al rapinatore in uso.

All'interno del mezzo sono stati rinvenuti indizi cruciali sulle identità di Aiello e del complice.

L'immediata perquisizione nel domicilio dell'Aiello, per altro non trovato in casa, è servita a rinvenire la tuta utilizzata dal malvivente nel corso dell'assalto e che lo ha identificato per il complice che aveva sferrato un pugno al titolare della gioielleria.

Aiello, ben comprendendo come gli uomini della Mobile gli avessero ormai fatto "terra bruciata" attorno, ha deciso di costituirsi in Questura.

Aiello ha reso, in relazione al raid e circa l'identità dei due complici, una serie di importanti informazioni che hanno confermato alla Polizia la bontà delle indagini fino ad allora svolte.

Sul complice dell'Aiello, di colui cioè che ha esploso un colpo d'arma da fuoco passato pochi centimetri accanto al titolare della gioielleria, è pendente un provvedimento di "Fermo", al momento non eseguito per lo stato di irreperibilità del malvivente.

Anche l'identità della donna è nota ai poliziotti che sono sulle sue tracce e la stanno attivamente ricercando.

Palermo 16 febbraio 2012


16/02/2012

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