TRA I BENI SEQUESTRATI ANCHE UNA VILLA NOBILIARE DEL SETTECENTO
Personale della Polizia di Stato appartenente all'Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo ha eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione - di numerosi beni intestati a Rizzacasa Vincenzo, 63enne imprenditore palermitano, già tratto in arresto lo scorso giugno dalla Squadra Mobile di Palermo per i reati di trasferimento fraudolento di valori aggravato in concorso e riciclaggio aggravato .
I poliziotti delle Misure di Prevenzione hanno così approfondito, da un punto di vista patrimoniale, il filone investigativo sviluppato della Squadra Mobile palermitana che, lo scorso giugno, accertò come l'imprenditore, particolarmente attivo nel settore della ristrutturazione edilizia del centro storico, fosse anche un abile faccendiere capace di mettere la sua attività imprenditoriale al servizio di Sbeglia Salvatore e Sbeglia Francesco, soggetti condannati per delitti di mafia.
Gli Sbeglia sarebbero stati quindi soci occulti del Rizzacasa ed attraverso il suo ingente patrimonio, avrebbero continuato ad esercitare la loro autorevolezza nel settore imprenditoriale, imponendo metodi e sistemi improntati alla illecita concorrenza.
Notevolissimo il valore del patrimonio sequestrato (circa 30 milioni di euro) tra cui spicca la struttura nobiliare del 700, "Villa Barone Lanterna", un complesso edilizio ubicato all' "Acquasanta".
Il complesso, a seguito del rilascio di formale concessione, nel 2009 fu riconvertito dal Rizzacasa e destinato ad ospitare 15 lussuosi appartamenti e due studi professionali.