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QUESTURA PADOVA: LA POLIZIA DI STATO INTENSIFICA CONTROLLI AL PORTELLO. QUESTORE DISPONE CHIUSURA PER 30 GIORNI DI UN PUBBLICO ESERCIZIO PER GRAVI MOTIVI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA.

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QUESTURA PADOVA: LA POLIZIA DI STATO INTENSIFICA CONTROLLI AL PORTELLO. QUESTORE DISPONE CHIUSURA PER 30 GIORNI DI UN PUBBLICO ESERCIZIO   PER GRAVI MOTIVI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA.

ARRESTATI DUE SPACCIATORI DI COCAINA E HASHISH, UN 20ENNE TUNISINO ED UN 19ENNE MAROCCHINO CHE AVEVA NASCOSTO DOSI COCAINA NELLE AIUOLE.

Nella della serata di giovedì 14 novembre, al Portello nel corso di uno specifico servizio effettuato dagli agenti della Questura per contrastare il fenomeno di condotte antisociali ed illecite segnalate con un esposto dai residenti della zona,  il personale della Polizia di Stato di Padova ha dato esecuzione al provvedimento disposto dal Questore della Provincia Marco Odorisio, di sospensione della licenza di somministrazione di alimenti e bevande per 30 giorni, al titolare di un pubblico esercizio ubicato in via Belzoni a Padova, ai sensi dell’art. 100  Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS).

Alla base della decisione vi è stata la necessità di impedire, attraverso la temporanea chiusura del locale, il protrarsi di una situazione di disturbo e pericolosità sociale venutasi a creare nel tempo, a causa di condotte illecite rilevate nei pressi del citato locale e segnalate dai residenti della zona che, attraverso un esposto, hanno evidenziato come in quella via e nelle strade limitrofe, sia costante la presenza di giovani che, stazionando sotto i portici, sono dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti e assumono atteggiamenti minacciosi nei confronti dei passanti.

Numerose, altresì, le segnalazioni che riguardano i clienti dei vari locali della zona che arrecano disturbo alla quiete pubblica con schiamazzi e comportanti incivili fino a tarda notte.

Il locale in via Belzoni, in particolare, era stato già oggetto di verifica amministrativa lo scorso settembre, da parte della Squadra Amministrativa della Questura, unitamente a personale Spisal, Ispettorato del Lavoro, Guardia di Finanza e Polizia Locale, a seguito della quale erano state riscontrate irregolarità circa l’assunzione “in nero” di un dipendente e alcune carenze igienico sanitarie, fatti per i quali erano state elevate sanzioni amministrative e pecuniarie.

Pertanto, proprio in ragione della situazione sopra descritta, il Questore della provincia Marco Odorisio, ha attivato ulteriori servizi e dispositivi di vigilanza e controllo del territorio in zona Portello, disimpegnati anche dagli agenti in borghese della Squadra Mobile, nell’ambito dell’attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti rivolto soprattutto a giovani studenti, hanno arrestato due pusher, entrambi di origini nordafricane.

Infatti nella serata di lunedì 11 novembre, i poliziotti avevano modo di notare all’ingresso del bar in argomento un giovane nordafricano il quale, dopo aver parlato con un ragazzo gli cedeva un involucro. Gli agenti seguivano l’acquirente di quella che risulterà essere una dose di hashish, e, ritornati in appostamento dinanzi al bar assistevano ad una seconda cessione di droga, sempre da parte dello stesso spacciatore che posizionato all’ingresso del pubblico esercizio,  effettuava la consegna dello stupefacente. Gli acquirenti risulteranno essere due giovani di 19 e 22 anni, e la sostanza stupefacente, a seguito di accertamenti effettuati tramite narcotest è risultata essere hashish.

I poliziotti decidevano, pertanto, di sottoporre lo spacciatore ad un controllo ma questi, alla vista degli operatori di polizia, tentava di scappare in sella ad una bicicletta, non riuscendo nel suo intento, poiché veniva prontamente bloccato.

Accompagnato in Questura per procedere alla sua identificazione, è risultato essere un 20enne cittadino tunisino regolare, con precedenti specifici di polizia e già condannato a 10 mesi per spaccio nel corrente anno, e sussistendo la flagranza del reato di illecita detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti è stato tratto in arresto e posto a disposizione della Procura della Repubblica di Padova. Il giorno seguente, all’esito dell’udienza del rito per direttissima, il Giudice ha convalidato l’arresto e condannato il giovane ad altri 2 mesi di reclusione, e quanto alla sua posizione sul territorio è stato attivato l’Ufficio Immigrazione che, a seguito di istruttoria, ha avviato la procedura di revoca del permesso di soggiorno di cui lo stesso risultava titolare.

Gli agenti in borghese della Squadra Mobile, hanno proseguito i servizi antidroga e nella serata di mercoledì 13 novembre, hanno arrestato, nella medesima zona del Portello, un 19enne cittadino marocchino irregolare, sorpreso a nascondere sostanza stupefacente all’interno di un’aiuola, che, a seguito di accertamenti effettuati tramite narcotest è risultata essere cocaina per circa 5 grammi.

Lo stesso aveva celato la sostanza all’interno di un buco creato ad hoc nel terreno di un’aiuola, entrando poi con indifferenza all’interno di una pizzeria per tentare di eludere il controllo.

Il 19enne è stato fermato dai poliziotti della Squadra Mobile e arrestato per la detenzione ai fini di spaccio della sostanza stupefacente e, all’esito degli accertamenti, gli è stato notificato l’Ordine del Questore a lasciare il territorio italiano entro 7 giorni.

Accertata, pertanto, la sussistenza dei requisiti previsti ex art. 100 TULPS (Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza) come riscontrata dall’attività effettuata dalle pattuglie della Questura di Padova, nonché dalle numerose segnalazioni dei residenti, e considerata la necessità di provvedere con urgenza alla chiusura temporanea dell’attività, per interrompere la complessiva situazione di illegalità e pericolo, la licenza del titolare dell’esercizio, è stata sospesa per 30 giorni.

I servizi delle pattuglie della Questura, disposti nella zona del Portello proseguiranno nelle prossime settimane sia in chiave di prevenzione e controllo del territorio che di repressione dello spaccio di droga.


15/11/2024

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