QUESTORE EMETTE MISURE PREVENZIONE PERSONALI DELL’AVVISO ORALE E DEL DASPO WILLY NEI CONFRONTI DI ENTRAMBI CON DIVIETO PER ANNI 2 DI FREQEUNTARE LOCALI DELLA ZONA.
Nel pomeriggio di sabato 9 novembre, nell’ambito delle attività di prevenzione, vigilanza e controllo del territorio svolte dalle pattuglie della Polizia di Stato di Padova, un equipaggio della Sezione Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura è intervenuta presso la Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, all’Arcella, a seguito di segnalazione di rapina tentata ai danni di un ragazzo minore d’età.
Nella circostanza gli Agenti, che in breve tempo venivano raggiunti anche da un’altra Volante, accertavano come un 14enne era stato, poco prima, vittima del tentativo di rapina ad opera di due suoi coetanei.
In particolare, la giovane vittima riferiva agli operatori che verso le ore 16.00 mentre si trovava in via Sacro Cuore presso l’Oratorio della Parrocchia di Sacro Cuore, veniva avvicinato da due ragazzini i quali gli imponevano di consegnare loro la sua bicicletta e quanto di valore avesse con sé. Al rifiuto di fare quanto intimatogli, il 14enne veniva minacciato ed aggredito, tanto che uno dei due gli aveva puntato un coltello allo stomaco, mentre l’altro gli aveva tirato un pugno nell’addome.
Il 14enne, nonostante il timore per l’atteggiamento violento e minaccioso tenuto dai due, era riuscito comunque a scappare e ad allontanarsi dal centro parrocchiale, mettendosi al sicuro e a richiedere l’intervento della Polizia.
Gli Agenti pertanto, ricevuta la descrizione fornita dalla vittima, davano inizio alle ricerche dei due aggressori, tanto da riuscire ad individuarli, poco distante dal luogo dei fatti, bloccandoli e sottoponendoli ad un controllo che dava esito positivo rinvenendo su uno dei due ragazzini un coltello tipo “pattada” con la lama da 8 cm.
Accompagnati in Questura venivano identificati per due 15enni, rispettivamente di origine balcanica ed asiatica, che venivano segnalati in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia per il reato di tentata rapina aggravata in concorso e per il possesso del coltello, ed al termine degli accertamenti affidati ai propri genitori convocati in Questura.
Nel contempo, in Questura sopraggiungeva la madre del 14enne vittima del tentativo di rapina, che formalizzava la denuncia/querela, per quanto accaduto al figlio, e gli agenti di polizia accertavano la circostanza di come già nella serata di giovedì 7 novembre, il figlio era stato vittima di un’altra tentata rapina ad opera degli stessi ragazzini, che gli avevano intimato di consegnare 20 euro minacciandolo, anche in quell’occasione, con un coltello.
Riscontrata la gravità dei fatti, la giovanissima età dei due baby rapinatori e sussistendo i presupposti normativi, il Questore della provincia di Padova Marco Odorisio ha attivato la Divisione Polizia Anticrimine per l’adozione di due misure di prevenzione personali a carico degli stessi, disponendo i provvedimenti dell’Avviso Orale e del c.d. Daspo Willy con divieto di accesso per i prossimi 2 anni alla zona degli esercizi pubblici del patronato e nelle immediate vicinanze dello stesso, al fine di salvaguardare la sicurezza e l’incolumità degli stessi ragazzini che frequentano l’oratorio.
Nella mattinata di mercoledì 13 novembre i due 15enni con i rispettivi genitori sono stati convocati in Questura per le notifiche delle misure di prevenzione personali.
Gli Agenti delle Volanti stanno altresì rivisitando investigativamente altri due episodi di rapine analoghe per modus operandi, perpetrate nei giorni scorsi ai danni di giovanissimi, sempre ad opera una giovane coppia di baby rapinatori armati di coltello.
Su quanto accaduto, il Questore Odorisio evidenzia come “credo si imponga una profonda riflessione che deve interessare noi adulti in quanto genitori, se i ragazzini frequentano le vie e le piazze, girando armati di coltelli. Non è la prima volta che ci imbattiamo in minori che in occasione di controlli sono risultati essere in possesso di armi bianche, talvolta utilizzate per commettere reati, come nel caso in esame. E’necessario stare più vicini ai nostri ragazzi per conoscerli a fondo ed indirizzarli verso una piena consapevolezza del valore o del disvalore sociale delle loro condotte, al fine di avviarli ad un processo di responsabilizzazione con sé stessi e verso il prossimo ed evitare pericolose derive”.