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LA POLIZIA DI STATO INDAGA DUE GIOVANISSIMI PER DETENZIONE E SPACCIO DI HASHISH. NELLE LORO CAMERETTE NASCONDEVANO ALL’INSAPUTA DEI GENITORI DROGA, COLTELLI, BILANCINI, MATERIALE DA CONFEZIONAMENTO E DENARO.

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YuoPol

È tramite l’app dedicata della Polizia di Stato che alcuni residenti di Ponte di Brenta hanno segnalato l’altro ieri alla Questura di Padova un giovanissimo del posto osservato anche di notte uscire di casa, incontrarsi in strada con propri coetanei e cedere loro degli involucri, ricevendo in cambio delle banconote.

Si chiama YouPol ed è l’app realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare principalmente episodi di spaccio, bullismo e violenza domestica, scaricabile su Apple store e Google play.  Grazie ad essa molti cittadini segnalano quotidianamente i fatti più disparati, spesso cogliendo sul nascere contesti di microcriminalità che rischiano di radicarsi nei loro quartieri. Con un semplice messaggio testuale, talvolta anche in forma anonima, chiedono l’intervento della Polizia di Stato, che a seconda le esigenze invia le pattuglie in colori di istituto oppure, come nel caso di specie, gli equipaggi in borghese della Squadra Mobile. Proprio questi ultimi, vuoi di iniziativa, vuoi in collaborazione con gli stessi cittadini, ogni giorno operano interventi risolutivi contrastando il microcrimine.

È così che ieri gli agenti del “crimine diffuso” della Squadra Mobile hanno sorpreso e denunciato alla Procura per i Minori di Venezia altri due minori, un 16enne ed un 15enne incensurati accusati di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente. Acquisita la segnalazione relativa al primo minore, abitante della zona, segnalato sull’App addirittura come riferimento per numerosi giovani in cerca di stupefacente, i poliziotti si sono appostati già nel pomeriggio nei pressi della sua abitazione. Quasi subito hanno notato un ragazzino uscire frettolosamente ed in maniera circospetta dall’abitazione del sospetto giovane pusher. Lo hanno quindi identificato e controllato. 15 anni appena compiuti, il giovane mostra agli agenti segni di nervosismo, portando istintivamente la mano a protezione dell’inguine, come a voler nascondere qualcosa. A quel punto gli agenti approfondiscono, e gli trovano addosso occultato proprio negli slip un involucro con all’interno qualche grammo di hashish. Lo trovano in possesso anche di un mazzo chiavi, che il ragazzino ammette non essere della propria abitazione, bensì di quella di un giovane amico dove era stato fino ad un attimo prima. I poliziotti non perdono l’occasione per approfondire la strana coincidenza e giunti sul pianerottolo dell’abitazione indicata si vedono aprire la porta proprio dal 16enne sospettato dai residenti di essere il pusher di zona. Anche lui mostra subito un ingiustificato nervosismo, portandosi la mano nella tasca destra del pantaloncino e poi indietreggiando e dirigendosi verso la propria stanza. Gli agenti avvisano a quel punto i suoi genitori, non presenti in casa.

LA POLIZIA DI STATO INDAGA DUE GIOVANISSIMI PER DETENZIONE E SPACCIO DI HASHISHAd arrivare in pochi minuti è il padre del ragazzo. Gli agenti procedono dunque a perquisire prima quest’ultimo e poi la sua cameretta. Nella tasca destra del pantaloncino gli trovano un involucro di carta con all’interno poco più di 2 grammi di hashish. All’interno della stanza, dentro una cassettiera, rinchiusi in una cassetta in metallo, una porzione di panetto di hashish, circa 30 grammi, ed un ulteriore frammento della stessa sostanza. Il tutto in mezzo ad altri involucri vuoti riconducibili ad altri panetti, un coltello da cucina con lama intrisa di hashish ed un rotolo di cellophane.

Il fatto che il 16enne avesse dato le chiavi di casa all’altro giovane, inizialmente ritenuto un semplice acquirente, fa insospettire i poliziotti, che decidono dunque di estendere la ricerca di droga anche nell’abitazione del 15enne. Qui, alla presenza della madre, trovano nella camera del ragazzo, all’interno di un armadio, fra i suoi indumenti, un astuccio con dentro una porzione di panetto di hashish, circa 22 grammi, e la somma di 790 euro. In un comodino adiacente al letto un bilancino di precisione ed un coltello da cucina, custoditi assieme a degli involucri e della carta utilizzata per il confezionamento delle dosi.

Da parte dei genitori di entrambi i ragazzi solo tanto stupore ed incredulità. I due minori sono stati condotti in Questura accompagnati dai genitori e lì sottoposti alle procedure previste. Al termine delle stesse, il P.M. di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Venezia presso cui verranno avviati i previsti procedimenti, ha disposto che i due ragazzini venissero riaffidati ai genitori.


21/06/2024

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