Durante la notte di ieri la Squadra Amministrativa della Divisione PAS della Questura, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, unitamente a personale della Polizia Locale, della Guardia di Finanza, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Padova e del Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza degli ambiti di lavoro, ognuno per le specifiche competenze, ha proceduto al controllo di un circolo privato in via Sarpi.
Nella circostanza la Squadra Amministrativa ha verificato che nel locale viene effettuata attività di pubblico spettacolo in assenza dell’autorizzazione ex art.68 TULPS, per cui è prevista una sanzione amministrativa che va da 258 a 1.549 euro.
Inoltre, è stato accertato dai poliziotti che sulla pista del locale era in corso attività di ballo con musica ed un dj alla presenza di circa 450 persone in assenza della licenza ex art.80 TULPS e di Certificato Prevenzione Incendi; per quest’ultima violazione il responsabile verrà deferito all’A.G. per il reato di cui agli articoli 681 c.p. e 80 TULPS.
È stato, inoltre, accertato che al bar, gestito da una ditta esterna, veniva effettuata la somministrazione di bevande alcoliche in violazione alla vigente normativa che vieta tale attività dalle ore 3.00 alle ore 6.00, per cui è prevista la sanzione di oltre 6.600 euro.
Al momento dell’accesso veniva inoltre riscontrato che la musica era udibile dall’esterno, per cui è prevista una sanzione di 1000 euro e che la porta d’ingresso al circolo era completamente aperta, in violazione di quanto prescritto dal Comune di Padova (sanzione di 1.032 euro).
La Guardia di Finanza ha rilevato l’omessa emissione degli scontrini fiscali per l’intero incasso del guardaroba e aprirà una verifica fiscale nei confronti delle società operative all’interno del locale.
L’Ispettorato del Lavoro, si è riservato di valutare successivamente la posizione lavorativa dei dipendenti della ditta che gestisce il bar e dell’Agenzia di Sicurezza (buttafuori).
Lo S.P.I.S.A.L. ha rilevato l’assenza di un piano di evacuazione dal locale e la mancanza della documentazione degli impianti. Si è riservato, poi, di valutare in un secondo momento d’ufficio i relativi documenti di valutazione dei rischi e della formazione dei lavoratori