Ricostruiti i passaggi di denaro per la raccolta ed il trasferimento del denaro provento di spaccio
L’indagine della Squadra Mobile della Questura di Padova denominata “Money Laundering”, iniziata nel 2014 e durata circa 2 anni, ha portato ad eseguire 14 ordinanze di custodia cautelare.
Gli investigatori sono partiti monitorando alcuni pusher del centro di Padova arrivando a ricostruire come investivano i proventi dello spaccio, affidati a persone di fiducia, che provvedevano a farli arrivare ai beneficiari, specie in Tunisia e Marocco
Oltre ad una decina di spacciatori, è stato quindi arrestato R.A., gestore di un Bazar in Via Trieste, indagato per associazione a delinquere, esercizio abusivo di attività bancaria e finanziaria e di riciclaggio; con il suo esercizio pubblico, dietro il paravento dell’attività di money transfer, egli era il punto di riferimento per spacciatori ed altri soggetti che volevano riciclare, trasferire o depositare in modo occulto somme di denaro, in qualsiasi valuta. Venivano, con tale sistema, elusi i canali bancari e finanziari e le disposizioni in materia.
Sono state individuate ingenti movimentazioni di denaro per la Tunisia ed il Marocco, somme che venivano anche reimpiegate per l’acquisto di autovetture in Germania, che poi venivano trasferite per la rivendita nei Paesi del Maghreb.
Nel corso dell’indagine sono state ascoltate migliaia di telefonate, durante le quali gli indagati utilizzavano termini in codice per intendersi sulle somme da trasferire e depositare.
Sono stati inoltre effettuati vari arresti in flagranza, per spaccio di sostanze stupefacenti con sequestri di droga, in particolare hashish e cocaina.