La Polizia di Stato di Padova ieri pomeriggio ha notificato ad un settantenne italiano, un’ordinanza cautelare che gli vieta di avvicinare la vittima delle sue condotte persecutorie.
Il provvedimento scaturisce da un’attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Padova e coordinata dal P.M. Daniela Randolo, che ha accertato una pericolosa attività vessatoria dell’indagato.
Dalla fine del 2010, ovvero dal momento in cui la donna si era decisa ad interrompere il rapporto affettivo durato circa un anno e mezzo, l’uomo aveva iniziato a molestarla in maniera ossessiva.
Infatti, ininterrottamente dal 2010 fino allo scorso mese di Novembre , il settantenne, che inizialmente si era “limitato” ad assillare la vittima con continue telefonate, tanto da indurla a cambiare utenza telefonica, aveva successivamente preso a scriverle numerosissime lettere dai toni offensivi e minacciosi che imbucava direttamente nella cassetta della posta della vittima.
Aveva inoltre aggravato lo stato di ansia e paura in quest’ultima, con molteplici e gravi episodi di danneggiamento diretti principalmente sulle autovetture della vittima e di alcuni suoi conoscenti e parenti.
Proprio l’ultimo episodio di danneggiamento di veicoli parcheggiati in prossimità dell’abitazione della donna, e risalente alla fine dello scorso mese di Novembre, ha indotto la stessa a denunciare la difficile, quanto pericolosa, situazione che subiva da anni.
Nella circostanza, nottetempo il figlio della vittima aveva udito un rumore sospetto provenire dall’esterno dell’abitazione ed avendo egli stesso già subito il danneggiamento della propria autovettura, si era diretto subito in strada ed aveva visto l’autovettura dello stalker allontanarsi.
Iniziava quindi a seguire l’auto che aveva visto allontanarsi fin nei pressi della casa dell’indagato, che, a sua volta, decideva di avvertiva le forze dell’ordine dicendo “di essere seguito da un soggetto con intenzioni minacciose”.
I poliziotti giunti sul posto constatavano una situazione reale molto diversa da quella che era stata descritta nella richiesta d’intervento.
Emergeva infatti che il settantenne quella notte, cosi come aveva già fatto in passato, aveva danneggiato due auto appartenenti a parenti della donna, evidentemente divenuta la sua ossessione.
Qualche giorno dopo quest’ultima, che fino a quel momento non aveva denunciato la persona che da anni la perseguitava, causandole ansia e paura e costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita, conscia della pericolosa escalation non più tollerabile, si determinava a raccontare e documentare la lunga storia di persecuzione subita.
La conseguente attività della Squadra Mobile ha consentito all’A.G. di acquisire tutti gli elementi necessari per emettere l’ordinanza cautelare che vieta all’indagato di avvicinare la vittima e contestualmente gli ordina di astenersi da ogni tipo di comunicazione con la stessa.