Colti in flagranza dalla Polizia di Padova due catanesi specializzati nella truffa “dello specchietto rotto”
Ieri pomeriggio due esperti truffatori sono stati bloccati dalla Polizia mentre tentavano di raggirare una suora, dopo aver simulato un incidente stradale con la tecnica dello specchietto rotto lungo il cavalcavia Camerini di Padova.
Durante l’ordinaria perlustrazione della città, l’attenzione di una pattuglia della Squadra Volante della Questura patavina è caduta su un’anziana suora intenta a discutere con un uomo vicino ad una Fiat Punto parcheggiata a lato della strada, con a bordo un individuo seduto alla guida del mezzo.
Insospettiti, gli agenti hanno proceduto al controllo delle tre persone, appurando che era in atto una truffa ai danni della suora da parte dei due uomini.
I due individui avevano fermato poco prima la religiosa, una settantasettenne originaria di Vicenza, perché, a loro dire, mentre viaggiava a bordo del suo veicolo, in fase di sorpasso aveva danneggiato lo specchietto retrovisore della loro Fiat Punto.
La suora, che effettivamente aveva udito un colpo provenire dal lato destro della sua macchina, era scesa dal mezzo e aveva notato una rigatura nera tra la portiera e il parafango posteriore del suo veicolo, che a dire di uno dei due truffatori era stata provocata dall’urto.
La religiosa però si era accorta che la rigatura era stata simulata con un carboncino nero, ma, alterato, l’uomo aveva preso a minacciarla di chiamare le Forze dell’Ordine se non avesse risarcito immediatamente il danno provocato.
Dopo aver identificato i presenti, gli agenti hanno effettuato un controllo sul mezzo dei due uomini ed hanno trovato il pezzo di carboncino utilizzato per rendere più veritiera la messinscena attuata.
I due catanesi, rispettivamente di 37 e 23 anni, sono stati portati in Questura e indagati in concorso tra loro in stato di libertà per tentata truffa
I due malviventi erano già noti alle Forze dell’Ordine in quanto specializzati nelle truffe con la tecnica dello specchietto rotto messe a punto in diverse città d’Italia, sempre utilizzando la Fiat Punto sulla quale ieri sono stati fermati.
