Questura di Padova

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Arresti e denunce per spaccio, resistenza e possesso di armi. 3 stranieri espulsi.

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Attività Squadra Mobile

Nell’ambito dell’attività di contrasto al crimine di strada condotta durante il ponte del 1° maggio, i poliziotti della Sezione Crimine Diffuso della Squadra Mobile della Questura di Padova hanno tratto in arresto due persone e denunciate altre quattro, responsabili di spaccio, resistenza e porto di oggetti atti all'offesa.

Ad essere arrestato per primo, un tunisino 52enne, irregolare sul t.n. e con precedenti per stupefacenti. Raggiunto presso la sua abitazione per essere sottoposto ad una perquisizione domiciliare disposta dalla Procura della Repubblica nell'ambito di altro procedimento penale che lo vede già indagato per atti sessuali con minore (infra-quattordicenne) e minacce, l’uomo è stato sorpreso a detenere 12 dosi di cocaina ed una modica quantità di hashish. Il 52enne è stato arrestato e condotto in carcere. Gli sono stati inoltre sequestrati uno smartphone ed un tablet alla ricerca di ulteriori prove rispetto all’ipotesi più grave (atti sessuali con minorenne), e ciò anche alla luce della possibilità di aver potuto peraltro cedere o persino indotto la minore al consumo di cocaina.

Ad essere stato arrestato è stato pure un altro tunisino incensurato di 28 anni, irregolare sul t.n.. Quest’ultimo è stato notato in Via Fambri nascondersi nel cortile di uno stabile e prelevare da un nascondiglio ricavato nel terreno un involucro contenente della sostanza che provvedeva a dividere e confezionare in più dosi. Intuito potesse trattarsi di sostanza stupefacente, i poliziotti hanno proceduto al controllo del soggetto, accertando il possesso da parte del medesimo di 9 dosi di eroina (oltre 20 gr.) e 2 dosi di cocaina. L’uomo è stato tratto in arresto e trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura in attesa della convalida e del successivo rito direttissimo, all'esito del quale è stato concesso nulla osta all'espulsione, con accompagnamento e trattenimento presso il CPR di Gradisca d'Isonzo.

Oltre ai due arresti i poliziotti hanno proceduto a denunciare diversi stranieri per resistenza e possesso di armi od oggetti atti ad offendere. Due di loro sono stati espulsi ed accompagnati presso un centro rimpatri.

Un 56enne tunisino pregiudicato per reati inerenti gli stupefacenti, controllato dagli agenti in Via Donghi, opponeva una strenua resistenza tentando mediante minacce e gesti autolesionisti di opporsi all’atto di p.g.. Con non poca difficoltà i poliziotti sono riusciti a bloccarlo ed a sfilargli dalla mano un coltello a serramanico di 13 cm..

Un altro tunisino di 21 anni, anche lui irregolare sul t.n., è stato controllato assieme ad altri suoi connazionali all’interno di un bar di via Pontevigodarzere. Dopo averlo  individuato  in colui che era stato segnalato  dai residenti della zona perché solito trattenersi nei pressi dell’esercizio pubblico scambiando degli involucri con dei giovani in cambio di soldi, i poliziotto lo hanno sorpreso in possesso di alcune dosi di hashish occultate nella tasca del giubbotto. Un suo connazionale 22enne è stato bloccato dopo un tentativo di sottrarsi al controllo, e trovato in possesso di un taglierino con lama di 11 cm. che nel divincolarsi dalla presa degli agenti tentava di prelevare dalla tasca del giubbotto. Mentre un terzo soggetto, appena 20enne, anche lui in compagnia dei primi due, si scagliava contro gli agenti per impedirne l'operato, causando ad uno di loro lesioni ad una mano per 5 giorni,  e quindi denunciato a sua volta per resistenza e lesioni. I primi due soggetti, dopo essere stati condotti in Questura e sottoposti a fermo d'identificazione, sono stati espulsi e condotti presso il centro per rimpatri di Gradisca d’Isonzo.

A vedersi notificato un avviso conclusioni indagini emesso dalla Procura della Repubblica, è stato pure un tunisino di 19anni residente a  Selvazzano Dentro (PD), che in occasione di un controllo operato dagli stessi poliziotti il precedente 7 aprile scorso, sempre a Padova, spintonava uno di loro facendolo cadere a terra e causandogli lesioni giudicate guaribili in 6 giorni. A lui sono contestati il reato di lesioni e resistenza a p.u., avendo minacciato gli agenti di azioni di rappresaglia una volta rimesso in libertà, dichiarandosi pericoloso e di non temere nessuno, tantomeno la Squadra Mobile.


02/05/2023

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