Truffavano vittime in tutta Italia con le tecniche del “Phishing” e del “Sim Swapping” Sgominata in Veneto associazione a delinquere dedita all’indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento on-line
L’ordinanza cautelare rappresenta l’epilogo di una complessa attività d’indagine delegata alla Squadra Mobile della Questura di Padova, compendiata nella richiesta della Procura della Repubblica padovana, e che ha consentito di delineare un solido ed esaustivo quadro indiziario a carico degli indagati, i quali, in concorso con altri due soggetti (residenti anche loro nella provincia di Padova e nei cui confronti si procede a piede libero), operando nel territorio della provincia compivano frodi ai danni di numerose vittime residenti in località di tutta Italia, cui venivano sottratti i dati relativi a carte di credito e di pagamento, per poi effettuare varie operazioni di ricarica o di recupero del contante tramite POS e ATM, ovvero acquisti di beni e servizi nelle province di Padova, Vicenza, Venezia e Treviso (telefoni di alta gamma, gratta e vinci da reinvestire in bitcoin), oppure ancora la compra-vendita di droga.
In relazione al denaro investito in bitcoin, ad alcuni indagati è stato contestato anche il delitto di autoriciclaggio.
L’indagine ha avuto l’avvio sotto la direzione della Procura della Repubblica di Padova a seguito di una denuncia sporta nel gennaio 2020 da un cittadino cinese titolare di un ristorante che Il titolare che forniva non soltanto una descrizione di coloro che avevano utilizzato la carta, ma anche ulteriori informazioni a proposito dei comportamenti sospetti che gli stessi clienti avevano assunto in altre occasioni. In particolare raccontava ai poliziotti che uno di quei clienti, presentatosi col nome di “JACK” e che aveva notato avere con sé una mazzetta di banconote con in mezzo diverse carte di credito, dopo avergli proposto delle operazioni sospette (pagamenti a mezzo POS per operazioni inesistenti con restituzione dell’equivalente in denaro decurtato di un compenso percentuale), si era raccomandato di fare attenzione agli sbirri, altrimenti sarebbe stato peggio per lui.
Avviate le indagini, gli agenti della Squadra Mobile sono risaliti alle utenze ed all’auto in uso a tre degli appartenenti all’odierno gruppo di indagati.
Così sono stati ricostruiti numerosi episodi criminosi, per decine e decine di migliaia di euro, commessi dal 2020 ad oggi ai danni di vittime residenti nella provincia di Padova ed in quelle di Avellino, Bari, Belluno, Bolzano, Catania, Firenze, Forlì, La Spezia, Milano, Napoli, Pavia, Pescara, Potenza, Reggio Calabria, Roma, Savona, Torino, Varese e Venezia.
Fra le tecniche individuate, utilizzate dall’associazione a delinquere, quelle del c.d. phishing, della tokenizzazione e del sim-swapping (o sim-jacking).
L'analisi di alcune chat ha consentito pure di accertare nei confronti di alcuni dei partecipi condotte di cessione di sostanze stupefacenti.