Ieri mattina, alla presenza del Prefetto Raffaele Grassi, del Questore Antonio Sbordone, del Sindaco Sergio Giordani, del Presidente della Provincia Fabio Bui, dell’A.N.P.S. e di altre Autorità, si è svolta la cerimonia del 15° anniversario della morte di Filippo Raciti, Ispettore Capo della Polizia di Stato, insignito a maggio del 2007 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano della Medaglia d’oro al Valor Civile, presso gli impianti sportivi del parco Brentella a lui intitolati.
Era il 2 febbraio 2007 quando, in occasione dell’incontro di calcio “Catania – Palermo”, i tifosi del Catania diedero vita a violente manifestazioni di piazza nel corso delle quali aggredirono le forze dell’ordine con bastoni, pietre, bulloni, bombe carta, ed altri oggetti contundenti.
L’Ispettore Capo Filippo Raciti, in forza al X Reparto Mobile di Catania ed impiegato nella scorta ai tifosi della squadra ospite, nel corso dei gravi incidenti veniva colpito con veemenza con un grosso oggetto contundente.
Dando prova di straordinario coraggio e di assoluta dedizione al servizio l’Ispettore Raciti, anziché ricorrere alle cure sanitarie, continuava a guidare i suoi uomini fino a quando, a causa delle lesioni riportate, si accasciava nell’auto di servizio perdendo conoscenza. Trasportato in Ospedale, decedeva dopo qualche ora.
Nobile esempio di coraggio, altruismo ed elette virtù civiche spinte sino al sacrificio della vita, per il bene della collettività.
Dinanzi al monumento eretto in suo onore, realizzato dallo scultore padovano Elio Armano nel 2012, con il supporto della famiglia Carron, è stata deposta una corona d’alloro, a cui ha seguito la benedizione del cappellano della Polizia di Stato Don Ulisse Zaggia.
Un commosso messaggio di gratitudine al Questore di Padova è pervenuto dalla signora Marisa Grasso, vedova Raciti: “Gentilissimo Dottor Sbordone, il 2 febbraio per noi familiari e per la Polizia di Stato è un giorno che non potremo mai più dimenticare. Questa giornata di dolore è stata condivisa dalla società civile che attraverso il rispetto per la Vita, ha lanciato messaggi di educazione alla cultura della non violenza nello sport.
Gentile Questore,
Vorrei tanto che proprio il giorno della cerimonia di commemorazione potesse far giungerei miei sentimenti di gratitudine e di affetto alla città di Padova per il grande messaggio educativo che ha lanciato attraverso l’intitolazione del Parco a mio marito.
Un gesto che per noi familiari rappresenta un atto di Giustizia e di Educazione, trasformando il giorno della violenza nel giorno della memoria.
Sono convinta che educare alla memoria significa educare alla Vita.
Dottor Sbordone,
Vorrei tanto che portasse anche i miei saluti e il mio abbraccio affettuoso ai colleghi di mio marito che ogni giorno, come il mio Filippo, continuano ad indossare la divisa con lo stesso Onore e la stessa Dignità nel rispetto delle regole.
Caro Questore, un grazie è rivolto anche a Lei, non solo per l‘affetto, solidarietà e vicinanza ma soprattutto per il servizio che svolge per mantenere una città sicura.
Spero tanto di poter ritornare a Padova, magari in occasione di un sano evento sportivo per poter lanciare insieme a Voi tutti “un calcio alla violenza”.
Un caro saluto
Marisa Grasso Raciti”.
Il Questore di Padova, grato per tali parole, ha voluto ringraziare tutte le autorità e i cittadini presenti e ha sottolineato come il sacrificio di Raciti non sia stato vano, poiché ha indotto un risveglio delle coscienze e novità sostanziali anche di tipo legislativo, che hanno reso più agevole la gestione dell’ordine pubblico.
Ha incoraggiato gli operatori delle Forze dell’Ordine impegnati nel contrasto alla violenza e alla criminalità. Il Questore si è poi rivolto in particolare agli uomini del “glorioso” Secondo Reparto Mobile e idealmente a tutti i Reparti e Battaglioni che quotidianamente assicurano l’ordine pubblico nelle nostre città a garanzia dei diritti fondamentali: “forza e coraggio”.