Difensore della giustizia, guardiano contro le forze del male, San Michele Arcangelo, proclamato Santo Patrono della Polizia di Stato, viene festeggiato dalla Chiesa il 29 settembre. Questa data è un’occasione per la Polizia di Stato per celebrare il suo Santo protettore.
Quest’anno, l’evento ha avuto come scenario l’oratorio di San Michele Arcangelo a Pozzoveggiani, posto nel rione Salboro, un edificio ricco di fascino e testimonianze che copre quasi 2000 anni di storia. Raro esempio di architettura carolingia in città, la piccola chiesa, la cui forma attuale a navata unica risale al XII sec., è caratterizzata nel suo interno da bellissimi affreschi e da un altare settecentesco che conserva la mensa del '200.
La cerimonia questa mattina ha avuto inizio alle ore 9.15 con la deposizione da parte del Questore di un cuscino di fiori presso l’edicola votiva dedicata a San Michele, posta all’esterno dell’Oratorio.
A seguire è stata officiata una messa solenne dal Vicario Generale del Vescovo Monsignor Giuliano Zatti e concelebrata da Don Ulisse Zaggia, Cappellano della Polizia di Padova.
Alla liturgia hanno partecipato le principali Autorità civili, militari e religiose e la cittadinanza.
Al termine della messa il Questore di Padova ha salutato e ringraziato della partecipazione tutti i presenti con un breve discorso, nell’ambito del quale ha evidenziato i temi su cui la Polizia oggi è maggiormente impegnata nell’arginare comportamenti contrari alla legalità.
A conclusione della cerimonia il Questore ha poi consegnato un riconoscimento – premio per la legalità San Michele Arcangelo – alla professoressa Fiorenza Marconato, ora in congedo, che si è distinta per aver contrastato un episodio di cyberbullismo avvenuto nella primavera 2018 all’interno del Liceo Titolo Lucrezio Caro di Cittadella del quale era allora Preside. La docente, utilizzando gli strumenti amministrativi previsti dall’ordinamento, è riuscita a coinvolgere l’intera comunità scolastica in un virtuoso percorso di assunzione di responsabilità e consapevolezza.