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11 Luglio 2019 – Nuovi distintivi di qualifica della Polizia di Stato

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Nuiovi distintivi

Da oggi tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato indosseranno sull’uniforme e sul copricapo le insegne dei nuovi distintivi di qualifica. Oggi perché l’11 luglio è la data in cui 167 anni fa (1852) nasceva il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, unico esempio nell’Europa del tempo di un corpo militarmente organizzato alle dirette dipendenze dell’Autorità di PS per fare fronte alle esigenze di ordine pubblico, conseguenti alla prima guerra d’indipendenza. Già all’epoca questo elemento distintivo suscitò accese polemiche. 

La riforma che trasformò la Polizia da corpo militare ad organizzazione civile di pubblica sicurezza era stata approvata nel 1981 ma fino ad oggi i simboli dei distintivi erano rimasti di natura militare.

I nuovi distintivi saranno quindi sulle divise di circa 100000 uomini e donne testimonianza di un cambio epocale, uno spartiacque, la conclusione di un percorso iniziato con la riforma del 1981 che ha segnato il distacco dal mondo militare al quale era appartenuto, aprendo per prima all’arruolamento delle donne, alla crescita della specializzazione tecnica, alle rappresentanze sindacali alle tutele civili. Tutto ciò ha reso la Polizia di Stato l’unica forza a competenza generale ad ordinamento civile che esprime l’Autorità di Pubblica Sicurezza, perno centrale e sintesi del nostro sistema di sicurezza che si fonda sulla pluralità delle forze di polizia.

Con l’adozione dei nuovi distintivi di qualifica, disegnati dall’esperto di araldica Michele D’Andrea, la Polizia di Stato si svincola dai gradi militari non per segnare una distanza da quel mondo, al quale riconosciamo uno straordinario patrimonio di professionalità e competenza, ma per rimarcare con orgoglio l? identità di Amministrazione civile ad ordinamento speciale e riaffermare l’adesione ad un nucleo di valori, sublimato dal nostro motto “Sub Lege Libertas”.

La nuova veste grafica mantiene una continuità con la storia della Polizia di Stato e la allinea alle altre Polizie europee a ordinamento civile. Sono spariti i simboli della gerarchia militare come stellette, torri e greche, sostituiti da figure geometriche ed in tutti i distintivi sarà presente l’aquila che è lo stemma ufficiale ed il simbolo più pregnante della Polizia di Stato, quello che si è radicato nella percezione e nella memoria della gente. Dalla qualifica di Ispettore Superiore in poi l’’aquila tiene tra gli artigli il bastone del comando, simbolo di autorità e capacità di gestione. L’Aquila è la figura chiave con ali spiegate, zampe libere con corona murata di cinque torri e lo scudo sannitico con monogramma RI. 

Il plinto rappresenta l’elemento fondante delle costruzioni, esattamente come gli come gli agenti ed assistenti che lo portano, il sostegno dell’intera struttura della nostra amministrazione, rassicurante presenza per il cittadino.

Il rombo dei sovrintendenti è simmetria ed equilibrio ma rimanda ad una lancia, ovvero il dinamismo temperato dall’esperienza. I pentagoni per gli ispettori. Le stellette saranno sostituite dalla formella per i funzionari richiama il quadrilobo (quadrato obliquo con ai lati lobi semicerchio) di Lorenzo Ghiberti che si ammira nel battistero di Firenze rappresenta la tutela del nostro paese quale forziere inestimabile di un patrimonio di civiltà.


12/07/2019

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