Il Protocollo è stato siglato ieri alle ore 15:00, nella sede della Questura patavina, dal Questore di Padova, Paolo Fassari, da Emanuela Napoli, Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il VENETO di Venezia e dal rappresentante legale della Antonio Carraro S.p.A. Presidente Antonio Carraro.
L’Accordo prende le mosse dalla necessità di garantire un’elevata sicurezza al Paese e al suo sistema economico e sociale, ormai fortemente basato su sistemi informatizzati, mediante la cooperazione mirata, di pubblica utilità, tra Enti pubblici e privati, così come previsto dal quadro Strategico Nazionale e dal Piano Nazionale per la Protezione Cibernetica e la Sicurezza Informatica.
Una tematica di grandissima rilevanza nel contesto attuale in cui servizi indispensabili ai cittadini vengono erogati da enti governativi, pubblica amministrazione, infrastrutture critiche e imprese attraverso reti e sistemi informativi. Incidenti informatici che impattino tali infrastrutture e servizi possono avere conseguenze economiche molto rilevanti, a livello di nazione, di industrie e di singoli cittadini.
Il Protocollo ha lo scopo di sviluppare collaborazioni, condividere procedure e informazioni utili così da poter aumentare la capacità di prevenzione e contrasto dei reati e dei crimini informatici, istituzionalmente demandati alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, di estrema rilevanza nell’attuale contesto socio-politico che richiede costante attenzione ai fenomeni del cybercrime e del cyberterrorismo.
Concretamente la collaborazione partirà dalla condivisione ed analisi di informazioni idonee a prevenire attacchi o danneggiamenti che possano pregiudicare la sicurezza delle infrastrutture informatiche dell’Azienda, per arrivare alla segnalazione di emergenze relative a vulnerabilità, minacce ed incidenti in danno della regolarità dei servizi di telecomunicazione e all’identificazione dell’origine degli attacchi subiti dalle infrastrutture tecnologiche.
L’accordo prevede, infine, la realizzazione e la gestione di attività di comunicazione fra le parti in caso di situazioni di emergenza.
Il Questore di Padova, Paolo FASSARI, ritiene che “il progetto di collaborazione alla base dell’odierno Accordo, nell’ottica della fondamentale collaborazione tra Istituzioni e società civile, ha il fine di innalzare il livello di prevenzione e contrasto della Polizia di Stato, attraverso l’attività svolta dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, verso i crimini informatici che incidono gravemente in termini economici sulle aziende, oltre che sulla percezione di sicurezza dei cittadini”.
“Alla Polizia Postale e delle Comunicazioni”, dichiara il Dirigente del Compartimento del Veneto, Emanuela NAPOLI, “spetta il compito di garantire l’integrità e la funzionalità della rete informatica per la protezione delle infrastrutture critiche del Paese. L’odierno Accordo con Antonio Carraro S.p.A., rappresenta un’ulteriore intesa a livello regionale, per implementare le attività di prevenzione e contrasto dei crimini informatici nei confronti delle Aziende del Veneto che possiedono innovative infrastrutture informatizzate”.
“Questa nuova attività di collaborazione - ha dichiarato Liliana Carraro delegata del rappresentante legale, Antonio Carraro - volta a difendere non solo l’Azienda ma anche la nostra Clientela, è ancor più necessaria in seguito ai ripetuti tentativi di attacchi hacker cui la nostra azienda è stata sottoposta nell’ultimo periodo. Persone che hanno creato veri e propri cloni del nostro sito originale, utilizzando il nostro logo e le nostre foto di persone e prodotti per proporre a bassissimo prezzo trattori e ricambi Antonio Carraro. Una truffa che ha prodotto danni di immagine, e fuorviante della nostra azienda. Siamo rammaricati anche del fatto che, nonostante gli avvertimenti sulla homepage del nostro sito internet, molte persone hanno abboccato alla truffa, affrontando viaggi da ogni dove (perfino da Lucca e da Bari). Cogliamo l’occasione per ribadire che i nostri prodotti sono acquistabili solo presso i nostri concessionari autorizzati.
“Le fabbriche del “made in Italy” come la nostra, con una notorietà e una reputazione virtuosa - continua Carraro - sono i brand che fanno più gola ai truffatori informatici. Aziende di dimensioni diverse che insieme formano la grande industria nazionale che rappresenta il patrimonio di tutti i cittadini italiani.”