La Polizia di Padova, a conclusione di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Padova, ha dato esecuzione ad otto ordinanze di misure cautelari (4 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 2 ordinanze di arresti domiciliari e 2 di obbligo di dimora), firmate dal G.I.P. dott.ssa Mariella Fino, nei confronti di soggetti dediti allo spaccio di stupefacente di tipo sintetico.
L’attività investigativa della Squadra Mobile di Padova, era iniziata il 01 Giugno 2016 con l’arresto, per il reato di detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti, di RIZZO Riccardo e di MARCHETTI Marco. In quella circostanza ad entrambi era stato sequestrato un ingente quantitativo di sostanza stupefacente di diverso genere (hashish, marijuana, Lsd in francobolli, ketamina, ecstasy, cocaina per un peso complessivo di circa 3,5 chilogrammi) e materiale per la pesatura della droga (bilancini di precisione).
Il sequestro, dimostrava in maniera oggettiva ed inequivocabile tipi è quantità dello stupefacente ceduto. La sviluppo dell’indagine, resa complessa dal fatto che i giovani coinvolti fossero soliti utilizzare sistemi di comunicazione via internet quali Skype, Whats App; Messanger, Facebook, Telegram, permetteva di identificare la coppia PASTORE Carmelo, detto “Carmine” e TREVISAN Vittoria quali clienti del RIZZO e del MARCHETTI, poiché i loro acquisti erano sempre di notevole quantità, gli investigatori della Squadra Mobile avevano iniziato a nutrire sospetti circa un loro coinvolgimento nello spaccio di rilevanti quantitativi di droga.
I sospetti venivano confermati dalle attività d’indagine che permetteva di raccogliere solidi indizi di colpevolezza: i due risultavano intestatari di molte carte postali “post pay” che, opportunamente individuate, hanno permesso di identificare con certezza i loro vari acquirenti di stupefacente e comprovare, quindi, come le somme di denaro da loro incassate fossero la contropartita della droga ceduta.
L’approfondimento delle indagini esperite a carico della Trevisan e del Pastore hanno permesso di giungere all’individuazione del loro fornitore di Ketamina in AKYIL Jonathan Marte, il quale, durante un controllo eseguito a riscontro dell’attività investigativa in corso, era stato sorpreso in possesso di quindici(15) dosi di ketamina ed un bilancino di precisione.
L’arresto dell’Akyl ha, in fine condotto alla successiva individuazione dei suo fornitori, ovvero: BORTOLAMI Nicola e FRAGASSO Alberto detto “Nano”.
L’attività investigativa ha consentito di individuare un camper”, con targa francese, intestato al Bortolami e dallo stesso più volte citato nelle conversazioni intercettate, quale luogo di ritrovo per gestire il traffico illecito.
In particolare il mezzo veniva localizzato mentre si trovava parcheggiato in Via Canestrini, nei pressi dell’ingresso posteriore degli istituti scolastici Cornaro-Gramsci, a poca distanza dal parco Iris.
L’attività investigativa, condotta tramite intercettazioni ambientali, permetteva di raccogliere inequivocabili conversazioni ed immagini inerenti la preparazione ed il confezionamento della droga sintetica “ketamina” (in cristalli) ad opera del BORTOLAMI Nicola, del CORTI Marco e del ROSSI Tommaso e proprio la registrazione delle loro conversazioni permetteva di acquisire ulteriori ed inequivocabili elementi di colpevolezza anche carico di FRAGASSO Alberto detto “Nano”.
In particolare, proprio FRAGASSO Alberto - BORTOLAMI Nicola e ROSSI Tommaso, nel periodo tra Settembre-Ottobre e Novembre 2016, si erano recati più volte in aereo in aereo in Olanda, verosimilmente per comperare droga sintetica.
A riscontro di tali sospetti nel Dicembre 2016, a seguito dell’ultimo viaggio fatto in Olanda dal ROSSI Tommaso e dal BORTOLAMI Nicola, la Polizia procedeva d’iniziativa ad una perquisizione domiciliare, estesa al camion camperizzato, a carico di BORTOLAMI Nicola il quale veniva trovato in possesso di kg.2,524 di ketamina in cristalli, contenuta in barattoli in plastica solitamente usati per contenervi il sale grosso, due bilancini di precisione, un frullatore per sgretolare i cristalli, altre piccole quantità di eroina-oppio, ecstasy e marijuana e la somma in contanti di Euro 43.680, oltre al pacco utilizzato per spedire lo stupefacente da Utrecht(Olanda) e consegnato a BORTOLAMI Nicola tramite corriere.
Per quanto concerne FRAGASSO Alberto così come per quanto riguarda la coppia TREVISAN Vittoria e PASTORE Carmelo, sono stati acquisiti, tramite l’Agenzia di Sicurezza delle Poste Italiane, tutti i versamenti di denaro fatti in loro favore da molti cittadini italiani, anche non residenti in questo capoluogo. Tale acquisizione, unitamente alle telefonate intercettate e ai sequestri di droga effettuati a carico di AKYIL Jonathan Marte ma, soprattutto, a carico di BORTOLAMI Nicola, ha avvalorato l’ipotesi investigativa formulata anche nei confronti di FRAGASSO Alberto circa il suo pieno coinvolgimento nello spaccio di droga sintetica. E’ infatti emerso che il soggetto, tra il 2015 ed il 2016, aveva ricevuto numerosi versamenti di denaro da vari soggetti italiani, molti dei quali con pregiudizi di Polizia per reati inerenti gli stupefacenti nonché indagati per la partecipazione a Rave Party in varie località italiane. Per quanto attiene alla coppia TREVISAN Vittoria e PASTORE Carmelo essi, oltre ad avere contatti con il loro fornitore AKYIL Jonathan Marte (arrestato in data 09 Novembre 2016) sono risultati essere in contatto anche con molti magrebini operanti in zona Pontecorvo e zona Paltana dediti alla cessione di stupefacente, verosimilmente del tipo cocaina ed eroina.
Tra i due, in particolare la ragazza è risultata essere quella più decisa, che non esitava a chiamare i clienti per esigere il denaro della droga ceduta. In una telefonata, proprio la TREVISAN ha detto al suo interlocutore: guarda Carmine (ndr il compagno) è buono, io non lo sono. Sono loro due che hanno fatto da intermediari per l’acquisto di stupefacente, verosimilmente del tipo ketamina, ritirata materialmente a Padova da GASPARRO Vito e da questi portata a Bologna per essere consegnata a terze persone e sono sempre loro che hanno telefonato decine di volte al GASPARRO, per esigere l’accredito del denaro via post pay, quale corrispettivo della droga a lui ceduta. Erano sempre la TREVISAN ed il PASTORE che all’esito delle indagini sono risultati legati al FRAGASSO Alberto che, evidentemente, li riforniva della droga necessaria per soddisfare le loro successive cessioni.