Nel tarda mattinata di mercoledì una pattuglia in servizio di controllo del territorio ha rintracciato sette cittadini iraniani, nascosti all’interno del cassone di un camion arrivato dalla Serbia, fermo in via Svezia 11 presso una ditta di import-export.
Il camionista, non appena giunto davanti alla ditta a cui avrebbe dovuto consegnare la merce, ha sentito bussare all’interno del rimorchio e intimorito ha subito contattato il 113.
Sul posto gli agenti hanno verificato che il cassone era sigillato, ma il telo era stato tranciato e ricucito nel retro. All’interno dell’abitacolo erano presenti un uomo, tre donne e tre bambini, tutti appartenenti allo stesso ceppo familiare, a cui gli operatori hanno dato i primi soccorsi, seppur in buone condizioni fisiche, in attesa dell’ambulanza.
Dagli immediati accertamenti effettuati dalla Squadra Mobile e dalla Digos, è emerso che l’autista del camion, un cittadino serbo, ignaro della presenza dei migranti stranieri sul camion, era partito dalla Serbia lunedì 15 e aveva effettuato un viaggio di due giorni per arrivare a Padova.
Il gruppo, partito dall’Iran, aveva corrisposto una somma di 20mila euro ad uno straniero per attraversare la Slovenia. Verosimilmente nei pressi del confine con l’Italia, gli iraniani sono stati fatti salire all’interno del cassone del camion dopo aver prodotto un’apertura sul telone di copertura.
Dopo aver attraversato la tratta balcanica, il loro intento era quello di raggiungere la Germania per ricongiungersi con un loro parente.
I sette stranieri, al termine delle cure mediche, sono stati portati in Questura, rifocillati e i quattro maggiorenni sottoposti ad identificazione.
Sono in corso indagini per accertare l’identità del passeur, comprendere l’esatta dinamica attraverso cui il gruppo e lo straniero sono entrati in contatto e la tratta attraversata.