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Indagati dalla Polizia di Padova due fratelli pugliesi specializzati in truffe on- line

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centrale operativa

La foto di un appartenente alle Forze dell’Ordine postata indebitamente come profilo del Whatsapp di uno dei due

Al termine di un’attività di indagine, i poliziotti del Commissariato Sezionale Stanga di Padova hanno identificato e indagato in stato di libertà due fratelli pugliesi di 32 e 28 anni, specializzati in truffe on-line.

Le indagini sono partite quando la vittima, una padovana di 55 anni, aveva sporto querela nel Commissariato di Polizia per aver subito una truffa di 335 euro, versati come corrispettivo per l’acquisto on –line di un telefono cellulare Iphone 6. La donna, dopo aver letto l’inserzione su un noto sito di vendite on-line, aveva contattato il sedicente venditore che, con modi affabili, le aveva fornito gli estremi della PostePay su cui effettuare il versamento e, qualificandosi come appartenente alle Forze dell’Ordine, l’aveva rassicurata dicendole che le avrebbe spedito il telefonino nella stessa giornata utilizzando il corriere della caserma in cui prestava servizio. Rassicurata anche dal fatto che l’immagine del profilo whatsapp del numero di telefono del sedicente venditore ritraeva proprio un appartenente delle Forze dell’Ordine in divisa, la signora aveva proceduto alla ricarica ma subito dopo aver effettuato il versamento della somma di denaro, si era accorta che dal profilo whatsapp era sparita la foto, per cui, insospettita aveva provato a contattare più volte l’uomo ma non aveva ricevuto più alcuna risposta.

Grazie agli accertamenti tecnici esperiti, gli agenti sono risaliti alla vera identità dell’interlocutore della vittima e intestatario dell’utenza telefonica contattata dalla signora, un pugliese di 32 anni con precedenti specifici per truffe commesse on-line e al fratello di 28 anni, altrettanto pregiudicato, risultato il titolare effettivo della carta PostePay.

La fotografia pubblicata sul profilo whatsapp, invece, era stata utilizzata indebitamente dai truffatori per ingannare le loro vittime e rendere più veritieri i lorio raggiri dopo averla “rubata” da un articolo di stampa che ritraeva per motivi di servizio il pubblico ufficiale, completamente estraneo ai fatti delittuosi.


19/08/2016

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