Discorso del Signor Questore di Oristano
Signor Prefetto, eccellenze reverendissime monsignori Arcivescovi, signor Procuratore della Repubblica, signori Sindaci, signori Dirigenti e Comandanti provinciali delle Forze di polizia, Autorità civili, militari e religiose tutte e cittadini di Abbasanta e di altri centri dell’oristanese qui convenuti, Vi ringrazio profondamente, a nome di tutta la Polizia di Stato di questa provincia, per la calda testimonianza di affetto e del riconoscimento del nostro lavoro che con la vostra presenza alle celebrazioni del 166° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato , ancora una volta, ci volete tributare.
Rendo, innanzitutto, onore ai Gonfaloni dei Comuni di Abbasanta, Oristano, Ghilarza e Milis e a quello della Provincia, che, in rappresentanza delle relative Amministrazioni, abbiamo il piacere di aver qui presenti. Egualmente onoro il gonfalone dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato: il benemerito sodalizio quest’anno compie cinquanta anni e riunisce il nostro Personale in congedo, al quale va sempre il nostro ringraziamento per la sincera e perdurante vicinanza alla nostra Istituzione.
Saluto i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato e del Personale dell’Amministrazione Civile oggi presenti, che ringrazio per l’equilibrata attività svolta e per il contributo critico dato al buon andamento della nostra Amministrazione.
È stato un anno davvero impegnativo quello trascorso, nel quale le vicende internazionali hanno inevitabilmente condizionato le politiche dell’ordine e della sicurezza pubblica e inciso sulle modalità di espletamento dei servizi di polizia, soprattutto in chiave di rinnovate esigenze preventive. Abbiamo, tuttavia, con saldezza tenuto fede alla nostra promessa: nella trasparenza e legalità, garantire che la Questura e la Polizia di Stato restassero sempre la casa dei diritti e delle libertà di tutti i cittadini.
Nell’espletamento dei compiti propri del Questore, nella sua veste di Autorità di pubblica sicurezza ed in quella di Responsabile della direzione della Polizia di Stato in questa Provincia, abbiamo guardato agli indirizzi contenuti nelle fondamentali Direttive generali per l’attività amministrativa del Signor Ministro dell’Interno del 1 marzo 2017 e dell’1 marzo 2018, ed a quelle d’attuazione del Signor Capo della polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, per contribuire lealmente e fattivamente al conseguimento degli indicati obiettivi strategici ed operativi, soprattutto in chiave di prevenzione. In questo è stato di prezioso aiuto l’Ufficio di Gabinetto, che ha sempre sostenuto il Questore nella predisposizione di tutti i servizi, nelle relazioni con le Autorità e le autonomie territoriali e, soprattutto, con i cittadini.
È uno strumento agile e efficiente a vostra disposizione per giungere rapidamente al Questore e ottenere una risposta da tutte le articolazioni della Questura.
La nostra stella polare è l’effettiva tutela dei diritti fondamentali delle persone ed essa ci ha indotto ad affrontare, con attenzione ai diversi bisogni del cittadino, i fenomeni sociali e criminali con diversificato approccio e opportuno coordinamento dei servizi, ricercando risposte concrete e adeguate ai problemi reali.
In uno scenario interno e internazionale connotato da elevata complessità, tuttavia, sarebbe illusorio pensare di poter conseguire nuovi e più elevati obiettivi di sicurezza per il territorio senza alimentare e costantemente irrobustire il legame tra Polizia di Stato, altri Uffici dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza, Istituzioni territoriali e ambiti sociali, legami che si fondano sul costante dialogo e sul rispetto del ruolo, delle funzioni e delle prerogative di ciascun interlocutore.
Un ringraziamento, va, dunque, non solo al Signor Prefetto, la cui regia nel raccordo interistituzionale è la preziosa cornice entro la quale è stato possibile esaltare il peculiare ruolo di Autorità tecnica di Pubblica Sicurezza proprio del Questore, ma anche all’Autorità giudiziaria che ha sempre più valorizzato il lavoro investigativo della Polizia di Stato. Al Signor Procuratore della Repubblica, in particolare, si deve riconoscere la sagace attenzione posta nella direzione delle attività di polizia giudiziaria per il contrasto del crimine in questa provincia.
Ma un altrettanto caloroso grazie va a tutte le Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, alle altre forze Armate, alla Capitaneria di Porto, oltre che al Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna come pure alle Polizie locali. Il loro leale e prezioso contributo ha spesso facilitato e reso possibile il nostro lavoro.
La capacità e la voglia di ascoltare e interagire efficacemente è il vero collante che ha unito la Polizia di Stato a tutti i suoi interlocutori: anche questo ha significato, per noi, il motto “Esserci sempre”. Nessun successo, nessuna azione di tutela dei cittadini e del territorio è oggi davvero pienamente possibile se non si lavora d’intesa, se non si agisce in squadra, se non si ascolta, se non si ha autentica attenzione per coloro con i quali si deve costruire la sicurezza.
Di questa Squadra hanno fatto parte, necessariamente, i Sindaci, referenti qualificati nella rete dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza, e, con la Croce Rossa Italiana, tutte le molte altre Amministrazioni e Aziende pubbliche del territorio che hanno sostenuto i nostri sforzi. Un ruolo importantissimo ha avuto il mondo della Scuola: i dirigenti scolastici, a Oristano e in molti altri Paesi della provincia, sono stati i nostri migliori alleati nell’impegno quotidiano profuso per la tutela dei giovani e per l’affermazione della cultura della legalità.
Anche per sottolineare il ruolo e il valore della cultura nell’attuazione delle politiche della sicurezza, abbiamo voluto che le celebrazioni del 166° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato si tenessero presso questo Centro d’Addestramento e Istruzione della Polizia di Stato, uno dei più prestigiosi e rinomati d’Italia, che tra il 2017 e i primi mesi del 2018 ha tenuto ben 20 corsi per un totale di 693 frequentatori, anche provenienti dall’estero. Oggi, dopo molti anni, col suo Direttore ne riapriamo orgogliosi le porte al territorio, a coloro che vogliamo siano i nostri primi alleati: i cittadini e, fra essi, soprattutto i giovani.
È sui giovani che dobbiamo puntare, è a loro che si deve dedicare, in termini di educazione e di prevenzione, ogni più mirato sforzo. In questo solco abbiamo voluto aprire oggi ai giovani non solo le porte di questo Centro di Addestramento, ma nell’anno trascorso anche quelle della stessa Questura, coinvolgendo alcuni di loro e avvicinandoli alla Polizia di Stato in un nuovo progetto di alternanza Scuola-Lavoro, secondo le direttive ministeriali.
E il mondo della Scuola si è rivolto anche alla Polizia Postale per incontri che hanno avuto ad oggetto il corretto uso del WEB, la lotta al bullismo e l’informazione corretta circa l’insano “gioco” della “Balena Blu” (finalizzato a indurre i più giovani e vulnerabili all’autolesionismo e per il quale è stato attentamente seguito dalla Polizia un caso in questa provincia), disinnescando paure e curiosità in via preventiva.
Verso i giovani sentiamo forte la nostra responsabilità e abbiamo ben presente che, al di là delle vuote parole, le leve più efficaci per testimoniare loro valori positivi sono l’equilibrio, la trasparenza, la coerenza e l’esempio.
Oristano, dicono le statistiche ufficiali e la stampa, resta comunque tra le provincie più sicure d’Italia e, in Sardegna, quella con la più elevata “qualità della vita”.
I dati elaborati dalla Divisione Anticrimine della Questura confermano che i reati sono nel complesso diminuiti di circa il 23% (da 3725 a 2864), rispetto al precedente periodo, con una netta diminuzione dei furti (diminuiti del 26%, da 1229 a 909), delle truffe informatiche, dei danneggiamenti, degli incendi (passati da 61 a 51), delle estorsioni (da 25 a 13).
Tre gli omicidi perpetrati in provincia, anche se tutti commessi in ambienti agro-pastorali e dunque frutto di logiche che, allo stato delle conoscenze di questa Autorità di pubblica sicurezza, non sembrano riconducibili ad interessi della criminalità comune o organizzata.
Un tentativo di infiltrazione nel settore del recupero di materiale tessile, grazie al sinergico sforzo delle Forze di polizia, è stato messo a nudo e sterilizzato con recente provvedimento interdittivo del Signor Prefetto.
Vero è che un certo allarme sociale hanno destato i furti in appartamento, aumentati di quasi il 14% (da 176 a 200), ma la Polizia di Stato ha posto in essere indagini che hanno consentito di individuarne gli autori e di segnalarli puntualmente all’Autorità giudiziaria; il fenomeno nel quartiere Torangius di Oristano, grazie al coordinamento dei servizi preventivi delle Forze di polizia e alle indagini in corso, non ha visto per ora il ripetersi di analoghi episodi. Ora siamo certi che, con l’attesa installazione di adeguati sistemi di videosorveglianza e di illuminazione pubblica, il quartiere potrà pienamente ritrovare la meritata condizione di sicurezza.
Per contenere il rischio di furti in appartamento, grazie alle attività informative della Polizia di Stato e dell’Arma dei carabinieri, si sono comunque adottate anche misure di prevenzione: fogli di via obbligatori (aumentati del 175%, da 20 a 55), avvisi orali e proposte di sorveglianza speciale sono stati gli strumenti prescelti per trattare i soggetti ritenuti più pericolosi.
Valorizzando il prezioso rapporto con il Centro Antiviolenza, sono sempre stati esaminati con assoluta attenzione i dati e le informazioni concernenti eventuali violenze subite da donne e soggetti deboli, intervenendo con ogni determinazione e tempestività sui casi (per vero in numero assoluto non moltissimi ma mai sottovalutati) di maltrattamenti in famiglia e stalking. Oltre a mirate indagini della Squadra Mobile su violenze domestiche e atti persecutori, il Questore, con il supporto della Divisione Anticrimine, ha emesso 4 ammonimenti per violenza domestica e 5 per stalking.
Non ritenendo però che ci si potesse adagiare su una pur rassicurante rappresentazione statistica, abbiamo voluto moltiplicare gli sforzi di quella che amo chiamare la “Squadra della Polizia di Stato” in coordinati e sintonici servizi con gli altri attori istituzionali del territorio, affinchè la sicurezza “reale” e quella “percepita” in provincia mantenessero entrambe un elevato livello.
Innanzitutto, c’è da mettere in luce la discreta ed efficacissima attività informativa e preventiva svolta dalla D.I.G.O.S. nel monitoraggio di ogni possibile minaccia di matrice terroristica ed eversiva. È nel silenzio e con il costante studio dei fenomeni - anche migratori - che hanno interessato questa provincia che si è riusciti a garantire il diritto di tutti a vivere e riunirsi in sicurezza. Il diritto di manifestare pacificamente - al pari di quello di professare liberamente il proprio credo religioso - è stato attentamente tutelato dalla D.I.G.O.S., consentendo a tutti di poter esprimere il loro pensiero e la protesta senza che mai si siano verificati incidenti o fatti rilevanti per l’ordine pubblico nel corso di manifestazioni politico-sindacali. Basti dire che, oltre ai 218 eventi seguiti direttamente e a 461 vigilanze su obiettivi sensibili, la D.I.G.O.S. ha effettuato accertamenti preventivi su 8192 elementi stranieri segnalati , anche al fine di prevenire fenomeni di radicalizzazione, con ben 243 persone identificate nel corso di mirati controlli straordinari antiterrorismo.
Questa azione è stata integrata da un capillare controllo del territorio al quale hanno concorso tutti i Reparti della Polizia di Stato che operano in questa provincia. L’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura - nel quale sono inquadrate le Squadre Volanti, Nautica e Cinofili, oltre all’Ufficio del Poliziotto di quartiere - ha espresso un impegno che non solo in termini quantitativi ma anche in termini qualitativi non ha precedenti.
Le Volanti, ad esempio, hanno aumentato del 71% il numero di persone identificate (tot. 23905), dell’88% il numero dei pregiudicati controllati (tot. 4721) e del 58% i veicoli controllati (tot. 11443), oltre che ad aumentare del 198% le sanzioni per violazioni varie al codice della strada. La Squadra Volante, nell’anno in corso, ha anche acquisito la dotazione di un etilometro con il quale ha effettuato già numerosi controlli in ambito cittadino. A questo eccezionale trend di crescita è corrisposto un simmetrico andamento delle chiamate alla Sala Operativa 113, con aumento del 65%: i cittadini riconoscono sempre più nella Polizia di Stato un referente qualificato per le loro esigenze che – è giusto dirlo – non sempre sono di sicurezza, ma spesso dipendono dalla carenza di altri servizi pubblici.
Straordinari, per il pieno e capillare controllo del nostro territorio, sono stati anche i risultati ottenuti dalla nostra Squadra Nautica nel controllo costiero a terra e in quello delle “acque interne”, gli stagni, le lagune e i laghi che caratterizzano il nostro territorio e che tanto rilievo hanno non solo per l’ecosistema ma anche per le attività economiche della pesca e dell’itticoltura. Aumenti di natanti e persone controllati che, tanto in acqua quanto a terra, hanno portato un peculiare contributo alla conoscenza e alla prevenzione, con incrementi dei risultati che hanno superato il 2655% rispetto al precedente anno.
Continua ad essere assai proficuo e apprezzato il qualificato servizio del “Poliziotto di quartiere” che è anche strumento di autentica prossimità ai bisogni del cittadino e di conoscenza “in presa diretta” del territorio, delle persone che ne vivono le strade e delle sue esigenze.
A questi servizi di controllo del territorio ha contribuito efficacemente la nostra Squadra Cinofili il cui apporto nella ricerca di droga, armi ed esplosivi ha molto spesso fatto la differenza, anche quando, chiamati nelle scuole, hanno consentito di fungere da deterrente per microspacciatori e “microassuntori” di sostanze psicotrope e stupefacenti.
La prevenzione del traffico e del consumo degli stupefacenti, secondo le direttive del Ministero dell’Interno e in sintonia con le politiche del Dipartimento delle Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stata per il Questore, quale Autorità di pubblica sicurezza, e per la Polizia di Stato un obiettivo da perseguire, con ogni forza e chiarezza, su più piani. Abbiamo intanto constatato che, oltre ai derivati della cannabis e alla cocaina, hanno iniziato a circolare sul “mercato” anche sostanze sintetiche (Ecstasy o MDMA) la cui dannosità è ben nota.
La scuola, invero, è “il contesto privilegiato per realizzare interventi efficaci di promozione di stili di vita sani e di prevenzione delle tossicodipendenze favorendo lo sviluppo della personalità dei giovani”, ai quali deve essere detto chiaramente quali siano i danni per la salute derivati dall’uso di droghe e alcol con una lotta specifica e determinata alla subcultura del cosiddetto “consumo ludico”. Una subcultura di morte, una subcultura che rifiutiamo.
I rischi correlati alla circolazione sulle strade di adulti in stato di alterazione da assunzione di alcool o di sostanze psicoattive, poi, sono elevatissimi. Ne conseguono sinistri e lutti che hanno un costo umano e sociale insopportabile.
Aderendo alle direttive ministeriali e alle concordate strategie in sede prefettizia, si è fatta una precisa scelta di campo, coerente e senza ambiguità, affinchè il messaggio, anche attraverso i media, giungesse forte e chiaro a tutti. Con responsabilità e spirito di servizio alla comunità, le azioni son state conseguenti.
La Squadra Mobile con l’assegnazione di un nuovo dirigente e di nuove unità di personale, ha rinnovato il generoso slancio nella lotta ai traffici di stupefacenti, nella quale si è contraddistinta con diverse operazioni tanto in ambito cittadino che nei Paesi della provincia, sequestrando in più occasioni notevoli quantitativi di sostanze stupefacenti nonché strumenti e materiali utili per il loro confezionamento. Uguale energia è stata posta nei reati contro il patrimonio e la persona, con particolare riguardo ai maltrattamenti in famiglia: l’operazione che ricordiamo è stata quella che ha riguardato una casa di cura nella quale anziani non autosufficienti erano spesso oggetto di gratuite violenze e maltrattamenti che le indagini hanno messo pienamente in luce. Per tali impegni investigativi si è spesso avvalsa dell’apporto della Polizia Scientifica (per la cui preziosa opera, dal 1903 a supporto delle indagini, la Bandiera della Polizia di Stato viene premiata quest’anno con la medaglia d’oro al merito civile).
Anche la Polizia Stradale, i cui servizi sono stati coordinati con quelli delle altre Forze in campo, ha incrementato del 32% (tot. 182) il numero di persone denunziate per guida in stato di ebbrezza mentre resta sostanzialmente stabile quello delle persone denunziate per guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope e stupefacenti (tot. 11). A fronte di un decremento di quasi il 15% delle pattuglie impiegate dalla Polizia Stradale (si è passati dalle 1383 del 2016/2017 alle 1183 dell’ultimo anno), vi è stato un netto aumento della produttività: il totale delle sanzioni per violazioni al Codice della Strada è aumentato di oltre il 10% (tot. 4371), mentre il numero di punti sottratti agli utenti contravvenzionati è purtroppo aumentato di circa il 40% (tot. 7800). Anche quest’anno si deve ancora registrare una persona morta per incidente stradale, mentre gli incidenti con feriti sono 45 (per un totale di 62 persone ferite, a fronte dei 72 feriti del periodo precedente). Ben 440 sono stati, infine, i veicoli sequestrati dalla Polizia Stradale perché circolanti in carenza d’assicurazione (con un aumento del 65% rispetto l’anno precedente).
Il Reparto Volo della Polizia di Stato - il cui lavoro è assolutamente meritorio sotto molteplici aspetti, non ultimi dei quali l’ordine pubblico, il contrasto ai traffici di migranti e quello dei “trasporti d’emergenza” di natura sanitaria - è stato impegnato anche nelle attività di contrasto alla produzione di stupefacenti, in particolare per il monitoraggio del territorio e per l’individuazione, mediante sofisticati strumenti, di eventuali piantagioni illegali.
A questo lavoro di controllo del territorio per il contrasto dei traffici e dei reati nel territorio ha egregiamente partecipato anche il “Reparto Prevenzione Crimine Sardegna”, che oltre ad aver controllato, con sistemi elettronici, oltre 24500 veicoli in corsa, ha identificato ben 5921 persone (di cui 1227 pregiudicati). A questo importante filtro informativo si aggiunge quello davvero eccezionale della Polizia Ferroviaria, gli “angeli dei treni”: con 786 pattuglie in stazione, 78 sui treni e 5456 controlli di persone – un dato senza precedenti! - hanno sicuramente reso lo scalo ferroviario di Oristano un posto sicuro per tutti gli utenti del servizio.
La Polizia Amministrativa, per conto suo, si è perfettamente integrata nel “gioco di squadra” per la sicurezza della provincia di Oristano sia con controlli ai locali pubblici di somministrazione d’alcolici, all’esito dei quali è stato emesso un provvedimento di chiusura ex articolo 100 di una “discoteca” nella quale ai giovani tali sostanze erano somministrate oltre l’orario consentito, sia con la meticolosa attenzione al settore delle armi, delle munizioni, degli esplodenti e dei gas tossici.
Un indirizzo particolare è stato impresso, anche nei rapporti con i Comuni, nel controllo del mercato e dell’uso dei prodotti pirotecnici che, dallo scorso anno, devono essere tutti conformi alle norme CE ed utilizzati, specie negli spettacoli pubblici, nel rispetto delle nuove norme di sicurezza.
In materia di Polizia dell’Immigrazione, invece, oltre ad accurati controlli sui centri di accoglienza, presso taluni dei quali sono state rilevate gravi violazioni immediatamente rapportate all’A.G. e alla Prefettura e che hanno portato anche alla chiusura delle strutture, si è assicurata la trattazione di 445 nuove richieste di asilo politico, 29 ricongiungimenti familiari e 34 cittadinanze. La presenza di immigrati sul territorio è assolutamente contenuta (2044) e non risulta che gli stessi siano dediti a reati predatori o violenti. Nell’ordine le comunità più numerose sono i Marocchini (330), i Cinesi (240), i Senegalesi (180), i Cingalesi (197) e i Nigeriani (144).
Ancora una volta dobbiamo ringraziare gli Uffici del Personale, Tecnico logistico (grazie al quale siamo stati tra i primi a sperimentare un nuovo e più affidabile sistema di comunicazioni), Amministrativo-contabile, Sanitario e il nostro Cappellano: senza di loro semplicemente non potremmo operare!
Ma, in conclusione, il mio più caloroso e sentito ringraziamento lo devo al Personale che dà vita e vitalità agli Uffici di cui vi ho sopra parlato, alle famiglie di donne e uomini della Polizia di Stato, che ben sanno quali sacrifici siano richiesti a chi svolge la nostra missione.
Si tratta di sacrifici che sono però offerti per garantire i diritti e le libertà costituzionali, primi fra tutti i diritti alla vita e alla sicurezza individuale. E di ciascuno di essi dobbiamo, allora, andare orgogliosi come d’invisibili medaglie che recheremo sempre con noi.
Viva la Polizia di Stato!
Viva la Repubblica!
Viva l’Italia!