Signor Prefetto, signora Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati, eccellenza reverendissima monsignor Arcivescovo, signor Presidente del Tribunale, signori Dirigenti e Comandanti provinciali delle Forze di polizia, signori Sindaci, Autorità civili, militari e religiose tutte e cittadini di Oristano, Vi ringrazio profondamente, a nome di tutta la Polizia di Stato di questa provincia, per la calda testimonianza di affetto che con la vostra presenza, ancora una volta, ci tributate.
Rendo onore al Gonfalone del Comune di Oristano, a quello della Provincia e a tutti quelli degli altri Comuni presenti.
Vi prego ora di dedicare un minuto di raccoglimento in memoria dei Caduti della Polizia di Stato.
Saluto i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato e del Personale dell’Amministrazione Civile, che ringrazio per l’attività svolta, con equilibrio e moderazione, al fine di rappresentare gli interessi degli iscritti. Ringrazio anche le famiglie di donne e uomini della Polizia, che tanti sacrifici e difficoltà hanno affrontato e affrontano in ragione del gravoso lavoro dei loro congiunti.
Un pensiero particolare dedico ai Colleghi in congedo, che, con grande senso di appartenenza e sincero amore per l’Istituzione, non solo qui rappresentano la spina dorsale dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, ma continuano a mantenere saldo il vincolo di coesione con l’Istituzione e con i Colleghi in attività, contribuendo con sincera passione e grande dedizione alla riuscita delle molte iniziative comuni
Le celebrazioni del 165° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato - che quest’anno tornano sulle piazze delle Città e coincidono anche con importanti ricorrenze decennali delle nostre benemerite Specialità (la Polizia Ferroviaria compie 110 anni e la Polizia Stradale ne compie 70) - inducono, chi, come il sottoscritto, è giunto da poco più di un mese in questa bella provincia a usare il metro dell’umiltà nell’accostarsi ai dati concernenti i risultati conseguiti nell’anno appena trascorso.
Mentre in queste ore si susseguono drammatiche notizie e sangue innocente viene versato in Europa, in Egitto e in molte parti del Mondo (e alle vittime incolpevoli va il nostro commosso pensiero), Oristano, dicono le statistiche ufficiali, resta la provincia più sicura d’Italia e, almeno per quel che riguarda la Sardegna, quella con la più elevata “qualità della vita”. A questo risultato, in coordinata e sinergica tensione con le altre Forze di polizia e in fecondo raccordo con molte altre istituzioni territoriali, ha contribuito significativamente quella che amo chiamare “la Squadra della Polizia di Stato”.
Il nostro territorio provinciale, infatti, ha la fortuna di ospitare, oltre alla Questura, anche molti importanti Reparti che operano in perfetta armonia: sulle Specialità della Stradale e della Ferroviaria ho parlato, ma ricordo il Centro Addestramento Istruzione Professionale di Abbasanta, il Reparto Volo, il Reparto Prevenzione Crimine Sardegna e la Sezione della Polizia Postale.
I successi appartengono a tutti, indifferentemente. In un mondo che è sempre più connotato da influenze ed interazioni tra globale e locale, avremo maggior facilità a superare quell’irrazionale “sentimento d’insicurezza” se, pur in presenza di confortanti statistiche ma in ragione dei drammatici fatti contingenti, sapremo fare – come la Polizia di Stato in questa provincia fa - gioco di squadra.
Basti, a mero titolo d’esempio, dire che nello scorso anno la Polizia di Stato di Oristano ha identificato e controllato circa 63.000 persone (media giornaliera di oltre 170 persone) e circa 37.000 autovetture per intendere quale prezioso lavoro di setaccio è stato compiuto in provincia. Questo importante risultato, non nasce a caso, ma è effetto di scelte mirate al potenziamento del controllo del territorio che hanno potuto realizzarsi grazie anche a precise scelte organizzative.
Quali i frutti di questo sintonico e incessante lavoro di controllo del territorio?
Sotto l’aspetto specifico della sicurezza stradale occorre dire che, a fronte di un incremento di quasi il 20% delle pattuglie impiegate dalla Polizia Stradale (si è passati dalle 1160 del 2015/2016 alle 1383 dell’ultimo anno), che hanno elevato 3969 sanzioni al Codice della Strada (sottratti, in totale, 5580 punti agli utenti contravvenzionati), nel periodo di riferimento (aprile 2016-marzo 2017), si è registrato un netto miglioramento del dato relativo ai feriti e ai morti per causa di incidente stradale: una sola persona ha perso la vita (a fronte delle 4 del periodo precedente) mentre gli incidenti con feriti sono 42 (per un totale di 72 persone ferite - a fronte dei 79 incidenti del periodo precedente). Ben 286 sono stati i veicoli sequestrati dalla Polizia Stradale perché circolanti in carenza d’assicurazione, mentre 188 persone sono state denunciate perché trovate alla guida in stato di ebbrezza alcoolica.
La Polizia di Stato ha dedicato e continuerà a dedicare ogni energia per la prevenzione degli incidenti stradali – che è sostanzialmente prevenzione di comportamenti pericolosi alla guida - e per la diffusione della cultura della legalità e del rispetto delle regole nella circolazione stradale.
Per tal motivo nel territorio di Oristano sono state poste in essere operazioni ad alto impatto di controllo mirato, con lo scopo d’assicurare il rispetto delle norme di comportamento dettate dal Codice della Strada, con occhio attento alle finalità perseguite dalla legge 23 marzo 2016, n. 41, che ha introdotto i reati di omicidio stradale e di lesioni personali stradali. È un obiettivo strategico che il Signor Ministro dell’Interno ha riaffermato nella sua “Direttiva generale per l’attività amministrativa e per la gestione relativa all’anno 2017”, emanata il 1 marzo 2017 e che il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha, a sua volta, immediatamente attuato con espressi atti d’indirizzo.
Analogamente le Direttive del Signor Ministro dispongono per la sicurezza ferroviaria, lì dove la Polizia Ferroviaria di Oristano è stata troppo spesso chiamata a prevenire e sanzionare comportamenti irresponsabili di giovani e meno giovani che, anche alla guida dei veicoli, hanno messo in pericolo sé stessi e la circolazione dei treni. S’impone, in questi casi, una più incisiva azione d’informazione e di educazione la cui prima sede naturale è la scuola.
Anche la Sezione della Polizia Postale, con le pur esigue forze a disposizione, è riuscita a moltiplicare i risultati operativi, sia in termini di prevenzione che di repressione, dimostrando quanto eventuali interventi organizzativi potrebbero risultare producenti per ulteriori successi.
Uno dei punti di forza nell’azione sinergica di controllo del territorio impostata dalla Questura è stato il Reparto Prevenzione Crimine, che ha egregiamente operato in città e che ora continua a operare su altre aree della nostra provincia, a Nord e a Est. La versatilità d’impiego di questo Reparto, le competenze diversificate dei suoi componenti, le dotazioni tecniche all’avanguardia e i risultati conseguiti (basti citare gli oltre 83.000 veicoli controllati in questa e altre province) lo qualificano come uno dei fiori all’occhiello della Polizia di Stato.
Con altrettanto orgoglio debbo ora parlarvi del 7° Reparto Volo di stanza a Fenosu. Si tratta di un gruppo di splendidi piloti e specialisti il cui impegno, per noi che siamo qui a terra, non sempre appare. È giusto che si sappia che, avvalendosi di mezzi aerei modernissimi, di sofisticate tecnologie e di assoluta disponibilità diurna e notturna del personale, il Reparto ha espresso ben 500 ore di volo ed effettuando anche missioni di soccorso e trasporto sanitario d’urgenza d’intesa con le ASSL della Sardegna, a favore delle popolazioni più isolate.
Una vocazione fortemente sociale la possiede anche il Centro Addestramento Istruzione Professionale di Abbasanta. Ho constatato personalmente quanto, in quel territorio, sia forte il legame che unisce la Scuola di polizia alla popolazione residente. V’è da dire che il lavoro di quei professionisti della formazione è apprezzatissimo non solo per l’ottimo aggiornamento e addestramento offerto ai poliziotti che qui prestano servizio: dall’Italia e da tutto il mondo vengono poliziotti ad addestrarsi al Centro di eccellenza di Abbasanta, con un effetto che è anche di promozione della Sardegna e delle sue bellezze.
Da ultima (ma non certo per ultima) la “mia” Questura. Non credo che sarò in grado di riassumere efficacemente tutto quello che fanno ogni giorno i Funzionari, i Poliziotti e il personale dell’Amministrazione civile in Questura.
Il loro compito, infatti, non è solo quello, pur importantissimo e impegnativo, di attuare al meglio i servizi operativi o di supporto per la prevenzione e repressione dei reati. La parte più difficile e gravosa, infatti, è il contributo che son chiamati a dare al Questore nella sua veste di Autorità provinciale di pubblica Sicurezza.
Una complessa attività conoscitiva, di coordinamento e di raccordo con altre Amministrazioni civili e militari che necessita di un flusso costante di informazioni qualificate, in modo che la parola “sicurezza” sia correttamente declinata nell’unico significato che, a mio avviso, le è proprio: quello di affidabile garanzia per le libertà e i diritti dei cittadini.
Potrei a lungo descrivervi come l’Ufficio Prevenzione Generale e soccorso pubblico, nel quale sono inquadrate la nostra Sala Operativa e le Volanti, in brevissimo tempo abbia più che triplicato il numero delle persone identificate e della versatilità da loro mostrata ogni giorno in una miriade di interventi di diversa natura, spesso operati in condizioni non facili.
E quanto tempo dovrei spendere per riassumere il lavoro intelligente dei nostri Poliziotti di quartiere, davvero vicini alla gente; dei nostri richiestissimi cinofili, che tanti successi hanno conseguito nella lotta agli stupefacenti – di recente anche in ambiti frequentati da giovani studenti - e nelle ricerca di esplosivi; della Squadra Nautica che, oltre alla “prossimità di costa”, ha assicurato e assicurerà l’attività di polizia specializzata per le acque interne, per fronteggiare le molte minacce che gravano su di esse e sulle attività che in esse si svolgono.
Accanto a questa realtà di prevenzione sul territorio v’è quella esaltante della Squadra Mobile: vi parlo d’un gruppo di appassionati professionisti che, oltre ai gravosi compiti d’indagine “ordinari”, all’occorrenza, è riuscito anche a moltiplicare - quasi miracolosamente! - le sue energie pur di portare a termine importanti investigazioni nel settore degli stupefacenti, come di recente la “Campo volo 2.0”, o contro associazioni di truffatori seriali piemontesi, dediti ai raggiri di Istituti religiosi in molte regioni italiane e che volevano colpire anche in Sardegna. Sono loro le indagini che ci auguriamo possano a breve condurre alla individuazione e alla condanna degli autori alcuni incendi di autovetture.
Altrettanto impegno è profuso dagli uomini della DIGOS, anche se le loro attività, che è da un lato di conoscenza e approfondimento delle problematiche sociali che interessano i territorio e, dall’altro, quello di prevenzione e contrasto di ogni forma di violenza politica, è per sua natura meno visibile. Eppure son centinaia, credetemi, le manifestazioni politico-sindacali, studentesche e gli atti intimidatori nei confronti di politici locali da loro attentamente seguiti. A tale proposito, come non deprecare pubblicamente i pochi vigliacchi che, per ostacolare l’azione di onesti amministratori, ne danneggiano gli automezzi o gli immobili? Il numero di questi delinquenti s’è fortunatamente ridotto e spero che, continuando a lavorare d’intesa con le altre Forze di polizia, si riesca ad assicurarli tutti alla Giustizia.
Per la ricerca dei colpevoli, incardinata nella Divisione Anticrimine, non si risparmia la Polizia Scientifica, il cui ruolo prezioso risalta anche nelle attività di lotta agli stupefacenti e identificazione dei migranti che, in numeri sempre più consistenti, giungono in Sardegna. Una Divisione Anticrimine che sostiene anche tutto il carico dell’analisi dei dati criminali e della produzione di proposte misure di prevenzione del Questore, tra le quali ricordo gli ammonimenti per attività persecutorie e quelli per violenze domestiche, due fenomeni che la Questura non intende in alcuna misura tollerare.
Anche la Polizia Amministrativa, con le sue molteplici attività di autorizzazione e di controllo, comprese quelle concernenti l’immigrazione e la frontiera (per le quali lodiamo la competenza e l’umanità poste nell’accogliere i migranti), ha ben svolto il suo ruolo di prevenzione e di servizio al cittadino. Piace ricordare che a Oristano il passaporto è rilasciato in due o tre giorni lavorativi. Come pure deve essere apprezzata, specie di questi difficili tempi, la rinnovata attenzione posta dalla Questura nel controllo della tracciabilità e dell’uso degli esplosivi civili in cava.
Gli Uffici del Personale, dei mezzi tecnici, Amministrativo-contabili e del Medico della Polizia di Stato sono quelli meno conosciuti di tutti, ma hanno un ruolo davvero determinante nella cura dei dipendenti e per la regolarità dei servizi che deve essere riconosciuto e fatto conoscere.
Da ultimo l’Ufficio di Gabinetto. Il cuore pulsante della Questura. Il punto di qualificato contatto tra il Questore, nella sua veste di Autorità di pubblica sicurezza, le altre Forze di polizia e il territorio. È il punto di snodo che consente al Questore di dialogare con i Sindaci e le Autonomie locali (ai quali dobbiamo dare ascolto e supporto), di organizzare i servizi di ordine e sicurezza pubblica (come quelli, molto impegnativi, per la Sartiglia di Oristano o per l’Ardia di Sedilo), di conoscere le esigenze del territorio per prevenire le tensioni, di aprire nuovi spazi di collaborazione interna ed esterna e, in definitiva, di assicurare che l’Ufficio operi secondo i principi della Costituzione della Repubblica Italiana e dell’articolo 24 della legge 121/1981: “La Polizia di Stato esercita le proprie funzioni al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini sollecitandone la collaborazione. Essa tutela l'esercizio delle libertà e dei diritti dei cittadini; vigila sull'osservanza delle leggi, dei regolamenti e dei provvedimenti della pubblica autorità; tutela l'ordine e la sicurezza pubblica; provvede alla prevenzione e alla repressione dei reati; presta soccorso in caso di calamità ed infortuni.”
Ecco, in definitiva, che così emerge l’autentica natura della Festa della Polizia e del motto “Esserci sempre” che ne è l’emblema: far conoscere il lavoro di questo splendido personale della Polizia di Stato, ma anche riaffermare quei valori cui si ispira la Polizia di Stato e che accomunano tutti i Poliziotti.
Valori quali libertà, uguaglianza e solidarietà. Che saldano armonicamente e indissolubilmente la nostra azione non solo con quella di tutte le altre componenti dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza ma anche con quei cittadini che, nel rispetto delle leggi vigenti, vogliano democraticamente partecipare e, nel rispetto della legalità, condividere un trasparente impegno per la sicurezza di tutti.
Viva la Polizia di Stato!
Viva la Repubblica!
Viva l’Italia!