Questura di Oristano

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Casi di truffe frequenti a cui fare attenzione.

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La Squadra Mobile della Questura di Oristano ha denunciato alla Procura della Repubblica un cittadino pakistano, classe 2001, residente a Milano per i reati di accesso abusivo a sistema informatico e frode informatica. Il ventenne, dopo aver carpito la fiducia dell’ignara vittima residente in Oristano, era riuscito a rubare tutti i dati del suo conto corrente Banco Posta utilizzandoli per fare un bonifico di duemilacinquecento euro in suo favore. La vittima aveva in un primo momento ricevuto un SMS nel quale le veniva comunicato che la sua carta bancomat dall’indomani non sarebbe più stata abilitata ad effettuare transazioni e, contestualmente veniva informata del fatto che per poter proseguire ad utilizzarla, avrebbe dovuto accedere ad un indirizzo internet indicato nel medesimo SMS. Dopo aver cliccato sulla “URL” indicata nel messaggio l’ignara vittima aveva poi compilato i campi indicati fornendo di fatto tutti i dati di accesso al suo conto corrente al truffatore che li ha subito utilizzati per effettuare in suo favore il bonifico di cui sopra. La vittima accortasi dell’inganno ha subito denunciato il tutto e grazie all’intervento dell’Ufficio antifrode delle Poste Italiane è riuscita a recuperare la somma versata al truffatore che, a seguito dell’attività di indagine, è stato identificato e deferito all’Autorità Giudiziaria. Un’altra tipologia di truffa molto in voga ultimamente è quella effettuata, sempre tramite internet, da scaltri soggetti che, avvalendosi di prestanome, contattano le loro vittime che in precedenza avevano pubblicato delle inserzioni su internet per la vendita di oggetti di seconda mano. Dopo aver contattato gli inserzionisti li convincono a recarsi presso uno sportello bancomat per ricevere il corrispettivo dell’oggetto messo in vendita con un sistema più veloce rispetto ai canali tradizionali (bonifici o ricariche di carte prepagate). Il malfattore, approfittando dell’inesperienza della vittima, la induce a digitare una serie di numeri sulla tastiera del bancomat, che il predetto indica come dei “codici” per compiere l’operazione istantaneamente. In realtà questi numeri non sono altro che quelli relativi ad una carta di credito e agli importi che vengono ricaricati dall’ingenua vittima. In tali circostanze, è capitato che, con questo sistema, siano state ricaricate più carte prepagate in quanto l’impostore riusciva a far credere alla vittima che l’operazione non era andata a buon fine. Per quanto attiene i pagamenti con bonifici tra privati, sempre nell’ambito di vendita on-line di oggetti di seconda mano, accade sovente che all’ignaro venditore venga inviata dal truffatore la ricevuta dell’avvenuto bonifico riferito all’importo dell’oggetto messo in vendita, che in realtà si rivela abilmente contraffatta. In tale situazione, il venditore, sicuro dell’incasso e rassicurato dal malfattore in quanto i bonifici fuori piazza prevederebbero più giorni per la contabilizzazione, spedisce l’oggetto, senza poi in realtà ricevere nulla. Al fine di evitare tali inconvenienti, si suggerisce di verificare sempre, tramite il proprio istituto, o quello dal quale dovrebbe provenire il bonifico, l’effettiva autenticità dell’operazione, e nel caso ciò non sia possibile è consigliabile di astenersi dall’inviare la merce. Si consiglia inoltre, nei casi di problemi con il proprio conto corrente o le proprie carte di credito, di non digitare mai i link presenti in messaggi SMS o di posta elettronica e di non fornire assolutamente via telefono i codici di accesso alla propria banca on-line. Per quanto riguarda le transazioni tra privati, si consiglia di non utilizzare mai canali di pagamento “alternativi” e asseritamente più rapidi rispetto a quelli tradizionali.


13/05/2021

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