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Intitolazione aula didattica della Questura di Nuoro all’Ispettore Capo della Polizia di Stato Salvatore Pilia.

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Il 30 giugno u.s. presso la Questura di Nuoro, alla presenza di autorità civili, militari, politiche e religiose della Provincia, si è tenuta la cerimonia di intitolazione dell’aula didattica all’Ispettore Capo della Polizia di Stato Salvatore Pilia, che per anni è stato Comandante della Squadra Anti abigeato e poi della Sezione Catturandi della Squadra Mobile. 
Salvatore Pilia nacque a Villaputzu nel marzo 1925. Giovanissimo partecipò al secondo conflitto mondiale e nel dopoguerra come tanti giovani, decise di arruolarsi nel Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza.
La sua scelta di essere un Agente di Pubblica Sicurezza, si rivelò di fatto una risposta ad una vera e propria vocazione a rappresentare la presenza dello Stato fra la gente.
Assegnato alla Questura di Nuoro in un’epoca difficilissima sotto il profilo della crescente criminalità e delle tensioni sociali, si fece subito notare per il suo impegno professionale, la sua serietà e la dedizione al lavoro raggiungendo il grado di Ispettore.
Benché proveniente da un contesto territoriale assai diverso, si integrò perfettamente nell’ambiente del Nuorese arrivando a comprendere a fondo le dinamiche barbaricine e divenendo nel tempo una preziosissima memoria storica ed un vero esperto, profondo conoscitore della criminalità locale di quegli anni difficili, nonché mentore dei colleghi più giovani che ebbero la fortuna di lavorare con lui.
Non furono solo i suoi superiori a stimarlo profondamente per le qualità professionali, i suoi subordinati, che ne apprezzavano l’umiltà e la modestia, ma anche i criminali tratti in arresto da lui erano consapevoli che la sua correttezza e umanità rappresentavano per loro una sorta di garanzia. Persino i familiari dei latitanti lo consideravano figura degna del massimo rispetto e totale fiducia.
L’Ispettore Pilia prestò servizio a lungo nella Squadriglia della Squadra Mobile di Nuoro di cui fu anche Comandante, negli anni di maggiore virulenza del fenomeno del banditismo sardo e dei sequestri di persona.
Il “territorio operativo” della Squadriglia era la campagna; non c’era limite d’orario o di condizioni meteorologiche avverse quando l’obbiettivo era rintracciare la vittima di sequestro e restituirla ai suoi affetti.
Quando, grazie a mesi di sapiente lavoro, riusciva a liberare gli ostaggi, ne condivideva il dramma e le emozioni non solo facendole proprie, ma trasmettendole anche ai suoi collaboratori.
Salvatore Pilia tenne sempre enormemente e con sincerità all’immagine della Polizia; chi lo ha conosciuto ricorda che amava affermare spesso che la Polizia non doveva mai essere offuscata da comportamenti non commendevoli, che potevano vanificarne il prestigio e minarne la credibilità.
L’Ispettore Capo Pilia dopo quarant’anni di servizio attivo fu collocato in quiescenza per raggiunti limiti di età nell’Aprile 1985. Dopo soli tre anni, morì.
Tutto il suo percorso professionale, il suo eccezionale contributo alla Sicurezza Pubblica e il suo esempio vivono nei ricordi dei suoi più stretti collaboratori. E’ stato insignito di numerose decorazioni, onorificenze, attestati di merito speciale, gratificazioni ed encomi, in particolare venti premi in denaro, cinque lodi, due encomi solenni, due croci al Valor Militare, una Medaglia di Bronzo al Valor Militare e una Medaglia d’Argento al Valor Civile, frutti di altrettante operazioni di polizia giudiziaria con cattura di latitanti e sequestratori che lo videro ingaggiare anche cinque conflitti a fuoco con pericolosi e risoluti criminali.
Tra le vittime liberate dalla prigionia figurano Enzo Boschetto, Italo Maffei, Carlo Travaglino, Giovanni Tamponi, Pasqualba Rosas e Massimo Amatori, Ivan Mulas, Tonino Caggiari.
E’ evidente la serietà, l’umanità ma anche il coraggio e la fiera adesione ai valori fondanti delle Istituzioni che hanno contraddistinto il servizio reso dall’Ispettore Capo Salvatore Pilia. 
Intitolare l’aula didattica all’Ispettore C. Pilia è, dunque, non solo il riconoscimento tangibile dei suoi meriti di servizio, ma anche uno stimolo per tutto il personale, soprattutto quello più giovane, a prenderlo ad esempio e modello di riferimento.
L’aula didattica, realizzata anche con la collaborazione della Fondazione di Sardegna, sarà un luogo destinato alla formazione/aggiornamento professionale del personale, che avrà a disposizione 8 postazioni di lavoro.
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30/06/2023

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