La sera del 10 settembre, su iniziativa della Questura di Nuoro in collaborazione con l'amministrazione comunale, è stata inaugurata a San Teodoro la mostra fotografica “Frammenti di Storia. L’Italia attraverso le impronte, le immagini e i sopralluoghi di Polizia Scientifica”, volta a ripercorrere alcuni dei momenti salienti che hanno caratterizzato – e ancora caratterizzano – il lavoro di chi, da sempre, è in prima linea per mettere in campo le tecnologie più avanzate al servizio dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Presenti il Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Prefetto Francesco Messina, il Questore di Nuoro, Alfonso Polverino, il Direttore del Servizio Polizia Scientifica Luigi Rinella, il Sindaco di San Teodoro Rita Deretta e i Questori di Sassari e Oristano.
L’esposizione – che durerà dal 10 al 18 settembre – racconta i valori e la storia ultracentenaria della Polizia di Stato, ed è frutto di una ricerca negli archivi di polizia delle immagini dei sopralluoghi effettuati in occasione di eventi di eccezionale rilevanza mediatica, come attentati, stragi e omicidi efferati nei confronti di uomini di Stato. L’omicidio Matteotti, il mostro di Firenze, le stragi di mafia e di quelle di eversione, rappresentano solo alcuni dei “frammenti di storia” scelti per narrare l’impegno e la presenza degli operatori della Polizia scientifica anche nei più drammatici eventi dell’Italia degli ultimi decenni.
Particolarmente toccanti le immagini della strage di Capaci e di via D’amelio, della stazione di Bologna, dell’incendio della cappella della Sindone, della strage di Fiumicino, del rapido 904, del volo di Ustica, dell’attentato alla sinagoga di Roma, dell’incidente aereo al grattacielo Pirelli, degli omicidi dell’On. Aldo Moro, dei Procuratori Rocco Chinnici e Gaetano Costa, nonché dei funzionari della Polizia di Stato Boris Giuliano e Antonino Cassarà.
La Polizia Scientifica, già a partire dai primi del 900, con il sopralluogo tecnico-scientifico ideato dal suo padre putativo – Salvatore Ottolenghi – opera per ricostruire metodicamente la dinamica delittuosa e per identificarne i responsabili, attraverso un’accurata attività di osservazione, descrizione e cristallizzazione della scena del crimine nonché di repertazione delle tracce, come quelle utili agli accertamenti di genetica forense.
La mostra fotografica, allestita in modo itinerante in molte città italiane, è un’occasione irripetibile per confrontarsi non solo con il passato, ma anche con il futuro, e in questo la Polizia Scientifica mira continuamente a migliorarsi per continuare ad essere un imprescindibile punto di riferimento per il Paese. Concetto ribadito anche dal Prefetto Francesco Messina, capo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato che coordina - tra gli altri - il settore delle investigazioni scientifiche: "la Polizia Scientifica è diventata una vera e propria eccellenza, avendo raggiunto un tale livello tecnologico per cui molte tecniche d'indagine che fino a qualche tempo fa erano appannaggio esclusivo dei telefilm americani, oggi rappresentano concrete realtà operative al servizio della magistratura e dei cittadini".