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Questura di Novara - “Una stanza tutta per sé”

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Polizia di Stato e Soroptimist inaugurano in Questura “Una stanza tutta per sé”

Polizia di Stato e Soroptimist inaugurano in Questura “Una stanza tutta per sé”

Come noto, la Polizia di Stato è da sempre impegnata nella tutela delle fasce deboli.

Per tale ragione, il 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, vengono organizzati eventi che possano sensibilizzare la cittadinanza sulla tematica.

A Novara la Polizia di Stato ha organizzato per la mattinata due gazebo presso l’Ospedale Maggiore della Carità e presso il Mercato Coperto di Viale Dante, dove la cittadinanza potrà trovare informazioni utili sia relativamente alla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, sia operatori a cui confidare problemi o situazioni di disagio, anche in forma anonima, attraverso le mail box predisposte per l’occasione.

Verrà, inoltre, inaugurata in Questura una stanza dedicata all’ascolto di donne maltrattate o comunque di soggetti vulnerabili: chi subisce violenza domestica quindi, nella maggior parte dei casi donne, in altri casi, persone anziane che patiscono soprusi da parte dei figli.

Ma purtroppo anche bambini, spesso vittime indirette e inconsapevoli che assistono e subiscono quel che succede in casa, quando in casa si vive in un contesto violento.

L’idea di una stanza destinata all’ascolto delle donne vittime di violenza sia essa psicologica, fisica, sessuale è nata dalla sinergia che la Polizia di Stato, in questo caso la Questura di Novara, ha creato con il mondo associativo impegnato anch’esso nel contrasto alla violenza di genere.

Per l’occasione, la Polizia di Stato di Novara ha trovato nel club SOROPTIMIST un grande alleato, impegnato, tra le altre cose, proprio nella finalità di aiutare le donne vittime di violenze.

Il progetto, denominato “Una stanza tutta per sé “, ha lo scopo di sostenere la donna nel delicato e incisivo momento della denuncia alle Forze dell’ordine degli abusi subiti, nel percorso verso il rispetto e la dignità della sua persona. 

Sono, infatti, già 193 le “stanze tutte per sé“ realizzate dai club Soroptimist in tutta Italia: si tratta di locali arredati come fossero le stanze di casa, ambienti accoglienti e protetti per favorire un approccio meno traumatico con gli investigatori e per trasmettere una sensazione di accoglienza della persona e di attenzione per le sofferenze subite. La denominazione dell’aula fa riferimento a un saggio della scrittrice inglese Virginia Woolf, teso a dimostrare che il miglioramento della vita delle donne passa attraverso la valorizzazione e lo sviluppo del loro potenziale, come appunto sono impegnate a fare, attraverso progetti e azioni, le 75.000 socie Soroptimist nei 3.000 club sparsi in 132 Paesi del mondo.

Anche Novara avrà la sua “stanza”: in un luminoso locale messo a disposizione dalla Questura con vista sulla Cupola di San Gaudenzio e sul parco, con arredi comodi e funzionali e con particolare attenzione alla riservatezza e alla tutela delle donne e dei loro bambini.

Il club Soroptimist ha donato, inoltre, gli arredi e una preziosissima valigetta, e ha quindi permesso di creare un ambiente confortevole, donando anche la strumentazione, per mettere in condizioni gli operatori della Polizia di Stato di espletare al meglio la loro attività, rendendo più semplice alle persone vittime di violenza il racconto del loro vissuto. Viene così donata una valigetta kit contenente un computer portatile che consente di registrare, con appositi programmi video, le deposizioni e le denunce, così che la donna maltrattata non debba sottoporsi alla dolorosa ripetizione del racconto delle umiliazioni subite, facendo fede quanto dichiarato nella saletta durante la registrazione.                    

Infatti, le condotte maltrattanti vanno a compromettere il benessere della vittima, incutendo nelle stesse uno stato di paura: è fondamentale dunque garantire non solo le tutele legali ma anche un contesto accogliente e protetto che fornisca alla vittima una forma aggiuntiva di tutela. La donna deve sentirsi accolta, ascoltata, compresa e tutelata volto anche ad evitare il processo di vittimizzazione secondaria.

Proprio per questo la Polizia di Stato, che da anni si impegna a tutela delle fasce più deboli della società, ha voluto dar voce e tutela alle donne vittime di violenza: il momento della denuncia non si limita così alla raccolta di informazioni necessarie alle attività di polizia, ma fornisce alla donna la certezza di un ascolto attivo, le tutele e le sicurezze in un ambiente adatto, protetto e sicuro e con degli operatori specializzati, rappresentati dalla seconda sezione della Squadra Mobile.

La Squadra Mobile di Novara ha tra l’altro al proprio interno una sezione specializzata, composta da operatori specializzati che, con professionalità e sensibilità, quotidianamente accolgono e accoglieranno le donne vittime di violenza o comunque di quei reati da ricondursi al c.d. codice rosso.


25/11/2021

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