Questura di Napoli

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Discorso del Questore al 170° Anniversario della fondazione della Polizia di Stato a Napoli

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Saluto tutte le autorità, civili, militari e religiose, tra cui il Presidente del Consiglio Regionale, i Sindaci di Napoli e Portici, i membri del Parlamento, il Prefetto, il nostro Arcivescovo Battaglia, don Mimmo, l'Assessore Morcone, i rappresentanti della magistratura e degli organi di informazione e tutti i gentili ospiti. Grazie di essere con noi nel giorno del nostro compleanno.

Saluto e ringrazio il Prefetto Vittorio Rizzi, nella sua triplice veste di Vice Capo della Polizia, di porticese e se me lo permette di mio vecchio amico.

Non ci sono parole sufficienti per ringraziare la Fondazione Ferrovie dello Stato e la direzione del Museo Nazionale di Pietrarsa per averci dato l'opportunità di essere oggi in questo luogo unico, meraviglioso, così significativo per la storia del nostro Paese e di questa terra. Una terra affascinante e ricca, a cui non si renderebbe giustizia né sminuendone le immense potenzialità e le straordinarie bellezze, anche umane, ma neppure sottacendone le complessità e i grandi problemi che la affliggono, prima tra tutti la criminalità organizzata.

Voglio dirlo anche oggi che la camorra è un tumore, di cui non si deve mai smettere di parlare - anzi, se ne dovrebbe parlare di più e non solo da parte dei cosiddetti addetti ai lavori, tutti dovremmo essere addetti ai lavori in questo tema - un tumore su cui mai dev'essere abbassata la guardia, sia perché impoverisce questa meravigliosa terra, sia perché si nutre a sua volta della povertà, materiale ed educativa, della marginalità, della mancanza di prospettive o addirittura di speranze; ed è per questo che la sagace e meritoria opera della Direzione Distrettuale Antimafia, delle altre Procure del territorio e degli Uffici investigativi di tutte le forze di Polizia e ne approfitto per abbracciare gli amici, prima che colleghi, delle altre forze dell'ordine quest'opera, dicevo, non può non essere affiancata dall'educazione, dalla cultura, dal decoro urbano, dalla creazione di opportunità, di servizi e luoghi di aggregazione adeguati, da attività sane come lo sport, e a questo proposito non posso non ringraziare le nostre Fiamme Oro per ciò che fanno per i giovani di questa città.

In questo anno - non vi annoio con i numeri, li abbiamo resi disponibili - sono state portate a termine brillanti operazioni di Polizia Giudiziaria contro la criminalità comune e organizzata; è stata svolta un'attenta opera di prevenzione e controllo del territorio; sono state governate centinaia di eventi e manifestazioni anche complessi, sempre garantendo a tutti di poter esprimere il loro dissenso purché nella legalità; sono state chieste ed irrogate centinaia di misure di prevenzione, ad esempio per contrastare la criminalità organizzata ma anche gli insopportabili fenomeni della violenza domestica e di genere, e ancora in

tema di sicurezza urbana; sono stati assolti gravosi compiti di Polizia Amministrativa anche sull'immigrazione, e dalla fine di febbraio stiamo profondendo un particolare sforzo per rendere agevoli le procedure riferite ai migranti di nazionalità ucraina; siamo in stretto contatto con la rappresentanza consolare di Ucraina, li abbraccio a nome di tutta la Polizia di Napoli.

Abbiamo protetto i cittadini sulle strade, sulle autostrade, nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti, e anche nel web. Gran parte della nostra attività è oscura, non vede le luci della ribalta, ma non per questo è meno importante o impegnativa. In questi due anni sconvolgenti non abbiamo esitato a svolgere comunque tutte le nostre funzioni, alle quali abbiamo aggiunto quelle connesse all'applicazione della normativa anti-Covid, Covid a cui noi stessi, come tutti, abbiamo pagato un dazio durissimo in termini di malattie e perfino di vite umane. Per tutte queste cose non ringrazierò mai abbastanza le donne e gli uomini della Polizia di Stato di Napoli, ma anche i loro familiari, che ogni giorno sopportano il peso del loro impegno.

E oltre ai nostri compiti più propriamente istituzionali, abbiamo cercato di stare vicino a chi ha bisogno, anche sostenendo gli sforzi straordinari delle tante associazioni di questa provincia, che saluto, a favore dei più vulnerabili; la chiamiamo prossimità, e in tante occasioni le donne e gli uomini della Polizia di Stato di Napoli l'hanno declinata con dei bellissimi gesti di cui sono particolarmente orgoglioso perché del tutto spontanei, come quello di due colleghi della Volante del Commissariato di Sorrento che, intervenuti nell'abitazione di un anziano solo e in difficoltà, lo hanno perfino aiutato a lavare le stoviglie. Sarà stata anche giusta quella abusata frase di Bertold Brecht che inneggiava ai popoli che non hanno bisogno di eroi, ma io invece ho sempre creduto che se non proprio di eroi una società abbia almeno bisogno di punti di riferimento, di esempi, anche costituiti da piccoli gesti quotidiani.

E noi abbiamo fatto del nostro rapporto con la società civile, che non è altro da noi perché ne siamo parte, la cifra del nostro agire. Per questo, oltre a perseguire il più possibile quella coesione tra le istituzioni in cui crediamo fermamente e che qui a Napoli è un grande punto di forza, siamo andati nelle scuole, dentro le associazioni, siamo stati

con i ragazzi di Nisida, siamo stati nelle piazze, incluse, anzi direi soprattutto, quelle delle cosiddette periferie, così ricche di umanità, per le nostre campagne sulla violenza di genere, sul corretto utilizzo dei social network, e in generale perché la gente di questa terra avvertisse la nostra vicinanza. Abbiamo sempre accolto chiunque volesse anche solo farci una visita, a cominciare dalle scuole (abbiamo con noi degli studenti, li saluto con i loro professori e dirigenti scolastici),

e abbiamo creato nei nostri uffici degli spazi, grandi e piccoli, adeguati all'ascolto di chi ha subito un abuso, convinti come siamo che le vittime dei reati debbano essere sempre al centro della nostra azione. Insomma ci siamo calati nel presente, ma senza mai dimenticare da dove veniamo, perché un'istituzione senza memoria di sé non ha identità, e dunque neanche futuro.

Ed è per questo che ora voglio mostrarvi un breve video, che vuole essere un modo per rendere omaggio ai tanti colleghi che non ci sono più; ne vedrete solo alcuni, e non abbiamo fatto distinzioni in base alle ragioni della loro scomparsa, perché tutti sono importanti e nessuno va dimenticato. Abbiamo voluto mostrarveli ritratti in momenti privati invece che sul lavoro, perché credo che non ricordiamo mai abbastanza che, prima che poliziotti, erano donne e uomini, con una vita e delle persone care, alle quali va il nostro abbraccio più affettuoso. (video)

Alle donne e agli uomini della Polizia di Stato di Napoli, che ringrazio per quanto hanno fatto e per ciò che faranno dico: siate all'altezza di questa eredità e siate orgogliosi della divisa che indossate e delle funzioni che svolgete, che sono quelle del mestiere più bello del mondo.

 

Viva la Polizia di Stato.


12/04/2022
(modificato il 13/04/2022)

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