Nelle prime ore della mattinata di sabato scorso personale del Commissariato di Capri ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare, emessa il 18 settembre u.s. dal Gip del Tribunale di Napoli, con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari nei confronti di una cittadina ucraina abitante nell'isola di Capri, dipendente della casa di risposo "San Giuseppe" di Capri, indagata per maltrattamenti posti in essere, dal gennaio 2019, in danno di due anziane ospiti della predetta struttura, per averle denigrate ripetutamente, minacciate di morte e trascurato i più elementari bisogni quotidiani.
L'arresto della donna è il risultato di un'intensa attività d'indagine eseguita dagli agenti del Commissariato di Capri, e coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli — Sezione Fasce Deboli, consistita nel monitoraggio continuo della casa di riposo, attraverso l'apposizione di telecamere e costanti attività tecniche.
L'attività investigativa ha evidenziato come la dipendente alla quale erano stati affidati gli anziani ospiti della struttura durante il turno notturno, sia stata capace di creare un vero e proprio clima di terrore all'interno di una delle stanze occupate dalle anziane ospiti.
La donna, non riuscendo ad affrontare le difficoltà che naturalmente conseguono all'età avanzata delle persone a lei affidate, teneva un comportamento di reiterata aggressione fisica e psicologica, talvolta schiaffeggiando con forza le donne anziane, talaltra offendendole o minacciandole persino di morte.
Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati a verificare le responsabilità di altra dipendente della struttura, una donna italiana che si alternava quotidianamente con l'indagata durante il turno notturno, nonché a stabilire se vi siano stati in passato altri ospiti della struttura destinatari dei medesimi comportamenti.
L'arresto della donna è il risultato di un'intensa attività d'indagine eseguita dagli agenti del Commissariato di Capri, e coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli — Sezione Fasce Deboli, consistita nel monitoraggio continuo della casa di riposo, attraverso l'apposizione di telecamere e costanti attività tecniche.
L'attività investigativa ha evidenziato come la dipendente alla quale erano stati affidati gli anziani ospiti della struttura durante il turno notturno, sia stata capace di creare un vero e proprio clima di terrore all'interno di una delle stanze occupate dalle anziane ospiti.
La donna, non riuscendo ad affrontare le difficoltà che naturalmente conseguono all'età avanzata delle persone a lei affidate, teneva un comportamento di reiterata aggressione fisica e psicologica, talvolta schiaffeggiando con forza le donne anziane, talaltra offendendole o minacciandole persino di morte.
Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati a verificare le responsabilità di altra dipendente della struttura, una donna italiana che si alternava quotidianamente con l'indagata durante il turno notturno, nonché a stabilire se vi siano stati in passato altri ospiti della struttura destinatari dei medesimi comportamenti.