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Operazione Squadra Mobile

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Squadra Mobile

Nella mattinata odierna personale della Squadra Mobile di Napoli su delega della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia e della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di 14 soggetti,  8 maggiorenni e 6 minorenni. Tra i destinatari della misura cautelare risulta anche DURANTE Emanuele[1] che il 15 marzo u.s. è deceduto a seguito di un agguato di stampo camorristico avvenuto a Napoli[2].

Il provvedimento cautelare compendia gli esiti delle attività investigative originate dall’omicidio del minorenne Tufano Emanuele avvenuto il 24 ottobre 2024 alle ore 1:40 circa in via Carminiello al Mercato, quartiere Mercato Pendino. TUFANO Emanuele non annoverava pregiudizi penali ma risultava indagato presso la Procura della Repubblica per i Minorenni di Napoli per il reato di rapina.

All’esito di una complessa attività investigativa, anche di tipo tecnico, sono state ricostruite tutte le fasi dell’evento delittuoso sia preparatorie che successive ed è stato possibile inquadrare l’omicidio quale epilogo di un incontro divenuto poi scontro tra due gruppi criminali appartenenti a quartieri differenti e costituiti da giovanissimi, alcuni dei quali minorenni, che sono pronti a tutto pur di scalare le gerarchie criminali e vedersi affermati nelle dinamiche camorristiche cittadine.

È stato accertato che la sera del 24 ottobre u.s. un gruppo di giovani provenienti dal quartiere Sanità composto da nr.6 scooter con a bordo due persone per ciascun mezzo, per un totale di 12 soggetti, tra i quali la vittima TUFANO Emanuele, è partito armato da via Fontanelle alla Sanità e si è diretto a Piazza Mercato per porre in essere una scorribanda armata, ma nel transitare nella predetta piazza non si è avveduto che un gruppo di giovani, 4 persone a bordo n.2 scooter, stanziali in quell’area era alle spalle, così ne è scaturito un inseguimento terminato in via Carminiello al Mercato angolo Corso Umberto, dove è stato rivenuto cadavere TUFANO Emanuele[3].

Durante l’inseguimento sono stati esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco, infatti a seguito del sopralluogo effettuato dalla polizia scientifica, sul luogo teatro dell’evento sono stati repertati n. 7 bossoli calibro 7,65- n. 2 bossoli calibro 380 gfl-  n. 2 bossoli 25 auto ppu-  n. 1 bossoli calibro 22 long rifle, e n.4 ogive, tutti esplosi da almeno 5 armi da fuoco.

Lo scontro tra le fazioni è da ricondurre a motivi di supremazia territoriale uniti a dissidi per eventi pregressi, finalizzato comunque all’affermazione camorristica sui rispettivi territori di provenienza che vengono controllati in maniera militare, tenuto conto della imponente disponibilità di armi da fuoco che vengono utilizzate con estrema disinvoltura.

Le attività d’indagine hanno permesso di identificare tutti i soggetti che hanno partecipato allo scontro armato e la ricostruzione dell’episodio, suffragata dagli esiti dell’esame autoptico, ha consentito di attribuire la responsabilità della morte di TUFANO Emanuele allo stesso gruppo della Sanità del quale la vittima faceva parte, quindi al cosiddetto “fuoco amico”.

 

08/05/2025
(modificato il 15/05/2025)

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