Responsabile di comportamenti antisociali e pregiudizievoli per la sicurezza e la tranquillità pubblica, comprese gravi condotte denigratorie, minacciose e persecutorie in danno del noto conduttore televisivo Valerio Staffelli e della figlia di quest’ultimo
La Divisione Anticrimine della Questura di Monza e della Brianza ha eseguito il 27 luglio 2023 il Decreto di Sorveglianza Speciale disposto dal Tribunale di Milano – Sezione Autonoma Misure di Prevenzione nei confronti del venticinquenne Trapper monzese R.S., noto con lo pseudonimo di “Mr. Rizzus”.
Il provvedimento è stato emesso su proposta avanzata nel giugno scorso dal Questore della provincia brianzola, Marco Odorisio, a seguito dell’esame delle condotte criminali poste in essere nel tempo dal giovane residente a Villasanta (MB), già leader di una band Trap, denominata “Gang” 20900” (o “Sacra Corona Ferrea”), composta da giovani ragazzi brianzoli, alcuni gravati da precedenti penali e di polizia, che con i loro video e canzoni inneggiano esplicitamente ad atti di delinquenza ed al consumo di droga, dileggiano le Forze dell’Ordine e le Istituzioni pubbliche, diffamano e minacciano le persone mediante l’uso dei canali social.
“Mr. Rizzus” si è reso responsabile, fin da minorenne, di reati contro la persona (rapina e lesioni personali) oltre che di diffamazione e atti persecutori ai danni della sua ex fidanzata. In particolare, all’epoca diciassettenne, aveva imposto alla ragazza di cancellare i propri account sui social network, arrivando ad impedirle di salutare gli amici per strada, obbligandola a lasciare la scuola poiché prettamente frequentata da maschi; dopo l’interruzione della relazione sentimentale, aveva iniziato a pubblicare sui profili social minacce nei confronti della stessa, con commenti pubblici diffamatori e denigratori che l’avevano costretta, in preda all’ansia e ad un costante timore per la propria incolumità e per quella della propria famiglia, a mutare le proprie abitudini di vita.. Tali condotte son valse a Mr. Rizzus una condanna a nove mesi di reclusione.
L’anno successivo il giovane monzese si è reso protagonista, in concorso con un componente del suo gruppo Trap “Gang 20900”, di una rapina in danno di un cittadino straniero, colpito con una cintura e con calci e pugni così violenti da provocargli la rottura del femore con 40 giorni di prognosi. Per tali fatti è stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione.
Neanche le condanne rimediate da minorenne hanno fatto modificare al giovane trapper il suo stile di vita; ha continuato, infatti, a farsi ritrarre sui canali social in video in cui maneggia armi da fuoco o fa esplicitamente uso di stupefacenti; sono inoltre proseguite le condotte vessatorie, persecutorie, amplificate dall’utilizzo dei social network, poste in essere nei confronti di persone che a vario titolo, per la loro attività professionale o per ragioni personali, hanno gravitato nel Capoluogo brianzolo.
Così è stato per Vittorio Brumotti, minacciato ed insultato reiteratamente con messaggi diffusi sui social networks in cui lo si minaccia con il gesto del taglio della gola e si dice ripetutamente di aspettarlo “per fargli la festa” e si minaccia anche di aggredire la sua fidanzata, anche aspettandolo nelle pubbliche vie di Monza; il tutto, per un servizio giornalistico del 2019 con il quale il conduttore televisivo denunciava lo spaccio nel centro cittadino del capoluogo brianzolo.
Sempre nel 2019 è poi iniziato l’accanimento nei confronti della famiglia STAFFELLI, all’epoca dimorante a Monza, che ha portato, prima la figlia dell’inviato di Striscia la Notizia e poi lo stesso giornalista a depositare una serie di querele per diffamazione ed atti persecutori.
Il trapper aveva inizialmente postato un video nel quale aizzava il suo pubblico a commettere atti di violenza, per lo più a sfondo sessuale, ai danni della giovane monzese, il tutto inserito in un profluvio di esternazioni in cui si inneggiava al consumo di sostanze stupefacenti e all’odio nei confronti delle Forze dell’Ordine. Tali propalazioni hanno generato, oltre ad un notevolissimo numero di visualizzazioni e ricondivisioni, un’ulteriore ed anche maggiore ondata di insulti e minacce da parte di numerosi utenti di YouTube in danno della giovane ragazza. Si è poi passati al padre Valerio Staffelli, anch’egli vittima di minacce e offese diffuse sul web a seguito dell’intervista rilasciata dalla figlia nel corso del programma televisivo di “Striscia la Notizia” in cui denunciava pubblicamente i pesanti insulti nei suoi confronti divulgati sui social da “Mr. Rizzus”. Le condotte minacciose e denigratorie sono proseguite anche nel corso delle fasi del processo che si è nel frattempo instaurato presso il Tribunale di Monza, tanto che nel gennaio 2023, due giorni prima dalla prima udienza, “mr. Rizzus” ha pubblicato su Instagram una fotografia che lo ritrae nell’atto di impugnare una pistola con silenziatore, corredata dalla dicitura sovrimpressa: “-2 al processo”. Nel febbraio successivo, “Mr. Rizzus” ha poi realizzato una diretta Instagram in cui, mentre è intento a caricare una pistola con le munizioni, dice rappando: “un ferro a casa per chi mi infama, lego Staffelli dentro una casa, stupro sua nonna mentre mi guarda, picchio sua figlia insieme a sua mamma, 4 processi 5 avvocati 6 magistrati stanno indagando, intercettati, pregiudicati, arrestati, vi sto minacciando, coi tuoi amici siete solo stupidi, voglio la testa di ‘sti Giudici”.
Stesso accanimento il Trapper l’ha da sempre dimostrato nei confronti delle Forze dell’ordine: oltre le numerosissime offese via social, emblematica al proposito è la condanna a 1.000 euro di multa rimediata nel 2021, allorquando, portato nella Caserma dei Carabinieri di Villasanta per un controllo, utilizzando una penna a sfera, imbrattava la parete della sala d’attesa con la scritta “Merde”, incideva sul tavolino in legno con un oggetto appuntito la scritta “infami- ACAB”, e deturpava il quadro dell’Arma appeso al muro con la scritta “ACAB”; nella stessa giornata sbeffeggiava i militari, pubblicando sul su profilo Instagram foto e filmati che ritraevano tali odiose condotte.
Queste e numerose altre condotte antisociali sintetizzate nella istruttoria della Divisone Anticrimine della Questura di Monza e della Brianza hanno portato i Giudici del Tribunale della prevenzione di Milano a concludere nel loro provvedimento: “non v’è dubbio che negli ultimi anni R.S. abbia posto in essere in modo sistematico ed ostinato, nonostante i vari ammonimenti dell’autorità amministrativa, comportamenti oggettivamente antisociali e pregiudizievoli per la sicurezza e la tranquillità pubblica, oltre che lesivi della sfera personale di soggetti che non avevano alcuna responsabilità nei suoi confronti. Sotto questo profilo il Tribunale, pur recependo in parte le deduzioni difensive relative all’incidenza su tali condotte del contesto sociale e del vissuto personale del proposto e pur comprendendo che tali condotte possono essere ispirate in parte, dalla determinazione di affermarsi come leader del genere musicale praticato, ritiene che le vicende di cui R.S. si è reso protagonista non possano essere banalizzate e che non ne debba esserne disconosciuta la gravità. Il proposto si è infatti, reso responsabile di ripetuti insulti ed intemperanze nei confronti quelle istituzioni e di più persone, con condotte il cui disvalore risulta fortemente amplificato dalla diffusione delle stesse tramite piattaforme social, frequentate da un pubblico di giovanissimi followers, che possono essere facilmente indotti ad assumere comportamenti emulativi e pericolosi e rispetto ai quali il proposto non dimostra alcun senso di responsabilità.
Se tali condotte potrebbero ancora trovare spiegazione in una (distorta) logica del marketing e sponsorizzazione del proprio personaggio sul piano artistico-musicale, risultano invece del tutto gratuiti e per questo più gravi, i fatti che hanno danneggiato privati cittadini, colpendoli nella sfera personale. Si tratta di persone che esercitano la propria attività di giornalista o addirittura i familiari di questi ultimi che, senza aver con il proposto alcun rapporto., neppure di conoscenza, si sono trovate improvvisamente esposte dal R.S. a offese, minacciate e poste alla curiosità di migliaia di suoi followers e profondamente violate nella loro sfera più provata, come accaduto nelle vicende che hanno coinvolto Valerio STAFFELLI e la sua famiglia, anche molto recenti (gli ultimi video incriminati son del gennaio-febbraio 2023). Ritiene il Collegio che tali vicende siano particolarmente gravi per le ricadute che hanno avuto sulla sfera privata delle persone e per l’atteggiamento di estrema superficialità e noncuranza delle esigenze altrui, che rivelano in campo al proposto. A fronte del predetto quadro, le dichiarazioni di R.S. rese in udienza, indicano una presa di coscienza della gravità dei comportamenti posti in essere e indicano l’inizio di un percorso trattamentale in relazione all’abuso di stupefacenti. Preso atto di tali segali positivi, tuttavia, gli ultimi video e messaggi pubblicati dal proposto nel gennaio di quest’anno evidenziano che il medesimo non in grado di comprendere la gravità dei suoi comportamenti e gli effetti che gli stessi possono avere sulle persone a cui si riferiscono, confondendo l’aspetto artistico con l’incitamento a compiere reati, le minacce e frasi diffamatorie, non mostrando di essere ancora in grado di controllarsi”.
In forza del decreto notificato oggi, R.S. dovrà attenersi a particolari prescrizioni per la durata di un anno: vivere onestamente e rispettare le leggi fissando una dimora certa dalla quale non potrà allontanarsi senza preventivo avviso alle Autorità di P.S., restare in casa dalle 22.00 alle 7.00, non associarsi a pregiudicati, presentarsi al Sert per avviare un percorso di disintossicazione dall’uso e abuso di sostanze stupefacenti.