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Prevenzione violenza donne: la Questura, il Comune e Centro Italiano Promozione Mediazione (CIPM) siglano protocollo realizzazione spazi d’ascolto persone ammonite dal questore per atti persecutori, violenza domestica e cyberbullismo

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Nell’ambito delle iniziative poste in essere per la prevenzione della violenza sulle donne, in occasione  della giornata dell’8 marzo, il Questore della Provincia di Monza e della Brianza, Marco Odorisio, il Sindaco di Monza, Paolo Pilotto, ed il Presidente del CIPM “Centro Italiano per la Promozione della Mediazione”, dott. Paolo Giulini, oggi 7 marzo presso la sede della Questura, hanno sottoscritto il “Protocollo di Collaborazione per la realizzazione di spazi d’ascolto per persone che hanno ricevuto l’Ammonimento del Questore per atti persecutori, violenza domestica e cyberbullismo”, rendendo di fatto pienamente operativo il cd. “Protocollo Zeus” in essere tra Questura e CIPM per la “presa in carico” degli autori di tali odiosi reati.

Grazie alla sinergia tra gli attori coinvolti, il Comune di Monza metterà a disposizione degli psicologi del CIPM spazi all’interno del Centro Civico cittadino “San Carlo – San Giuseppe” sito in Via Silva, 26, per periodici incontri con i soggetti ai quali la Divisione Anticrimine della Questura notifica l’Ammonimento del Questore: con tale provvedimento, infatti, agli Ammoniti viene formalmente ingiunto di seguire un percorso trattamentale integrato sulla consapevolezza del disvalore sociale dei comportamenti agiti.

Questa procedura operativa si inserisce nella più ampia strategia di prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza contro le donne basata sul genere, messa in atto su tutto il territorio nazionale dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato attraverso la sottoscrizione di specifici protocolli di collaborazione tra le Questure e Centri Specialistici ai quali vengono indirizzati i soggetti Ammoniti. Ad oggi, sono 63 le Questure che hanno già firmato, rinnovato precedenti accordi o avviato l’iter per la firma di analoghi protocolli.

L’efficacia deflattiva sul cd. “ciclo della violenza” del binomio Ammonimento del Questore-Protocolli per la presa in carico del maltrattante è testimoniata dai dati statistici nazionali: 2398 ammonimenti nel 2020 (1110 per violenza domestica, 1288 per stalking); 2898 ammonimenti nel 2021 (1448 per violenza domestica, 1450 per atti persecutori); 3559 ammonimenti nel 2022 (2016 per violenza domestica, 1543 per stalking), con una crescente diminuzione dei casi di recidiva.

La percentuale dei soggetti ammoniti che ha aderito al trattamento e che è, successivamente, stata denunciata per maltrattamenti in famiglia o atti persecutori ha, infatti, un andamento decrescente nel tempo: se nel 2020 i soggetti denunciati per atti persecutori, dopo essere stati ammoniti, erano il 20% di tutti quelli a cui era stata irrogata la predetta misura di prevenzione, nel 2022 la percentuale è scesa al 9%; stesso andamento per le persone ammonite per violenza domestica. Nelle Questure dove sono attivi accordi di collaborazione, le percentuali di recidiva scendono, nel 2022, al 7%.

L’accordo sottoscritto oggi a Monza – oltre che agli autori - guarda però anche alle vittime, gettando le basi per dare stabilità ad una innovativa collaborazione di recente avviata tra Questura e Comune di Monza sul tema dell’accoglienza, ascolto e supporto di prossimità delle vittime.

Infatti già dai mesi di gennaio e febbraio scorsi, educatori, mediatori e assistenti sociali esperti nell’ascolto delle vittime vulnerabili aderenti al progetto “Un futuro in Comune, per essere affianco di chi è vittima” dello Sportello Giustizia Riparativa e Ufficio Vittime del Comune di Monza e i partner di progetto “coop Dike” e “A&I” di Milano hanno affiancato operatori dell’Ufficio Denunce della locale Questura nell’accoglienza dei numerosi cittadini che quotidianamente affollano gli uffici di Via Montevecchia.

L’affiancamento rientra nella prima fase di questo ulteriore progetto - per certi versi pionieristico - che prende le mosse dalla necessità, condivisa da Questura e Amministrazione comunale, e Procura della Repubblica, di sperimentare presidi prossimi alle vittime di reato nei luoghi in cui si manifestano più abitualmente i loro bisogni.

In particolare, nella fase iniziale, si stanno valutando le necessità degli utenti che si rivolgono all’Ufficio Denunce della Questura, orientandoli con colloqui mirati circa gli sportelli comunali competenti per le singole esigenze ed i servizi di ascolto presenti sul territorio.

Nella seconda fase, si valuterà l’opportunità di dare vita, presso gli Uffici della Questura brianzola, ad un presidio stabile, ove - parallelamente agli atti di denuncia/querela gestiti esclusivamente dal personale della Polizia di Stato - i funzionari comunali ed i mediatori dei loro partner di progetto accoglieranno le vittime di reato, le informeranno sulla possibile partecipazione ai programmi di giustizia riparativa, fornendo loro prime indicazioni sulle possibilità offerte dal sistema per la consulenza legale ed il sostegno psicologico, in costante raccordo con i referenti istituzionali della “Rete Antiviolenza Artemide”.

Le iniziative in argomento rientrano in quel processo di sempre maggiore vicinanza alle esigenze delle persone in chiave di risposte non episodiche ma strutturate ed interistituzionali verso i loro bisogni.


07/03/2023
(modificato il 08/03/2023)

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