Questura di Monza e della Brianza

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Questura Monza e Brianza: la Polizia di Stato dedica un tiglio secolare del parco di Monza alla memoria dell’ex Questore di Fiume, Giovanni Palatucci, morto nel campo di concentramento di Dachau.

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PALATUCCI

Oggi, venerdì 10 febbraio, presso il Parco della Villa Reale di Monza si è svolta la celebrazione della cerimonia commemorativa in occasione del 78°’anniversario della morte dell’ex Questore di Fiume, Giovanni PALATUCCI, deceduto il 10 febbraio 1945 nel campo di concentramento nazista di Dachau, Medaglia d’Oro al Merito Civile e riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” per aver salvato dal genocidio migliaia di ebrei stranieri ed italiani.

In occasione della ricorrenza il Questore di Monza e della Brianza Marco Odorisio, grazie alla collaborazione della Direzione della Villa Reale di Monza e del Consorzio Parco Villa Reale, ha inteso dedicare un tiglio secolare del Parco di Monza, presente lungo Viale dei Tigli, con lo scoprimento di una targa alla memoria del Questore di Fiume Giovanni PALATUCCI.  

Presenti alla cerimonia di commemorazione anche i Funzionari della Questura, il Sindaco di Monza Paolo Pilotto, il Presidente della Provincia Luca Santambrogio, il Direttore della Villa Reale Giuseppe Di Stefano, i Comandanti Provinciali dell’Arma dei Carabinieri Gianfilippo Simoniello e della Guardia di Finanza Maurizio Querqui ed il Capo di Gabinetto della Prefettura Giacomo Pintus. Presente anche una delegazione della locale sezione dell’A.N.P.S. – Associazione Nazionale della Polizia di Stato, con il suo Presidente Emanuele Bergamo.

L’Arciprete del Duomo di Monza, Monsignor Provasi assistito dal Cappellano della Polizia di Stato Don Gianluca Bernardini, ha impartito la benedizione al secolare albero ai piedi del quale il Questore ha deposto una composizione floreale mentre venivano intonate le note del “Silenzio d’ordinanza”.

Giovanni PALATUCCI è stato uno straordinario Poliziotto, che poco più che trentenne, con la promulgazione delle leggi raziali in Italia avvenuta nel 1938, fu nominato Vice Commissario di Pubblica Sicurezza e fu assegnato all’ufficio stranieri della Questura di Fiume: proprio in ragione della sua funzione venne a trovarsi “in prima linea” nella sistematica opera di cattura e deportazione degli ebrei. Tuttavia, in tale veste invece di diventare complice dei nazisti, si oppone alla disumana politica dello sterminio, scegliendo senza esitazione la via retta degli eroi.

Come reggente della Questura di Fiume, vanifica a lungo le procedure burocratiche necessarie ai nazisti per identificare e arrestare i ricercati, dando ordine all’anagrafe di Fiume di avvertirlo preventivamente delle richieste avanzate dai tedeschi, attivandosi immediatamente per avvisarli ed organizzarne la fuga.

In questa opera di grande Umanità, è stato aiutato da altri poliziotti e da vari sacerdoti, frati e suore sparsi in tutta Italia, in particolare dallo zio vescovo di Campagna, in provincia di Salerno.

Nonostante fosse certo che avrebbe pagato con la vita per quello che stava facendo, Palatucci ha rifiutato sempre sia provvidenziali trasferimenti che fughe in clandestinità. Proseguì nella sua opera a viso aperto fino al 13 settembre 1944, quando il tenente colonnello Herbert Kappler, l’esecutore della strage delle Fosse Ardeatine, lo fece arrestare all’alba.

Rinchiuso nel carcere di Trieste e condannato a morte venne deportato a fine ottobre nel campo di sterminio di Dachau, dove morì di stenti il 10 febbraio 1945.

Di lui resta solo la matricola: 117826 e la memoria della sua splendida personalità e del suo esempio di poliziotto intelligente e senza paura, votato ad un superiore senso del dovere.

Nel 1990 lo Yad Vashem di Gerusalemme lo giudica “Giusto tra le Nazioni” e nel 1995 lo Stato italiano gli attribuisce la Medaglia d'Oro al Merito Civile. Il 21 marzo 2000 il Vicariato di Roma emana un Editto per l'apertura del processo di beatificazione del “Servo di Dio Giovanni Palatucci”, avvenuta il 9 ottobre 2002.

Inoltre, in occasione della cerimonia ecumenica Giubilare del 7 maggio 2000, papa Giovanni Paolo II lo annovera tra i martiri del XX Secolo. Oggi la Chiesa cattolica riconosce a Giovanni Palatucci il titolo di “Servo di Dio” e nel 2004 si è conclusa la prima fase del processo di canonizzazione del martire irpino ed i relativi atti sono stati trasmessi alla Congregazione Vaticana per le Cause dei Santi. 

Alle ore 11.30, di venerdì 10 febbraio, sul viale dei tigli nel Parco di Monza è stata scoperta la targa in memoria del Questore PALATUCCI posta vicino al tiglio secolare, pianta simbolo di longevità, che può arrivare a vivere fino a 1000 anni, e di giustizia: in molte tradizioni passate il tiglio era l’albero sotto il quale si riunivano i capi villaggio quando dovevano prendere decisioni: si riteneva infatti che il tiglio ispirasse il senso di giustizia e misericordia.

Dopo la benedizione, il Questore ha tracciato il ricordo di Giovanni Palatucci ex Questore di Fiume, “che ha improntato il proprio agire ed interpretato il proprio servizio, nella sua più alta e nobile accezione del verbo servire, inteso come SERVUS, come disponibilità, sostegno e aiuto a favore del prossimo. A noi la cura e la custodia della memoria di quanti, con il sacrificio della propria vita ci hanno tracciato la strada ed indicatoci il modo di come percorrerla”.


10/02/2023

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