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Monza e Brianza: la Polizia di Stato individua tre cittadini albanesi specializzati in furti appartamento. Sequestrati arnesi da scasso e recuperata refurtiva

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Arnesi furto
Nell’ambito delle attività finalizzate ad infrenare il fenomeno dei c.d. “reati predatori”, con particolare riferimento ai furti nelle abitazioni, nella mattinata di venerdì 4 Febbraio, a seguito degli accertamenti su una serie di furti in abitazione commessi in questa provincia, personale della Squadra Mobile di Monza, eseguiva una perquisizione locale in un appartamento di Melzo dove risultavano essere domiciliati alcuni albanesi.
Gli agenti della Squadra Mobile una volta entrati nell’abitazione identificavano tre giovani 28enni, tutti originari del c.d. “Paese delle Aquile” che venivano trovati in possesso in un ingente quantitativo di probabile refurtiva, in particolare numerosi orologi, anche di pregio, e vari telefoni cellulari.
Nel prosieguo della perquisizione gli agenti inoltre rinvenivano anche i cosiddetti “ferri del mestiere” per forzare porte ed infissi e per scassinare forzieri e casseforti: nel dettaglio due flessibile per tagliare il metallo, un divaricatore idraulico per divellere le porte blindate, tre piedi di porco, brugole, guanti e due apparati ricetrasmittenti di bassa frequenza c.d. talkie-wolkie per comunicare tra di loro, un trapano elettrico alimentato a batteria, tutto materiale sicuramente utilizzato per la commissione di attività delittuose.
Alla luce dei positivi esiti delle perquisizioni, il terzetto veniva condotto in Questura a Monza al fine di meglio approfondire anche le loro identità, in quanto al momento del controllo avevano esibito altrettanti passaporti albanesi con generalità “pulite”, mentre alla successiva comparazione delle impronte digitali con il sistema AFIS effettuata presso il locale Gabinetto provinciale della Polizia Scientifica risultavano, con altre generalità, gravati da numerosi precedenti per vari furti in abitazione ed erano già stati espulsi con accompagnamento alla frontiera nel mese di ottobre 2021.
Ciò nonostante hanno fatto rientro sul Territorio Nazionale stabilendosi tra le province di Milano e Monza e della Brianza.
Pertanto, sussistendo i presupposti e la flagranza della violazione dell’art. 13 comma 13 d.lgs.
286/1998 e successive modificazioni, i tre venivano tratti in arresto e posti a disposizione della procedente
Autorità Giudiziaria, nonché indagati anche per il reato di ricettazione della refurtiva sequestrata per la
quale sono in corso accertamenti volti ad individuarne la provenienza.
Dall’esame dei passaporti esibiti al momento del controllo emergeva quindi chiaramente una
dinamica già riscontrata altre volte: i tre cittadini albanesi, una volta rimpatriati dall’Italia verso la metà di
Ottobre 2021, ottenevano, dopo meno di un mese, dei nuovi passaporti albanesi (autentici, come
riscontrato dal Consolato della Repubblica di Albania a Milano, seppur riportanti generalità diverse da
quelle con le quali erano stati rimpatriati) e con essi già il 21.11.2021 facevano rientro in area Schengen
passando dall’Ungheria e quindi tornavano in Italia e ricominciavano a delinquere.
All’esito dell’udienza direttissima svoltasi presso il Tribunale di Milano, nella mattinata del 5
febbraio c.a., è stato convalidato l’arresto e gli stessi sono stati accompagnati presso l’Ufficio
Immigrazione di Milano per l’espulsione dal territorio nazionale.

07/02/2022

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